W il Torino Pride 2006!

  

Arcigay aderisce e sostiene il Pride nazionale 2006 di Torino, condivide i contenuti del documento elaborato dal Comitato promotore sottolineandone l’impegno di organizzare un fitto calendario di iniziative, che coinvolgano la pluralità di associazioni e gruppi appartenenti al movimento lgbt e la società nel suo complesso, coerentemente con ciò che avvenuto nei Pride nazionali degli scorsi anni.

In particolare Arcigay si impegna affinché nel Pride 2006 sia valorizzata la centralità della battaglia per il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali ed etero con l’istituzione del Pacs, che è ampiamente condivisa nel movimento e soprattutto da ampi settori dell’opinione pubblica italiana.
Arcigay, attraverso le proprie autonome articolazioni territoriali e la sua rete di associazioni ricreative, si impegna a favorire ed organizzare la partecipazione a tutte le iniziative e in particolare alla manifestazione conclusiva.

Bologna, 2 ottobre 2005
Il Consiglio nazionale Arcigay


TORINO PRIDE 2006

Documento di intenti e di programma

Premessa

Il Gay Pride (festa dell’orgoglio omosessuale) ha origine da un episodio avvenuto il 28 giugno 1969 a New York, quando dopo l’ennesima irruzione della polizia nei gay bar del Village ci fu la prima reazione di massa contro quegli atti intimidatori e persecutori. Manifestazione che si ripeté nei giorni successivi coinvolgendo migliaia di persone e i rappresentanti del mondo politico e della cultura. Nasce così il nuovo movimento di liberazione omosessuale, erede del primo movimento che in Europa alla fine del XIX secolo era nato per abrogare le norme antiomosessuali contenute nei codici penali prussiani e inglesi. Primo movimento che fu soffocato dai regimi totalitari.

Negli anni successivi questa giornata di lotta e di manifestazione pubblica è divenuta l’appuntamento fisso per milioni di gay, lesbiche, transessuali e bisessuali nel mondo, tanto è vero che negli ultimi anni al Pride si associa l’acronimo glbt che apre questa storica manifestazione a tutte le diverse soggettività protagoniste del Pride.

Il Pride, dunque, esattamente come l’8 marzo per le donne, rappresenta un appuntamento fisso (l’ultimo sabato del mese di giugno) utilizzato nelle società occidentali ed in quelle ove l’omosessualità non è considerata reato, come una occasione per l’affermazione dei diritti delle persone gay, lesbiche, transessuali e bisessuali e per la riflessione e il confronto sui pregiudizi e le discriminazioni basate su identità di genere e orientamento sessuale.

Il Torino Pride 2006

Gli organizzatori del Torino Pride 2006 intendono caratterizzare questa edizione nazionale attraverso la scelta di alcuni temi chiave:

un Pride per tutti,
perché vogliamo parlare soprattutto alle persone che più sono lontane dalla realtà glbt e magari subiscono ancora l’influenza di pregiudizi e ignoranza. Per far questo ci rivolgiamo non solo alle Istituzioni pubbliche ma a tutte le Istituzioni culturali e sociali torinesi e piemontesi, affinché organizzino loro stesse, iniziative ed eventi sui temi del Pride.

un Pride che guarda al futuro senza dimenticare la storia,
perché Torino è stata la Città ove è nato il primo movimento di liberazione omosessuale italiano – il Fuori! nel 1971 – , il primo gruppo italiano di gay credenti — Davide e Gionata 1981 – , il primo Convegno internazionale lesbico in Italia — Torino, 1981 -, il primo consultorio pubblico per gli interventi di riconversione chirurgica del sesso — Ospedale Mauriziano, 1983 – ed è la Città ove sono nate e si sono sperimentate molte delle principali iniziative e proposte che oggi sono patrimonio del nostro paese su questi temi, dal Festival del Cinema Gay e Lesbico, alla collaborazione con le amministrazioni pubbliche, alle prime iniziative sulla cultura, ecc.

un Pride delle “Città amiche”
Torino non solo è stata la prima città italiana ad avviare il confronto con la comunità glbt alla fine degli anni ’70, ma è stata anche la prima città ad istituire un Servizio per il superamento delle discriminazioni basate sull’identità di genere o sull’orientamento sessuale. All’avanguardia in Europa, e in perfetta sintonia con quanto previsto dalla Costituzione europea.

un Pride per promuovere la salute
l’Aids ha segnato gli anni 80 e 90 di tutto il mondo, e continua ad essere una delle principali cause di morte e sottosviluppo nei paesi africani, asiatici e dell’est europeo. Dal grande movimento di lotta contro la diffusione della pandemia sono nate nuove consapevolezze sulla necessità di non abbassare mai la guardia sulle malattie sessualmente trasmesse. Il Pride può essere una occasione per rilanciare questi temi che, negli ultimi anni nei paesi come l’Italia, sono passati nel dimenticatoio anche se la diffusione dell’Hiv continua con i ritmi di sempre.
Il tema della salute però ha caratteri più ampi e va riferito ai bisogni dell apersona nel suo complesso, e tra questi risulta centrale l’esigenza di divere con serenità le espressioni di affettività e sessualità, qualunque sia l’identità di genere o l’orientamento sessuale.

La proposta di programma

1. Il calendario culturale della Città

Sulla base di quanto premesso il Comitato organizzatore propone un Pride che duri dal 27 gennaio 2006 (Giornata della memoria) al 1° dicembre 2006 (Giornata di lotta all’Aids), attraverso le principali manifestazioni culturali della Città, prevedendo di organizzare per ciascuna di esse una iniziativa specifica. In particolare riteniamo utile organizzare iniziative di Pride all’interno dei programmi 2006 di :

· Giornata della memoria
· Giornata internazionale della Donna
· Festival del Cinema Gay e Lesbico
· Fiera internazionale del Libro di Torino
· Festival internazionale del Cinema delle Donne
· Punti Verdi
· Identità e Differenza
· Giornata mondiale di lotta all’Aids

2. Le Istituzioni culturali e sociali della Città

Chiediamo inoltre alle principali Istituzioni culturali torinesi e piemontesi, oltre che al mondo delle associazioni, di inserire inziaitive specifiche sui temi del Pride. Abbiamo, infatti chiesto e programmato incontri con:

· Università degli Studi di Torino
· Teatro Regio
· Teatro Stabile
· Fiera internazionale del Libro
· Museo nazionale del Cinema
· Torino Danza
· Biblioteche ed Archivio di Stato
· Organizzazioni sindacali
· Le Chiese presenti sul territorio
· I centri di Servizio per il volontariato
· Le organizzazioni di terzo settore di secondo livello
· L’associazionismo culturale, sportivo e dello spettacolo

3. I Convegni

Proponiamo l’organizzazione di 4 convegni di riflessione e studio ed una serie di incontri e dibattiti, da svolgersi nell’arco del 2006:

1. Città amiche / Friendly Cities / Villes amies Convegno sul rapporto tra Città e Regioni d’Europa, le comunità glbt (Torino, Barcellona, Lione, ecc.) e i rappresentanti dell’UE.
All’interno del quadro normativo europeo e delle politiche di inclusione e di salvauradia dei diritti attivate dalla Commissione, intendiamo aprire un confronto tra alcune grandi città italiane ed europee sulle risorse che vengono messe a disposizione per le comunità glbt. Com’è noto già da parecchi decenni città di grandi e medie dimensioni dimostrano una cura ed attenzione particolare a questo tipo di tematiche. Al di là di ciò che può essere fatto in forma legislativa dai Parlamenti Nazionali, le città possono mettere in atto importanti progetti per migliorare la qualità della vita delle persone glbt. Pensiamo ad esempio a chi è in difficoltà per malattia, situazione economica, vecchiaia, frequentemente senza più legami famigliari. Ma più in generale alla qualità della vita di persone che a causa del loro orientamento sessuale vedono i problemi aggravati da situazioni di emarginazione e pregiudizio.
La nostra Città dimostra di non essere insensibile a questi argomenti, la creazione del Servizio per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, è un importante primo passo in questa direzione.

2. Un convegno sui temi dell’ educazione connessi all’identità di genere, all’orientamento sessuale e alle pari opportunità;

A nessuno può sfuggire come il terreno dell’educazione sia fondamentale al fine di superare i condizionamenti culturali legati al pregiudizio, che stanno alla base della discriminazione tuttora operante verso omosessuali e transessuali. In Italia, seppure meno di quanto sia successo in altri paesi europei, si sono svolte recentemente diverse iniziative in campo educativo e specificamente all’interno delle scuole per promuovere attività che vadano in questa direzione; manca però un confronto e molto spesso addirittura una reale conoscenza delle esperienze che si sviluppano nelle singole realtà. Un convegno su questi temi potrebbe facilitare consentire invece proprio conoscenza e confronto, possibilmente anche con qualche esperienza d’altri paesi europei, per far maturare una progettualità più piena. Torino può proporsi come sede per tale convegno anche sulla base d’importanti iniziative che si sono svolte o sono in corso, quali i percorsi per l’ideazione da parte di studenti delle superiori di manifesti contro la discriminazione, la progettazione di materiali didattici specifici per le scuole su questi temi, la partecipazione a progetti educativi europei per rendere le scuole capaci di accogliere giovani gay, lesbiche e transgender.

3. Un convegno nazionale sul rapporto tra omosessualità e fede.

Insieme ai rappresentanti dei gruppi glbt credenti si intendono coinvolgere anche i responsabili delle chiese e delle confessioni religiose presenti in Piemonte.
L’Associazione “DAVIDE E GIONATA” festeggerà nel 2006 i 25 anni di attività. (Si tratta del primo gruppo di omosessuali credenti italiano) In occasione del “Pride GLBT Torino 2006” prevede di organizzare un momento di incontro fra tutti i gruppi gay credenti italiani, sia quelli appartenenti al COGCI (coordinamento gruppi gay credenti italiani) sia gli altri ed eventualmente una rappresentanza di alcuni gruppi esteri. Punto centrale dell’incontro potrebbe essere un momento di dibattito e di confronto su alcuni aspetti della morale sessuale cattolica, organizzato in collaborazione con il suddetto COGCI e con altre realtà ecclesiali di base, cattoliche e protestanti.

4. Un convegno sulla realtà delle persone transessuali;

Pensato come una due giorni in cui interverranno personalità italiane e straniere, attivisti ed esperti per discutere intorno alla situazione attuale delle persone transgender in ambito sociale; medico; psicologico

5. Un convegno sulla soggettività lesbica;

Collocato all’interno delle manifestazione dell’ otto marzo “Giornata internazionale della Donna”

6. incontri e dibattiti sui nuovi diritti individuali e di coppia.

Il tema dei nuovi diritti appare importante ed appare capace di raccogliere un po’ tutte le carenze legislative nel nostro paese sui temi e le problematiche riguardanti direttamente le persone GLBT, a partire dal PaCs, ma senza fermarsi a questo.
Da non sottovalutare dunque il tema della “Piccola Soluzione” che permetta alle persone transgender di accedere al cambiamento anagrafico anche prima di aver terminato il percorso di transizione (come già avviene in altri Paesi Europei).
Il dibattito sulle convivenze dovrebbe diventare uno dei grandi momenti del nostro PRIDE, organizzato con la presenza di importanti rappresentanze politiche ed istituzionali, (rappresenti di partito a livello nazionale, Ministro per le Pari Opportunità ecc.) il fine è quello di riportare in Parlamento la discussione del progetto di legge sulle coppie di fatto. Confronti con gli Stati che hanno applicato questa legislazione. E’ di fondamentale importanza riuscire a compattare un fronte di consenso trasversale tra le forze Politiche e, per quanto ovvio, un forte coinvolgimento unitario tra le associazioni GLBT.
Attraverso la richiesta del riconoscimento di un diritto come la legge sulle convivenze, (già riconosciuto in gran parte dei Paesi Europei) le persone omosessuali intendono assumersi le responsabilità che tale diritto comporta. Si è ben consapevoli che attraverso il riconoscimento legale delle convivenze si assumono responsabilità di vario genere nei confronti del partner, quindi la consapevolezza dei propri doveri, a riprova della maturità che la comunità GLBT sta dimostrando.
Nel dibattito nazionale e internazionale è inoltre presente il tema della sanzione giuridica di atti e comportamenti discriminatori, attraverso leggi che sappiano ampliare il tema della salvaguardia positiva dei diritti degli individui.

4. Le Mostre

Proponiamo l’organizzazione di tre Mostre tematiche:

· Una mostra storica sui 35 anni del movimento per i diritti delle persone gay lesbiche e transessuali in Italia;

· Una mostra didattico-educativa sull’Aids, attraverso una straordinaria collezione di manifesti, organizzata con percorsi didattici e divulgativi sui temi della prevenzione delle malattie sessualemente trasmesse

· Una mostra fotografica sulla realtà transessuale

5. Sport, spettacolo e feste

Il Pride è da sempre una occasione di divertimento e spettacolo, per tutti coloro che vi partecipano. Il Comitato intende organizzare, quindi:

· un torneo sportivo aperto a tutti i gruppi sportivi gay e lesbici italiani
· serate di musica, cinema, teatro, anche attraverso il coinvolgimento dei festival e delle rassegne torinesi e piemontesi
· una grande festa popolare, che caratterizzi in modo aperto e partecipato da tutta la Città la tradizionale marcia per i diritti delle persone glbt

Dopo il Pride

Il Pride deve essere una occasione per rendere ancora più accogliente e aperta la comunità piemontese e torinese. Ecco perché proponiamo all’attenzione delle Istituzioni pubbliche, che nel corso del Pride si prendano in esame e si realizzino due progetti che guardano al futuro:

1. l’istituzione di un servizio per il superamento delle discrimanazioni basate sull’identità di genere o sull’orientamento sessuale, presso la Regione e la Provincia di Torino, sulla base dell’esempio di quello già funzionante presso la Città di Torino;

2. la creazione di una casa per la comunità glbt torinese che, sulla base degli esempi operativi da anni in altre città europee sia un luogo per offrire alla comunità glbt servizi, cultura e sostegno.

Partner, patrocini e contributi

Il Comitato Torino Pride 2006 si rivolge a Regione, Provincia e Città di Torino affinché concedano il loro patrocinio all’intero programma di iniziative e partecipino alla realizzazione dello stesso, organizzando in proprio o concedendo contributi al Comitato, le singole iniziative che si concorderanno.

Alle Istituzioni pubbliche chiediamo di intervenire presso la istituzioni culturali della Città affinché accolgano le nostre proposte di iniziative e le inseriscano nel programma di iniziative 2006.

Chiediamo anche alle Istituzioni pubbliche di sostenere l’ accoglienza delle persone che decideranno di partecipare alle iniziative del Pride di Torino arrivando dall’Italia e dall’Europa, attraverso la possibilità di utilizzare le strutture predisposte per i giochi olimpici invernali e contribuendo ad ridurre per quanto possibile i costi di viaggio.

Vogliamo infine sottolineare che la partecipazione e la collaborazione è aperta a tutte le realtà associative, culturali, politiche, e sindacali cittadine, regionali e nazionali, ed in questo senso il progetto è aperto alle proposte ed ai suggerimenti di tutti.

Aderenti e cariche al 7 luglio 2005

Gruppi
Associazione Davide e Gionata
Associazione L’Altra Comunicazione
Associazione Philadelphia
Circolo Arcigay Ottavio Mai, Ivrea
Circolo glbt Maurice
Consulta torinese per la Laicità delle Istituzioni
Coordinamento Pasolini, Piemonte
Fondazione Sandro Penna
Gay Left Piemonte
Gay Lib Piemonte
Gaytineris Piemonte
Gruppo Luna, Arci Trans, Torino
Gruppo Pesce, Torino
Gruppo sportivo Gatto Nero
Informagay
Attività commerciali
Zi Barba
Circolo Arcigay 011
Castro Zone
Il Male
Caffè Leri

Comitato direttivo
Christian Ballarin (portavoce)
Andrea Benedino
Elio Bresso (coordinatore)
Davide Cabodi
Enzo Cucco
Gigi Malaroda
Palmira Naydenova
Roberta Padovano (coordinatore)
Vito Pompilio


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