La prossima volta che ci troviamo in una discoteca gay, guardiamoci attorno, contiamo 24 ragazzi, e pensiamo che tra di noi, probabilmente, almeno uno è sieropositivo, almeno uno ha la sifilide.
Fa impressione? È uno dei dati che emerge dalle prime analisi dei questionari di Modi di, la ricerca statistica sulla salute e la sessualità della popolazione gay, lesbica e bisessuale italiana, condotta da Arcigay con l’approvazione dell’Istituto superiore di sanità.
Quello che ne salta fuori è un ritratto a luci ed ombre. Da un lato sembriamo molto consapevoli. Un buon 68% dei gay e 45% delle lesbiche ha fatto almeno una volta il test dell’Hiv. Dall’altro continuiamo a rischiare. Quasi un maschietto su due (49,3%) ha fatto recentemente sesso anale senza preservativo o si è fatto venire in bocca. Sono invece il 30,5% le femminucce che non hanno usato protezioni, ad esempio nel sesso orale con una partner mestruata o nello scambio di oggetti sessuali.
“I dati che stiamo ricavando sono molto importanti” — spiega Raffaele Lelleri, responsabile salute di Arcigay — “Modi di è la più ampia ricerca mai condotta sulla popolazione omo-bisessuale in Italia, e la prima a studiare anche l’universo femminile. È una miniera ricchissima 'informazioni preziose che continueremo ad approfondire per molto tempo. Inoltre i suoi risultati, a differenza di tanti altri in circolazione, sono frutto di un metodo d’analisi rigorosamente scientifico”.
Un altro dato che fa riflettere, ad esempio, è che un maschio su tre trova abbastanza (20,9%) o molto (10,1%) difficile trovare informazioni chiare sui comportamenti sessuali a rischio tra uomini gay. Inoltre, tra i maschi, gli adulti non sembrano proteggersi più dei giovani. La differenza tra gli over 40 e gli under 25 è di appena un paio di punti percentuali. Chi incontra persone conosciute su internet sembra rischiare più degli altri nei comportamenti sessuali: il 48,6%, contro il 38,4%. Gli uomini, inoltre, soffrono di malattie sessuali in misura maggiore delle donne. Solo il 48,1% del campione dichiara di non averne avute negli ultimi 5 anni. Il 3,9% è stato affetto da epatite B, il 3,6% da epatite A, il 2,3% da epatite C, il 5,3% da gonorrea, l’8,3% da condilomi. Diffusissime le piattole: le ha avute il 27,3% degli intervistati.
Le lesbiche presentano valori molto più bassi su queste malattie, ma non si sottopongono spesso agli esami medici di prevenzione abituale. Ha effettuato il pap-test il 66,3% di quelle con più di 25 anni e la mammografia il 64,3% dai 40 anni in su. Quote inferiori a quelle della popolazione femminile italiana.
I risultati di Modi di saranno presentanti in un convegno il prossimo 16 dicembre a Firenze (www.modidi.net).
Quanto al campione preso in esame dall’indagine, si tratta di 6774 persone (4690 maschi, 2084 femmine), che si definiscono in qualche modo gay, lesbiche o bisessuali o che hanno avuto rapporti sessuali recenti con persone del proprio sesso. La quota di questionari compilati on-line è del 78,6%, contro il 21,4% su carta.