Giovani di ogni orientamento sessuale, donate sangue!

  

La discriminazione di un donatore di sangue omosessuale a Milano è sicuramente un fatto grave, ma ci consente di chiamare ‘attenzione della nostra comunità gay e lesbica su un tema forte quale appunto la scelta di donare sangue.

I Giovani di Arcigay hanno deciso di rispondere a quanto accaduto con un gesto positivo. Durante questa settimana i nostri volontari si presenteranno presso i centri trasfusionali di tutta Italia ad effettuare le analisi necessarie per ottenere ‘idoneità di donatore.

Ciò è accaduto a Padova oggi, quando un gruppo di ragazzi si è recato al "Centro Raccolta Sangue" locale proponendosi come potenziali donatori. La risposta dei medici è stata positiva. Medici e assistenti sanitari ci hanno rassicurato in merito alla loro politica: nessuno può essere escluso dalla donazione per il proprio orientamento sessuale ma solo se ha tenuto comportamenti a rischio. Alla luce di queste dichiarazioni, chiediemo al Ministero della Salute di monitorare tutti centri trasfusionali in Italia. Non è ammissibile che vengano usati due pesi e due misure a seconda del polo sanitario in cui ci si trova.

Ci teniamo a chiarire che la nostra iniziativa non vuole essere una rivendicazione politica. Perché sulla salute non si scherza e nessuno può pretendere di donare sangue se non ne ha i requisiti. La scelta dei nostri volontari è stata prima di tutto di coscienza, basata sul desiderio naturale di aiutare il proprio prossimo.

Al tempo stesso vogliamo invitare i nostri coetanei di ogni orientamento sessuale a presentarsi al più vicino centro trasfusionale: per avere informazioni sulla donazione e sul proprio stato di salute; per diventare nuovi donatori e aiutare i nostri malati.

Noi giovani gay e lesbiche ci impegnamo ‘ora in avanti a collaborare con le associazioni di donatori come Avis e Fidas, per promuovere una cultura della donazione aperta a tutti gli orientamenti sessuali.

Fabio Saccà – Responsabile Nazionale Arcigay Giovani
[email protected]


Background

(1) Arcigay Giovani è il coordinamento dei giovani gay e lesbiche fino a 26 anni dentro Arcigay. ‘ nata con lo scopo di promuovere informazione e servizi sul’omosessualità alle fasce adolescenti. Gruppi di giovani sono presenti dentro molti circoli della rete Arcigay

(2) Paolo Pedote, 39 anni, è stato rifiutato come donatore dal Policlinico di Milano in quanto omosessuale. Il Decreto sui donatori di sangue, approvato dal Ministro Veronesi nel 2001 ha rimosso ‘omosessualità tra le cause che escludono dalla donazione.

(3) Il Ministro della Salute, Francesco Storace, ha dichiarato che’Quanto accaduto al Policlinico di Milano è inaccettabile e potrebbe configurare ‘esistenza di un reato". Ha altresì proposto il riconoscimento delle coppie omosessuali per quanto riguarda i servizi sanitari

(4) Il Presidente del’Associazione donatori di sangue-AVIS Veneto, Alberto Argentoni, ha dichiarato: "I comportamenti a rischio sono ‘unica discriminazione, non la propria condizione.Omosessuale o eterorosessuale che sia, qualsiasi donatore deve sapere che con comportamenti sessuali promiscui il rischio per la salute, propria e soprattutto per il paziente ricevente, aumenta"


Agenzia di stampa AGI 07.09.05
DONAZIONE SANGUE:ARCIGAY,RAGAZZI PADOVANI OTTENGONO IDONEIT’

Padova, 7 set. – Dopo il rifiuto di un medico milanese di accettare una donazione di sangue da un omosessuale, ‘Arcigay si mobilita. Oggi a Padova alcuni ragazzi che si sono dichiarati omosessuali si sono rivolti al locale Centro di raccolta sangue per proporsi come donatori e i medici non hanno opposto alcuna obiezione.
"La discriminazione di un donatore di sangue omosessuale a Milano ‘ sicuramente un fatto grave – dicono al’Arcigay – ma ci consente di chiamare ‘attenzione della nostra comunit’ gay e lesbica su un tema forte quale appunto la scelta di donare sangue. I Giovani di Arcigay hanno deciso di rispondere a quanto accaduto con un gesto positivo. Durante questa settimana i nostri volontari si presenteranno presso i centri trasfusionali di tutta Italia ad effettuare le analisi necessarie per ottenere ‘idoneit’ di donatore".
Riguardo al’iniziativa di Padova, ‘Arcigay commenta: "Medici e assistenti sanitari ci hanno rassicurato in merito alla loro politica: nessuno pu’ essere escluso dalla donazione per il proprio orientamento sessuale, ma solo se ha tenuto comportamenti a rischio. Alla luce di queste dichiarazioni, chiediamo al ministero della Salute di monitorare tutti centri trasfusionali in Italia. Non ‘ ammissibile che vengano usati due pesi e due misure a seconda del polo sanitario in cui ci si trova".
‘Arcigay tiene a sottolineare che sulla salute non si scherza e che ‘iniziativa non ‘ certo u’azione politica e invita i propri sostenitori a collaborare con le associazioni di donatori come Avis e Fidas "per promuovere una cultura della donazione aperta a tutti gli orientamenti sessuali". (AGI)


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