La lettera di Prodi a Grillini

  

Carissimo Franco,

apprendo dalle colonne di un quotidiano nazionale di aver provocato "delusione" tra quanti, nel’Arcigay, si attendevano uno specifico riferimento ai PACS gi’ nel breve testo che riassume solo le linee generali del mio programma per le primarie.

Voglio perci’ rassicurare te e quanti, eventualmente, avessero condiviso un sentimento di tal genere. Da parte mia, come tu stesso ricordi ilm problema non è stato affatto cestinato. Ma al contrario, troverà certamente soluzione nel programma finale del’Unione. Come ho detto pi’ volte nei mesi scorsi,e come sai, condivido con gli altri leader dei partiti del’Unione ‘ipotesi di una proposta universalistica che affronti, regolamenti e risolva il tema dei diritti delle coppie di fatto basate su un vincolo diverso da quello del matrimonio. Una proposta avanzata già in Parlamento da 161 parlamentari del’ Unione e che trova la mia condivisione.

Con molta amicizia,
Romano Prodi


Da "Gaynews.it
LA LETTERA DI PRODI COME UN SASSO LANCIATO NELLO STAGNO
Si susseguono i commenti nel centro sinistra, Mastella chiude la porta, ma la Bindi (e un p’ anche Fioroni) pronti a discutere. Benedino chiede rispetto verso le giuste aspirazioni degli omosessuali

Il messaggio inviato da Romano Prodi a Franco Grillini e, letto durante ‘Assemblea nazionale di Gayleft, tenutasi domenica alla Festa nazionale de ‘Unità, sta suscitando una valanga di reazioni soprattutto nel centro sinistra.

Il primo a reagire è Clemente Mastella, segretario del’Udeur che si dice: "Sorpreso ed allarmato dalle parole di Prodi, per una legge sulle coppie di fatto nel nostro paese. Considero goffo e inusuale, che il tentativo riparatore seguito alle critiche di mancata attenzione rivoltegli da ambienti gay coinvolga indistintamente tutte le forze del centrosinistra senza che vi sia stata una intesa preventiva. In altri termini, Prodi non pu’ dire che’gli altri leader sono ‘accordo con m’. Sulle coppie di fatto – spiega Mastella – la nostra posizione, che ‘ quella della tradizione popolare e cattolica, ‘ ben nota: prima di tutto la famiglia. E con ci’ la salvaguardia dei valori portatori del’unica unione che riconosciamo e che ‘ sancita davanti a Dio: il matrimonio tra persone di sessi differenti. Siamo poi allarmati dalla disinvolta interpretazione che Romano Prodi fa delle regole della famiglia, fondamento della nostra democrazia. In definitiva dispiace constatare come, pur nel rispetto del diritto degli omosessuali al’ottenimento di strumenti normativi idonei, nel delirio della affannata ricerca di consensi ci si spinga fino a derive zapateriste che apparirebbero stonate anche di fronte al laicismo pi’spint’.

Più possibilista, ma per questo non meno pericoloso Beppe Fioroni, del’Esecutivo nazionale della Margherita, che cerca di "limitare i danni" proponendo dei contratti privatistici in alternativa al Pacs. "Romano Prodi e Piero Fassino aprono alle coppie di fatto? Benissimo purchè non si tocchino ‘articolo 29 della Costituzione e il diritto di famiglia". La proposta dei dielle, formulata proprio da Fioroni, riguarda invece la possibilità di sottoscrivere contratti di solidarietà e che permette di "dare garanzie anche alle altre unioni soprattutto per tutelare i figli". I contratti che propongono i dielle riguardano "coppie di fatto gay o eterosessuali" e prevedono "soluzioni concrete, che consentano per esempio la reversibilità della pensione, ‘assistenza sanitaria o la comproprietà della casa e che riconoscono i diritti dei conviventi".

Pronta la risposta di Andrea Benedino, portavoce nazionale di Gayleft. "Caro Fioroni, qui nessuno vuole mettere in discussione la Costituzione, ma ci sono milioni di cittadini di questo paese, omosessuali e non, che attendono un pubblico riconoscimento della dignità sociale delle loro unioni".

"Lo stesso Romano Prodi, nel messaggio che Franco Grillini ha letto ieri in apertura dei lavori della nostra Assemblea Nazionale, si è espresso chiaramente a favore del disegno di legge sul PACS in discussione in Parlamento, che è già una mediazione avanzata rispetto a quanto accade in altri Paesi europei. Invitiamo Fioroni e quanti nella Margherita condividessero le sue posizioni a portare maggiore rispetto per quelle coppie che condividendo un progetto di vita in comune e assumendosi un vincolo reciproco alla solidarietà, chiedono allo stato di riconoscere la dignità del loro status". "Quella che vogliamo portare avanti col PACS – conclude Benedino – è una grande battaglia per ‘estensione dei diritti e delle libertà di questo Paese e per ‘uguaglianza sociale di tutti i cittadini. Spiace vedere che una parte della Margherita non voglia condividerla con noi".

E Rosy Bindi, responsabile Politiche Sociali e della Salute della Margherita, rispondendo a Follini, sembra maturare una posizione assai più aperte di Fioroni e di vera distinzione fra centro destra e centro sinistra."Abbiamo lasciato Follini giovane moroteo, aperto al dialogo e capace di far interagire i valori cristiani con le trasformazioni e i cambiamenti della società". "Lo ritroviamo’teoco’, prigioniero di un uso distorto e strumentalizzante dei principi religiosi e etici. Da lui non accettiamo lezioni sulla famiglia". "Proprio la tradizione cattolico-democratica – continua Bindi – ci ha insegnato che i valori non si predicano ma si servono. Questo governo, invece, si ‘ caratterizzato per una politica di fatto ostile alle famiglie: nessun sostegno vero per far fronte alle difficolt’ quotidiane e soprattutto nessuna strategia per il futuro delle donne, dei bambini e degli anziani". Non abbiamo mai nascosto la nostra distanza da Zapatero – continua ancora ‘esponente Dl – e non condividiamo la scelta sui matrimoni gay e il mancato rispetto del pluralismo culturale e religioso della societ’ spagnola operato con quella legge. N’ Prodi ha mai messo in discussione ‘art. 29 della Costituzione e il nostro diritto di famiglia. Pertanto cercare di equiparare la nostra posizione a quella di Zapatero ‘ dunque u’operazione intellettualmente disonesta e politicamente rozza". "Siamo per’ anche convinti – conclude Rosy Bindi – che vadano riconosciuti i valori della stabilit’ affettiva, della solidariet’ e del rispetto reciproco, della condivisione di un progetto di vita anche se praticati al di fuori del matrimonio, come prevede del resto la nostra carta costituzionale, riconoscendo le formazioni sociali. Per questo ‘ giusto e doveroso regolare e tutelare i diritti di coloro che scelgono di vivere insieme e sottrarre alla clandestinit’ giuridica le coppie di fatto".

Naturalmente dalla sinistra provengono invece commenti entusiastici rispetto alla lettera di Prodi: Roberto Villetti dello SDI, Fausto Bertinotti per Rifondazione Comunista e Katia Belillo per i Comunisti Italiani, parlano di gesto positivo, di grande apertura di Prodi e del Pacs come di una legge utile e necessaria.


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