Giampaolo Silvestri, 1° Senatore gay della Repubblica
Aumentano gay, lesbiche, bisex e transgender che siederanno sui banchi del parlamento italiano. Franco Grillini (Ulivo), già presidente di Arcigay e Titti De Simone (Prc), già presidente di Arcilesbica, rieletti alla Camera dei deputati insieme alla new entry Wladimiro Guadagno, alias Vladimir Luxuria (Prc). Per la prima volta un esponente gay, Gianpaolo Silvestri (Verdi), eletto al Senato della Repubblica. Salgono a quattro gli esponenti del movimento lesbico, gay, bisex e transgender (Lgbt) nel parlamento italiano.
“Stringiamo in un ideale abbraccio le parlamentari e i parlamentari apertamente lesbiche, gay e transgender — è il saluto del presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice – L’aumento del loro numero sta lì a dimostrare due fatti che sono sotto gli occhi di tutti. Il primo è il ruolo sempre più importante assunto dal movimento omosessuale anche in Italia. In particolare, è motivo d’orgoglio per la nostra associazione ricordare come l’onorevole Franco Grillini e il neo senatore Gianpaolo Silvestri siano stati, insieme al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, fondatori di Arcigay."
“Il secondo punto significativo — prosegue Lo Giudice — riguarda quella vera e propria rivoluzione culturale, in cui ci pregiamo di avere avuto parte importante, che ha portato l’Italia a guardare con minor pregiudizio una persona omosessuale o transgender impegnata in politica. Nonostante le feroci e infami campagne di aggressione ad opera di Alternativa Sociale e di Alleanza Nazionale a cui è stata sottoposta l’onorevole Guadagno, è significativo che sia proprio l’Italia, a sei anni dalla prima parlamentare trans, Georgina Beyer, eletta in Nuova Zelanda, ad eleggere la prima parlamentare transgender in Europa."
Vladimir Luxuria, 1° deputata transgender d’Europa
"A riprova dell’importanza di questa elezione, denunciamo un fatto grave accaduto domenica al seggio n. 4 di Erice (Trapani), dove ad una persona transessuale, G.S., è stato impedito il voto perchè il suo nome risultava impropriamente nell’elenco degli uomini a dispetto dell’avvenuto cambio di identità anagrafica."
“Ci congratuliamo con Romano Prodi per l’affermazione elettorale che ha permesso di mettere fine ad un’epoca, il berlusconismo, caratterizzata da una inaudita violenza antigay da parte di ministri e parlamentari e da un contrazione dei diritti civili nel paese — conclude il presidente di Arcigay – A Prodi, che riceverà l’incarico di formare il nuovo governo, chiederemo al più presto un incontro per ragionare insieme su come affermare anche in Italia il principio costituzionale dell’uguaglianza di fronte alla legge delle persone omosessuali, bisessuali e transgender, ricordando l’impegno assunto dal professore con Arcigay e Arcilesbica a ‘percorrere insieme il cammino in grado di portare a un riconoscimento pieno ed effettivo di questi diritti’“.