Ruini portavoce delle coppie gay e lesbiche clandestine

  
Camillo Ruini

Camillo Ruini

L’instancabile e fantasioso cardinale Camillo Ruini, pur di sfornare il suo quotidiano sermone contro i diritti delle persone gay, veste oggi i panni del portavoce delle coppie omosessuali, che a suo dire, a differenza di quelle gay, non richiederebbero alcun riconoscimento giuridico.

Siamo esterrefatti da questa ridicola e maldestra invasione di campo, che in ogni modo a fatica nasconde, quanto l’omosessualità sia conosciuta, nella storia e nella quotidianità della Chiesa cattolica.

Le coppie omosessuali di cui probabilmente parla il campione dell’amore cristiano, sono quelle numerose, e più volte citate in diversi libri ed inchieste internazionali, che vivono dentro la Chiesa al riparo da occhi indiscreti e ben protette, solamente se rispettose della regola di vivere in assoluta clandestinità.

Infatti, le coppie gay, in altre parole quelle che hanno deciso di vivere alla luce del sole, costituiscono un vero e proprio problema, perché con la loro battaglia fanno emergere realtà scomode e incoerenti con la crociata sessuofobica del papa e di Ruini.

Ha ragione il cardinale: siamo noi, le coppie gay, orgogliose della nostra cultura, del nostro vissuto d’amore e fermamente decise a far riconoscere il nostro progetto di vita, a costituire un enorme problema rispetto all’ipocrisia e al moralismo peloso, di una gerontocrazia paurosa del futuro, sterile sul piano sociale e culturale, destinata ad un declino oggettivo di vocazioni e di fedeli.

Questa Chiesa nemica, protagonista della più vasta campagna contro i diritti delle persone omosessuali, merita la nostra lontananza. Siamo certi che sempre più fratelli e sorelle nella fede sceglieranno di non essere più complici di un’istituzione che si dice cattolica, ma che d’universale ha ormai solamente il tentativo di poter ritornare a dominare sul corpo e sulla sessualità, soprattutto delle donne, dei gay e delle lesbiche.


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