In piazza!
Alla fine si è deciso: la manifestazione promossa dalle donne per la difesa della legge 194 dagli attacchi del centrodestra si terrà a Milano il 14 gennaio, nella stessa data in cui a Roma, in piazza Farnese, avrà luogo “Tutti in Pacs — Festa delle libertà civili”, la manifestazione nazionale per i diritti civili, a partire dalla legge sul Pacs, promossa dalle organizzazioni glbt (gay, lesbiche, bisessuali e transessuali).
“La sovrapposizione di date non diventi un ostacolo, ma sia un’opportunità — è l’appello lanciato dal presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice alle organizzatrici dell’iniziativa milanese – Costruiamo un ponte fra le due manifestazioni, un ponte per le libertà civili, la laicità dello stato e l’autodeterminazione delle donne e degli uomini: sono i valori che stanno dietro entrambe le iniziative e che oggi sono messi a rischio dall’aggressività teo-con delle destre, dalle ingerenze vaticane e dalle debolezze del centrosinistra sul piano della laicità delle istituzioni repubblicane”.
“Tutti in Pacs” è stata lanciata lo scorso ottobre da Arcigay, Arcilesbica ed altre organizzazioni glbt fra cui l’Associazione genitori di omosessuali, il Movimento di identità transessuale e i cristiani omosessuali del Guado. Da allora le adesioni si sono estese, oltre che alle diverse sigle del movimento glbt, ai partiti della sinistra (Ds, Verdi, Prc, Sdi, Radicali, Pdci), ad associazioni (fra cui Arci, Unione degli studenti, Italia laica, Marcia mondiale delle donne, Donne in nero) sindacati come la Cgil e personalità diverse, da don Andrea Gallo a Roberto Vecchioni, da Marzio Barbagli a Lella Costa.
“Noi, donne e uomini, lesbiche e gay, eterosessuali e bisessuali, transessuali e transgender, credenti e non, cittadini italiani e portatori di altre culture, vogliamo essere protagonisti della nostra vita — recita l’appello per “Tutti in Pacs”, happening di piazza per i diritti civili e la laicità delle istituzioni e per rinnovare la richiesta di una legge sul Pacs, il Patto civile di solidarietà, che dia un riconoscimento giuridico pubblico alle coppie gay, lesbiche ed eterosessuali (www.unpacsavanti.it).
“Chiediamo il rispetto delle nostre identità, delle nostre specificità, della nostra creatività — prosegue il documento – Rivendichiamo il diritto a portare avanti in modo autonomo il nostro progetto di vita e a costruire, come facciamo, solidarietà, coesione sociale, relazioni d’amore. Vogliamo ribadire il nostro desiderio di vivere in un paese laico e la richiesta di riforme attente ai diritti civili, a partire da una legge sul Pacs”.
Fra i temi dell’iniziativa, la libertà di autodeterminazione delle donne, la lotta alle discriminazioni, i diritti delle persone transessuali e transgender, la lotta alla violenza in tutte le sue forme, la libertà di pensiero e di espressione e la libertà di religione “in una cornice di separazione fra lo Stato e le Chiese”.