Onorevole Luxuria

  

I commessi di Montecitorio, che forse nella vita credevano di averle viste tutte, tra un p’ di settimane dovranno aprire i portoni ottonati del palazzo a un onorevole drag queen transgender e buddhista che si è prostituito per dieci anni sulla Casilina.

Ma Vladimiro Guadagno detto Vladimir Luxuria, 40 anni, attore, capolista di Rifondazione a Roma, non è una qualsiasi Cicciolina tracimata in politica per amor di avanspettacolo: attivista dei diritti omosessuali, editorialista di’Liberazion’ e di Radio Capital, appassionato di Shakespeare e laureato in Letteratura straniera (110 e lode, con una tesi su Joseph Conrad), assicura la massima serietà nel nuovo ruolo, promette che alla Camera non molesterà nessun collega ("Sono tutti così brutti") e ambisce a una poltrona in commissione Cultura.

Senza rinnegare nulla del suo passato turbolento e della sua vita da’fata ignorant’ nei vicoli underground del Pigneto, a Roma.

Chi è Vladimir Luxuria? "Sono nato a Foggia, in un quartiere popolare. Mamma aveva 18 anni, è rimasta incinta e ha fatto un matrimonio riparatore. Papà era un camionista, nostalgico del Duce ed elettore di Almirante. A 12 anni ho capito che mi piacevano i ragazzi, allora sono diventato chierichetto e ho deciso che da grande avrei fatto il prete". Scusi, non vedo il nesso. "’ambiente in cui sono cresciuto considerava inaccettabile ‘omosessualità. Così quando io ho scoperto la mia, ho cercato di reprimerla diventando prete".

Quan’è durato il tentativo? "Qualche anno. Più che altro mi piaceva mettermi quelle vesti lunghe e nere, piene di pizzi.". E poi? "Un giorno ero in sacrestia con un ragazzo un p’ più grande di me a sistemare i paramenti. Nel’armadietto del prete abbiamo trovato una damigiana di vino per la Comunione, ce lo siamo bevuto e ci siamo sbronzati. è arrivata così la mia iniziazione sessuale. Parrocchia di Santa Lucia, a Foggia". Fine della sua carriera ecclesiastica. "Sì, mi sentivo terribilmente in colpa e mi sembrava ipocrita continuare a servire messa. Ma ho tenuto il segreto a lungo. Anni dopo ho saputo che a Foggia ‘era una piccola comunità omosessuale che si ritrovava vicino alla stazione e ho iniziato a frequentarla, senza dire niente a papà e mamma. La sera uscivo da casa con i trucchi e i vestiti da donna nascosti in un sacchetto di plastica. Mi chiudevo in una cabina telefonica e mi cambiavo, poi andavo dagli amici della stazione. Gente che aveva soprannomi tipo la Sfossata o la Minorenne.".

Poi è andato a vivere a Roma. "Sì, per ‘università. Qui era già tutto diverso, non ‘era la cultura omofobica della provincia. Mi sono avvicinato alla politica, vedevo che a sinistra ‘era più tolleranza verso i gay. Ho guadagnato i primi soldi con qualche supplenza, ma volevo fare ‘artista". Comè andata? "Al’inizio è stata molto dura, non avevo una lira. è così che ho iniziato a prostituirmi. Ma non è che lo facessi tutte le sere. Andavo sul marciapiede quando avevo bisogno di soldi, una o due volte la settimana". Una cosa traumatica? "No, i primi tempi mi piaceva. Non tanto ‘atto in sé, quanto ‘idea che ci fosse gente disposta a pagare per fare sesso con me. Gay, certo, ma anche molti padri di famiglia che dopo il rapporto mi raccontavano dei loro problemi con la moglie. Con alcuni siamo rimasti amici, ci sentiamo ancora adesso. In ogni caso, ho smesso di prostituirmi quando non ne ho avuto più bisogno".

Oggi con il teatro e le sue varie collaborazioni guadagna abbastanza bene? "Sui tre o quattromila euro al mese, dipende dalle stagioni". Che cosa le ha lasciato ‘esperienza del marciapiede? "Una grande sensibilità verso quel mondo. In Parlamento farò una proposta di legge a favore delle prostitute e dei loro clienti, stupidamente demonizzati. Bisogna creare in ogni città un parco, u’area attrezzata e protetta, dove siano distribuiti preservativi e girino dei poliziotti a garantire la sicurezza di tutti, professioniste e clienti". è il suo programma elettorale? "Non solo, naturalmente.

Mi batterò prima di tutto per i Pacs, una tappa fondamentale per ’emancipazione dei gay. E poi per la legalizzazione delle droghe: liberalizzando quelle leggere e garantendo la distribuzione controllata dallo Stato di quelle pesanti". Lei ha preso droghe? "Sì, certo: acidi, cocaina, pasticche. Tutto tranne ‘eroina. Ma adesso sono anni che non mi faccio più nemmeno una canna". Sarà il primo deputato transessuale. "Transgender, prego. I transessuali hanno cambiato sesso, io non mi sono mai operato. Transgender significa essere solo al di là dei due generi sessuali tradizionali".

Che cosa pensa di Ratzinger? "Mi sembra molto oscurantista e pericoloso. Da quando ‘è lui, ‘ingerenza della Chiesa è diventata spudorata, dalla fecondazione artificiale alla legge 194, fino agli stessi Pacs. Per fortuna ci sono tanti cattolici che non la pensano in quel modo". La sua candidatura ha fatto venire il mal di pancia ai moderati del’Unione. Mastella ‘ha definita’una ridicola Cicciolin’. "Veramente Cicciolina era una pornostar, mentre io non mi sono mai spogliato in pubblico in tutta la mia vita. Quanto al resto, secondo me ridicolo è chi fa politica solo per se stesso, senza pensare a migliorare ‘esistenza della gente". Lei è credente? "Da tempo mi sono avvicinato al buddhismo. Pratico qui a Roma, nel tempio che ‘è in fondo alla via Nomentana. E faccio parte del’Arcobalena, u’associazione di gay e transessuali buddhisti". Adesso che con ogni probabilità diventerà onorevole, i suoi genitori che le dicono? "Ah, sono molto contenti. Mio padre mi ha promesso che non voterà più a destra. E mamma mi ha chiesto se tra un p’ mi faranno pure papa."


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