L’apertura del cardinale Carlo Maria Martini sul’uso del profilattico come’male minor’ "è una posizione molto coraggiosa, che era stata già espressa dalle conferenze episcopali di altri Paesi ma che non era mai stata espressa da un porporato italiano di così grande peso". Lo ha detto Sergio Lo Giudice, presidente nazionale del’Arcigay, a margine del’inaugurazione del Museo della Resistenza di Bologna.
Secondo Lo Giudice si tratta di "un elemento minimale di apertura, che scalfisce una posizione ideologica".
"’è, da parte di Martini – ha proseguito il presidente Arcigay – una tradizionale attenzione alla società reale, ai bisogni concreti anche della comunità ecclesiale che fa i conti con la società che cambia".
"La chiusura intransigente sul’utilizzo del preservativo che prima era stata di Wojtyla e adesso è di Ratzinger – ha concluso Lo Giudice – non tiene conto delle condizioni reali delle persone e, inconsapevolmente o consapevolmente, rappresenta uno strumento che agevola, invece che ostacolare, forti e tragici mali del nostro tempo, tra cui la diffusione incontrollata del’Aids nel continente africano".