I legislatori non si lascino condizionare dai diktat di Ruini

  
Camillo Ruini

Camillo Ruini

"I legislatori ascoltino con rispetto i vescovi, ma si facciano tutori dei diritti di tutti gli italiani” così Sergio Lo Giudice, presidente nazionale Arcigay, replica all’odierno ennesimo diktat del cardinale Camillo Ruini contro i Pacs.

“Quando il presidente dei vescovi italiani chiede di respingere senza ambiguità il riconoscimento giuridico pubblico delle unioni di fatto — continua Lo Giudice – sta chiedendo alla classe politica di negare a tante persone la possibilità di stare vicino al proprio partner nei momenti difficili, della malattia, della morte, di poter decidere dove seppellire i propri cari, di estendere l’assistenza sanitaria ai figli della propria compagna, di non essere penalizzati negli avanzamenti di carriera. E’ quindi ipocrita cercare di far credere che questi divieti possano andare a vantaggio delle famiglie sposate."

“Il parlamento e il governo, legittimati dal voto democratico, hanno il dovere, a differenza delle gerarchie cattoliche, di tutelare tutti i cittadini, tutti i giovani e tutte le famiglie, a prescindere dal loro orientamento sessuale, dalle loro convinzioni e dal loro credo religioso. Ascoltino pure con rispetto ma non si lascino condizionare da veti fondati su una concezione dogmatica della società”.


Le dichiarazioni di Ruini – 18 settembre 2006

I Vescovi italiani invitano a’respingere senza ambiguit&agrave’ le ipotesi e proposte di riconoscimento giuridico pubblico delle unioni di fattò e chiedono che’si affermi un atteggiamento diverso, specialmente su un tema di grande spessore etico e sociale, come la tutela e la promozione della famiglia fondata sul matrimonio. Nella prolusione al Consiglio Episcopale Permanente, il card. Camillo Ruini ricorda che sono già stati illustrati’a più riprese i motivi sostanziali che richiedono un tale orientament’.

Secondo il presidente della Cei, tra i’maggiori pericol’ per la società italiana è da segnalare proprio’la pressione che la deriva etica, il soggettivismo e le posizioni laiciste esercitano sulle nuove generazioni, per loro natura più sensibili a ciò che appare nuovo e liberant’.


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