Oliviero Toscani come una lente d’ingrandimento attraverso cui guardare la società e le sue evoluzioni. Ad “usare”, ancora una volta, il fotograto milanese è la «Flash & partners» azienda padovana, proprietaria del marchio «Ra-re».
La prima campagna di Toscani per Ra-Re
Una nuova campagna pubblicitaria, per la collezione primavera-estate, che farà discutere, come quella che nel settembre scorso portò su giornali e tabelloni pubblicitari la foto di due uomini che si baciavano e si tastavano scherzosamente proprio lì. Tutto era finito col blocco della pubblicità da parte dell’istituto di autodisciplina pubblicitaria.
Adesso Toscani fa un passo avanti, e i due giovanotti non sono più impegnati in amorevoli coccole, anche perchè l’affetto tra due rudi cowboy è stato già «sdoganato» dal film «Brokeback mountain». Il fotografo vuole andare oltre, e così i due modelli spingono gioiosamente una carrozzina. L’immagine delle «nuove famiglie», che già esistono e che vivono, senza nascondersi, per le strade come nella pubblicità.
«Non ci importa chi ci sia nella carrozzina: può esserci il loro figlio adottivo, ma anche un nipote o il figlio di una vicina – spiega Dedi Salmeri, direttore clienti dello studio milanese autore della campagna – E’ bello vedere due ragazzi felici nell’affrontare insieme la responsabilità di occuparsi di un bambino».
Il secondo soggetto della campagna è invece più «ecumenico». Ci sono tre baci in sequenza, uno lesbico, uno gay e uno eterosessuale. Più l’abbraccio di due bambini. «E’ una sorta di catena dell’amore – sottolinea ancora Dedi Salmeri – E i bambini fanno parte della società e anche loro hanno le loro esigenze, anche in fatto di abbigliamento».
E l’azienda padovana ha infatti lanciato anche «Ra-re kids», una linea dedicata ai più piccoli. «Siamo soddisfatti del lavoro svolto da Toscani – commenta Luisa Bertoncello, amministratore delegato dell’azienda di Tombolo, che opera nel settore dal ’97 con un fatturato complessivo di 100 milioni di euro – Abbiamo deciso di continuare questa importante collaborazione, perché abbiamo trovato una forte sintonia con Toscani. Vogliamo osservare la vitalità di tutti i cambiamenti sociali per poi tradurli in una linea di abbigliamento viva, fresca e creativa». Ma anche questa volta pare proprio che Padova non vedrà sui suoi muri le foto di Toscani: le affissioni cominceranno dalle grandi città.