Kiss2PACS, 14 febbraio 2004
Tante coppie lesbiche, gay ed eterosessuali in piazza per mostrare i loro volti e spiegare le loro esigenze ad una classe politica spesso lontana dalle loro istanze reali e per raccontare i loro bisogni concreti e i loro sogni, gli intoppi prodotti da una normativa discriminatoria e la loro legittima richiesta di un pubblico riconoscimento giuridico.
Questa la proposta che le associazioni Arcigay, Arcilesbica, Agedo, Mit, Di’ gay project, Comitato Torino pride 2006, Gruppo del guado – cristiani omosessuali, Famiglie arcobaleno e Centro interculturale glbt — Siena, lanciano per sabato 26 novembre quando, in Piazza Farnese a Roma avrà luogo “Tutti in Pacs — Festa delle libertà civili”.
Una grande festa per le libertà, un happening di piazza per i diritti civili e la laicità delle istituzioni e per rinnovare la richiesta di una legge sul Pacs, il Patto civile di solidarietà, che dia un riconoscimento giuridico pubblico alle coppie gay, lesbiche ed eterosessuali.
“Il desiderio di libertà delle cittadine e dei cittadini di questo paese è un fiume in piena” si legge nell’appello che i promotori rivolgono “a tutte le organizzazioni gay, lesbiche, bisessuali e transgender, alle associazioni, ai movimenti sociali, alle forze sindacali e politiche”.
“Chiediamo il rispetto delle nostre identità, delle nostre specificità, della nostra creatività — prosegue il documento – Rivendichiamo il diritto a portare avanti in modo autonomo il nostro progetto di vita e a costruire, come facciamo, solidarietà, coesione sociale, relazioni d’amore. Vogliamo ribadire il nostro desiderio di vivere in un paese laico e la richiesta di riforme attente ai diritti civili, a partire da una legge sul Pacs che, sulla base dell’art. 2 della Costituzione, dia riconoscimento giuridico alle coppie che lo vogliano, dello stesso sesso o di sesso diverso”.
Fra i temi dell’iniziativa, la libertà di autodeterminazione delle donne, la lotta alle discriminazioni, i diritti delle persone transessuali e transgender, la lotta alla violenza in tutte le sue forme, la libertà di pensiero e di espressione e la libertà di religione “in una cornice di separazione fra lo Stato e le Chiese”.