“Continuiamo a essere pazzi del futuro!”

  

Ecco ‘intervento di Pedro Zerolo, esponente del PSOE spagnolo e leader del movimento gay iberico, alla Festa nazionale del’Unità di Milano il giorno 6 settembre

Buona sera a tutti!! Mi dispiace di non essere in grado di parlare la vostra lingua, ma sono sicuro che ci capiremo. Se qualcosa non fosse chiaro qui ‘è la mia amica Gabriela che mi aiuterà.

Innanzitutto, vorrei dirvi che sono molto felice di essere qui in Italia e ringrazio, nella persona di Aurelio, ‘invito a partecipare a questo interessante dibattito.

Poco tempo fa, circa un mese e mezzo fa, ero a Venezia con Jesús, il mio fidanzato, sul ponte del’Accademia, quando qualcuno, mentre ci baciavamo, ha gridato Viva Spagna!! Per la prima volta mi sono reso conto del’importanza che ha, e che ha avuto, fuori dal mio paese il progresso nel campo dei diritti civili che ha vissuto la Spagna. E mi riferisco non solo a ‘Unione europea ma anche a paesi del’America Latina che ho avuto ‘opportunità di visitare questa estate: Argentina, Cile, Venezuela. Paesi in cui il dibattito sui diritti civili, il dibattito sui diritti degli omosessuali, il dibattito sul’uguaglianza tra omosessuali ed eterosessuali è sul’agenda politica di tutti i partiti. Questo è un motivo di orgoglio per gay, lesbiche, transessuali, transgender e bisessuali, perché siamo stati gli artefici di questo cambiamento.
Ogni volta che incontro il Presidente del mio paese, il Presidente Zapatero, gli faccio "la ola", perché non abbiamo mai avuto un presidente così in Spagna, un Presidente che abbia difeso con tanta convinzione la libertà e il principio del’uguaglianza.

Ma deve essere chiaro, e lo ripeterò una e mille volte, che gli artefici del cambiamento siamo stati noi: gay, lesbiche, transessuali e i bisessuali. Siamo stati noi che con audacia e molto coraggio abbiamo cambiato la mentalità sociale. Nessuno ci ha regalato nulla; durante secoli siamo stati discriminati, segregati, disprezzati, ci hanno condannato a morte e nessuno ci ha mai aiutato. Siamo stati noi stessi, i gay, le lesbiche, i transessuali e i bisessuali, che ad un certo punto abbiamo detto: ora basta!! E così abbiamo cominciato il lungo cammino verso la conquista dei nostri diritti.

Lungo questa strada si sono aggiunte altre realtà. Mi piace sempre ricordare che siamo arrivati fin qui grazie al nostro lavoro, ma anche grazie al’appoggio che abbiamo sempre avuto dalle donne eterosessuali, siano madri, sorelle, amiche, colleghe di lavoro, giornaliste che ci hanno aperto i mezzi di comunicazione in un momento in cui nessuno ci sopportava, e anche donne politiche di sinistra che sono state le prime ad assumere le nostre rivendicazioni e portarle al’interno dei partiti politici per cercare di convincere gli uomini politici di sinistra che sono stati i primi che hanno sostenuto i diritti dei gay e delle lesbiche.

Pertanto, prima noi, le donne eterosessuali che ci hanno dato il loro appoggio e finalmente si sono sommati gli uomini, quel gruppo di uomini di sinistra, non molto grande, ma un gruppo di uomini di sinistra che ha saputo avere la sufficiente intelligenza per rendersi conto che questa è una lotta senza ritorno, è una lotta irreversibile, è una lotta che finirà con ‘uguaglianza di tutti gli omosessuali del pianeta; prima o poi, in tutti i paesi del mondo esisterà ‘uguaglianza tra gli omosessuali e gli eterosessuali.
Ed è per questo che io vi incoraggio ad andare avanti perché questa è la strada giusta. Avete ‘idea perfettamente articolata, ci sono tutti quelli che dovrebbero essere e coloro che vogliono esserci: gay, lesbiche, transessuali, bisessuali, donne eterosessuali, alcuni uomini eterosessuali e donne politiche di sinistra.

Sono convinto che anche in Italia arriverà il cambiamento così come è arrivato in Spagna, per mano delle donne. ‘ così che è arrivato il cambiamento nel mio paese, per mano delle donne, cambiamento di cui ha assunto sapientemente la leadership José Luis Rodriguez Zapatero.
Il cambiamento è arrivato dalla mano di tante e tante donne che durante molto tempo hanno lottato per ‘uguaglianza, perché va anche ricordato che il movimento omosessuale dovrà rendere sempre omaggio al femminismo che è stato il leitmotiv della nostra lotta durante tutti questi anni.

Pedro Zerolo e Sergio Lo Giudice sul palco del Pride di Madrid 2005

Pedro Zerolo e Sergio Lo Giudice sul palco del Pride di Madrid 2005

Grazie alle lesbiche il movimento omosessuale si è potuto nutrite di ideologia, perché non bisogna dimenticare che il nostro è un movimento politico, trasformatore, trasgressore e rivoluzionario. Così come rivoluzionarie sono state, e lo sono tuttora, le femministe, così come rivoluzionarie sono state le minoranze o le maggioranze razziali che si sono battute per ‘uguaglianza.
Deve essere chiaro questo, u’idea che sembrerebbe ovvia, ma che ci è costata molto anche al’interno della realtà omosessuale. Noi siamo persone discriminate, ci trattano in modo diverso e dobbiamo lottare per essere uguali e, per farlo, dobbiamo sapere chi è il nostro nemico. Il nemico è quello di sempre: la destra, i settori conservatori, i settori ultra-conservatori e tutte le gerarchie di tutte le chiese del mondo che sono diventate un crogiolo di "machismo", di omofobia, di xenofobia.

Bisogna continuare a portare avanti la nostra idea. Idea che molto bene hanno espresso questa sera Andrea, Sergio e Aurelio. Ma credo che manchi la voce delle donne lesbiche; è molto importante che la voce esca sempre al’unisono tra donne e uomini. ‘idea ‘è e bisogna continuare a costruirla. José Luis Rodriguez Zapatero non ha portato solo al congresso la legge sul matrimonio degli omosessuali, questo non è stata una cosa casuale, ma il risultato di un impegno politico, ‘impegno di un partito di sinistra, il Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE). La legislatura cominciata un anno fa è una legislatura "arcobaleno", ma non solo perché ha riconosciuto i diritti degli omosessuali; ‘importante è la totale equiparazione nel’ambito dei diritti tra eterosessuali e omosessuali.

Questa esperienza ha scosso il mondo, perché è successa in un paese che, come si sa, ha una forte componente cattolica.
Al’inizio di questo dibattito mi si chiedeva, co’è possibile ottenere questo cambiamento? Io vi dico che è molto facile: bisogna convincere le persone, bisogna parlare, creare occasioni di dibattito, non bisogna tacere mai, bisogna rispondere sempre. Bisogna smascherare sempre chi intende negarci i diritti, bisogna dare loro dei bugiardi, degli ipocriti, perché quello è ciò che sono. Continuano a mentire per mantenerci in disparte e segregati.

Questo progetto socialista che è un progetto di sinistra, un progetto che non solo è appoggiato dal Partito Socialista, ma anche da altri partiti, ha contribuito a dare alla Spagna il primo governo arcobaleno che è il simbolo del’unione in cui è fondamentale ‘ampliamento dei diritti, ma ancora più importante è aver soddisfatto ‘aspirazione dei nostri alleati perché è la prima volta in Spagna che abbiamo politiche con prospettive di genere trasversali, per la prima volta in Spagna abbiamo un governo paritetico, con presenza di uomini e donne al 50%, per la prima volta nella storia abbiamo una dirigenza generale del partito socialista composta al 50% tra uomini e donne, per la prima volta in Spagna e nel mondo abbiamo una legge integrale contro la violenza di genere, contro la violenza domestica, per combattere il terrorismo maschilista che nel 2004 ha fatto 75 vittime donne e che questo anno ha già assassinato 45 donne, vittime dei propri mariti o dei loro parenti. Una politica con prospettive di genere che si è tradotta in legge di uguaglianza per far sì che le donne lavoratrici possano guadagnare lo stesso stipendio quando svolgono lo stesso lavoro, nello stesso posto, degli uomini; per combattere la dipendenza che hanno molte donne nei confronti dei loro figli, dei loro padri, o nei confronti delle responsabilità familiari che si assumono e che devono essere condivise con gli uomini.

In quel progetto politico non ‘è solo ‘ampliamento dei diritti e ‘uguaglianza, ma ‘è anche la grande sfida della pace. Oggi, un giornalista mi chiedeva se si trattava di coraggio o di codardia il ritiro delle truppe dal’Iraq. Ma ‘è ancora qualcuno che crede che si tratti di vigliaccheria? Si tratta di coraggio, naturalmente. Puro coraggio. Il governo di Zapatero non ha fatto altro che adempiere alla volontà del popolo, dei cittadini spagnoli. ‘ vero che Zapatero ha fatto molto, ma chi ha fatto molto di più sono i cittadini. Sono stati i cittadini spagnoli i promotori del cambiamento, sono stati loro quelli che hanno chiesto il ritiro delle truppe dal’Iraq. A volte si dice, tanto a sinistra come a destra, che non è molto importante esercitare il diritto di voto, ma vi voglio ricordare che in Spagna col voto, con il voto dato alla sinistra, con il voto dato al Partito Socialista, siamo riusciti ad avere una legge per il matrimonio omosessuale, siamo riusciti ad avere una legge contro la violenza domestica e siamo riusciti ad ottenere un grosso cambiamento.
Mercedes (Bresso) diceva che ‘Italia non può cambiare la politica del mondo. Io mi chiedo, ma perché no? In Spagna abbiamo cambiato la politica del mondo ritirando le truppe dal’Iraq.

Josè Luis Zapatero

Josè Luis Zapatero

Ci sono tanti amici, fratelli, compagni di sinistra che non credono nel sistema. Altri come me, credono nel sistema ma per migliorarlo costantemente. Io sono uno di quelli che difende la rivoluzione dal’interno perché il quadro democratico ci offre molte possibilità per avverare i nostri sogni, ‘uguaglianza tra eterosessuali e omosessuali si è ottenuta dal’interno, convincendo, utilizzando il meccanismo del sistema, la costituzione. Non ‘è costituzione che non abbia il proprio ancoraggio nel riconoscimento della dignità di ognuno di noi. Questo è il principio costituzionale sul quale si basa la costruzione del’edificio costituzionale. Nessuno può utilizzare la costituzione per impedire, per negare i diritti degli altri. La costituzione è un punto di partenza, non di arrivo. La costituzione è la base per uomini, donne e omosessuali per poter vedere riconosciuti i propri diritti. Infatti, la maggior parte delle costituzioni europee dicono che il matrimonio è un diritto di cui possono godere uomini o donne non perché nel momento in cui furono redatte si pensava che il matrimonio doveva essere sancito come una istituzione eterosessuale. ‘ così grazie alla lotta delle femministe. Per molti secoli il matrimonio è stato un carcere per le donne ed è stata u’istituzione in cui ‘uomo ha esercitato un potere onnivoro, esercitava la patria potestà discriminando completamente le donne. Questa è una realtà storica che bisogna riconoscere.

E a chi da sinistra dice che bisogna difendere il matrimonio tradizionale, bisogna ricordare che è u’istituzione che da sempre è stata negata a quelle realtà che nel mondo sono state discriminate. Gli schiavi non potevano contrarre matrimonio perché non erano liberi, i neri perché non erano bianchi, gli attori, nel’Italia del XVI e XVII secolo non si potevano sposare perché non erano seri. I matrimoni interrazziali sono stati proibiti negli Stati Uniti fino al 1969 e le donne non hanno mai potuto contrarre matrimonio in condizioni di libertà e di uguaglianza. Passavano dalla tutela del padre a quella del marito. E tutto questo può ancora succedere se noi non lo difendiamo, perché si verificano anche i processi ‘involuzione, di ritorno al passato.

In Italia, ora con questa legge della riproduzione assistita la donna non può decidere di chiedere ‘inseminazione liberamente e da sola, ha bisogno del permesso di un uomo. Questa è u’involuzione, questo è un segno preoccupante del fatto che la destra in Italia sta guadagnando terreno, è un segno preoccupante di una marcia indietro e in questi processi involutivi il prezzo lo pagano sempre gli stessi: gay, lesbiche, transessuali, bisessuali, e le donne eterosessuali. Sono sempre gli stessi a pagare.

Questa è una lotta politica, una lotta politica seria. Nessun gay e nessuna lesbica può permettersi di pensare che non lo sia. Non si tratta solo di uscire a divertirsi il giorno del gay pride o del lesbian pride. No, questo è una lotta politica, questo è una lotta che richiede sforzi e coraggio.
Ripeto, voi avete ‘idea, avete gli attori, avete ‘appoggio delle persone, soprattutto bisognerà esigere che gli uomini eterosessuali di sinistra prendano sul serio il loro impegno ideologico. Non si può essere socialisti ed essere omofobi; non si può essere socialisti ed essere maschilisti, non si può essere socialisti ed essere razzisti e xenofobi. Questo sì che sarebbe contro natura.

Se bisognerà aspettare, aspetteremo. Noi di sinistra, uomini e donne di sinistra, non possiamo avere ansia politica, non possiamo perdere i nostri principi per conquistare il potere, perché il potere prima o poi arriva, soprattutto quando si difendono i principi che ti danno identità come partito, quando si difendono i principi di uguaglianza, di libertà, di fratellanza, di diversità.

Di questi principi se ne è voluta appropriare la destra, perché la destra vuole appropriarsi di tutto, della libertà, del’uguaglianza, del matrimonio, della democrazia, ma loro non hanno mai difeso la democrazia, la libertà, né la costituzione. Dobbiamo essere consapevoli che siamo uomini e donne di sinistra, sì, di sinistra, impegnati nel nostro tempo, e il nostro tempo è adesso. Dobbiamo sempre cercare di essere delle rivendicazioni ambulanti, dobbiamo sempre difendere ciò che abbiamo conquistato. Perché in paesi come Francia, Olanda, comincia a farsi vedere ‘artiglio della destra. E per combattere questo artiglio, la sinistra deve essere coraggiosa, perché la sinistra o è coraggiosa oppure non è sinistra.

Quando la sinistra è bigotta, quando la sinistra è timorata di Dio, come è stata in alcune occasioni, e lo è tuttora in alcuni luoghi, la destra sembra conservatrice, liberale. Ma quando la sinistra espone con chiarezza le proprie idee, quando difende chiaramente il suo impegno, per la sanità pubblica, per i diritti dei lavoratori, per ‘uguaglianza e per la libertà, allora la destra appare come sempre è stata, aggressiva e lesiva dei diritti, della libertà e del’uguaglianza di tutti i cittadini.

Lo vediamo tutti i giorni. Sono usciti per la strada, seguiti dai vescovi. In Spagna i vescovi hanno sfilato per le strade per protestare contro i diritti degli omosessuali, contro la legge di riproduzione assistita, contro la legge sul’aborto, contro la depenalizzazione degli anticoncezionali, contro le campagna di prevenzione contro ‘HIV, contro le campagne per le gravidanze non desiderate, contro la legge sul divorzio. Contro tutto ciò che ha voluto la stragrande maggioranza delle spagnole e degli spagnoli in questi 26 anni di democrazia.

Allora, ben venga che escano per le strade, così possiamo vederli, ma devono uscire per le strade e dichiarare che vogliono partecipare nel dibattito politico. E in questo dibattito politico ci saremo anche noi, e non dobbiamo avere paura alcuna, perché loro difendono un modello dove ‘è posto solo per loro, invece noialtri difendiamo un modello in cui ‘è posto per tutti, ognuno con le proprie diversità. Nel dibattito ci misureremo.

Dobbiamo, però, sapere che anche se a volte conquistiamo i governi, loro continuano ad avere il potere. Noi possiamo avere nelle nostre mani il governo, ma loro hanno il potere e molto denaro. Molta gente ci appoggia attraverso i mass media, ma i mezzi di comunicazione vogliono continuare a difendere un modello in cui padroneggiano quelli di sempre. Ma lì ci incontreremo, nei dibattiti pubblici; è lì che dobbiamo intervenire con chiarezza e coraggio perché quando si discute con coraggio e chiarezza allora si vince.

Io vi incoraggio ad essere forti, audaci, ad assumervi tutte le responsabilità perché ormai è chiaro che in Olanda, in Belgio, in Spagna e ora anche in Canada, ‘uguaglianza si raggiunge.

Cerco invano delle differenze tra ‘Italia e la Spagna, ma non le trovo. Non credo che siamo diversi. Tempo fa leggevo il libro Dialogo sulla Repubblica di Bobbio e Viroli il quale tratta proprio di questo, delle non differenze tra gli essere umani, e parlava anche di un argomento che ha incluso Zapatero nel suo discorso – che è stato tradotto in italiano – il Patriottismo dei valori. Sono valori quelli che ci avvicinano agli esseri umani. Possiamo sentirci vicini, anche se abitiamo lontano, se difendiamo gli stessi valori che non sono altri se non quelli della libertà, del’uguaglianza e della diversità. Questo è ciò che ci unisce, ed è per questo che ci temono, perché come si diceva tanti anni fa nel mio paese, coloro che difendono le stesse idee non hanno né dei, né patrie, né bandiere. Nessun dio che schiacci ‘essere umano, né patrie che segreghino gli esseri umani a causa della loro razza, del loro sesso, e nemmeno bandiere che non sia quella del’arcobaleno, in cui ‘è posto per tutte e tutti.
E questo argomento è demolitore, e loro lo sanno; ed è per questo che non ci vogliono né vedere né ascoltare, e ci temono.
Se costruiamo delle alleanze tra tutti noi che siamo discriminati, possiamo ottenere dei cambiamenti.

Qui in Italia, lo farete. In Spagna noi ‘abbiamo già fatto.

Pertanto, avanti. E come diceva un poeta spagnolo, dobbiamo continuare a essere pazze e pazzi del futuro, che, siccome è futuro non arriverà mai. Ciò che sempre arriva sono le leggi del’uguaglianza. Lo sanno bene i neri, le donne e ora gli omosessuali. E le leggi danno molta tranquillità e la tranquillità, amiche e amici, è la miglior forma di felicità che io conosca.
Molte grazie!!


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