«Abbiamo appreso dai giornali le parole che il Cardinale Poletto ha pronunciato ieri sera in occasione della festa della Consolata. Pur non nominandoci mai, era chiaro a chi ‘alto prelato facesse riferimento nel momento in cui ha parlato di "sfilate discutibili" che "umiliano la città".
Premettendo che non vorremmo fosse dato a tale episodio più importanza di quella che ha, ci sembra doveroso fare alcune considerazioni.
L’enorme successo ottenuto con la manifestazione di sabato 17 giugno 2006 (eravamo oltre 100 mila!) commenta già da sé la palese distanza tra il mondo reale e quello auspicato dalla Chiesa cattolica.
Non possiamo non sottolineare come le parole del Cardinale offendano, non solo noi che abbiamo organizzato il Pride, non solo le rappresentanze politiche che l’hanno sostenuto, ma ogni singola persona che sabato, con la propria presenza, ha dimostrato che questa società è molto più democratica e aperta di quella che ci vorrebbero imporre.
E ricordiamo che sabato per le vie di Torino c’erano persone di ogni tipo: bambini, anziani, studenti, migranti, politici, famiglie, associazioni. In giacca e cravatta, in costume da bagno, in divisa, in incognito….
Questa è la città che esiste e che non si sente umiliata: la Torino orgogliosa delle proprie differenze.
Quan’è che la Chiesa si renderà conto di come proibire, condannare, giudicare, offendere costantemente non faccia altro che allontanare le persone, laddove la religione dovrebbe essere un approdo?
Questa società sarebbe l’eclissi di Dio?
Il Medioevo è finito da un pezzo. La paura, per fortuna, ha lasciato spazio alla consapevolezza che anche l’eclissi è un evento naturale”.
I Portavoce del Comitato TorinoPride2006
Christian Ballarin
Elio Bresso
Roberta Padovano