Diversità e discriminazioni nel lavoro

  

‘Ufficio di Coordinamento Nuovi Diritti CGIL Emilia Romagna, in collaborazione con Arcigay, ArciLesbica e MIT, organizza a Rimini un corso di formazione dal titolo “DIVERSITÁ E DISCRIMINAZIONI NEL LAVORO”.

Il corso, della durata di 16 ore, è suddiviso in 4 mezze giornate ed è mirato a funzionari/e e delegati/e della CGIL interessati alle problematiche dei Nuovi Diritti, ed è anche allargato alla partecipazioni dei soci/e Arcigay che fossero interessati a partecipare.

Chi è interessato/a a partecipare mi può scrivere a
[email protected]


UFFICIO DI COORDINAMENTO “NUOVI DIRITTI” CGIL EMILIA-ROMAGNA E
CAMERA DEL LAVORO DI RIMINI
IN COLLABORAZIONE CON ARCIGAY, ARCILESBICA E MIT

CORSO DI FORMAZIONE

“DIVERSITÁ E DISCRIMINAZIONI NEL LAVORO”

Novembre-Dicembre 2006

CORNICE DI RIFERIMENTO

La Cgil è, da sempre, nella sua confederalità, per i diritti e le diversità. La nascita anche in Emilia Romagna dell’Ufficio di coordinamento Nuovi Diritti, deriva direttamente da questa politica che l’organizzazione porta avanti, a livello nazionale, da ormai oltre dieci anni. Anche in questa regione ci troviamo a confrontarci con problemi effettivamente nuovi, nati ad esempio con il progresso scientifico, ma soprattutto derivati dalla volontà di questa organizzazione di trattare argomenti spesso lasciati da parte, diritti fondamentali che non vengono riconosciuti quando non apertamente violati anche dalle norme attualmente in vigore.

In Italia, forse più che altrove, la condizione di omosessuali e transessuali nel lavoro e nella vita di tutti i giorni è penalizzata da un pregiudizio antico, una discriminazione annosa che va ricercata nella presenza di vecchi e nuovi integralismi, nella resistenza e nel’inadeguatezza culturale e storica da parte della società a recepire stili di vita non corrispondenti a standard rassicuranti, socialmente accettabili.

L’Emilia Romagna, nonostante una forte presenza di cultura laica e progressista, non si discosta molto da questo schema per diversi motivi. Parte quindi da questa constatazione l’idea di dare corpo anche in Emilia Romagna ad un progetto che tenda a rompere gli schemi culturali, che aiuti i funzionari ed i delegati del maggiore sindacato italiano a fare propria la cultura delle differenze.
Saper riconoscere nell’altro le differenze, saperle valorizzare ed avere la possibilità di utilizzarle come ulteriore elemento di forza sindacale e sociale, è cosa tutt’altro che semplice e rischia di divenire uno slogan di facile lettura, una accezione estetica, una “moda” se non ci si impegna fattivamente per garantire a tutti e a tutte pari opportunità nel lavoro e nella società.

L’altra faccia della diversità ha, infatti, il volto cupo della discriminazione.

Una discriminazione di non facile lettura, non semplice da riconoscere proprio per la complessità di rapporti fra il privato-personale, il sociale e il lavorativo, spesso per la volontà di riservatezza della stessa persona discriminata e la percezione di sé.

Un problema di non facile lettura che, oltre alla sensibilità personale, richiede specifiche conoscenze e competenze, in un mondo che si va sempre più globalizzando e articolando al proprio interno, è necessario saper leggere le discriminazioni, esplicitarle evitando la falsa “normalità” imposta dal silenzio, per poter poi intervenire con efficacia. Una serie di “minoranze attive” stanno trovando sempre più il proprio significato nello spazio pubblico, la propria identità collettiva, terminologia, storia, valori, codici di comportamento, progetti di vita e di autorealizzazione. In questo senso, la collaborazione, in prima persona, con i gruppi discriminati è un fattore strategico per comprendere meglio i fenomeni e trovare, alla luce dell’esperienza, dei percorsi di miglioramento rispettosi di tutti e di ognuno.
Il contesto lavorativo è di fondamentale importanza per sia per la lotta contro le discriminazioni, per l’acquisizione dei diritti di cittadinanza e il rispetto delle individualità di ciascuno. Le probabilità di essere vessati, mobbizzati, molestati non è, infatti, equamente distribuita: vi sono persone che, in ragione della propria appartenenza a gruppi discriminati, ne soffrono di più.

La volontà espressa con questo corso è quella di applicare questi concetti generali allo specifico di gruppi concreti. Il corso tratta del caso delle persone GLBT (Gay, Lesbiche, Bisessuali, Transessuali).

È inoltre necessario sapere analizzare le proprie organizzazioni, per rilevare non solo le discriminazioni dirette, interpersonali, ma anche quelle indirette ed istituzionali. E’ necessario chiederci se e quanto la nostra organizzazione discrimina e quali spazi per l’analisi, la comprensione e il cambiamento riusciamo ad attivare al nostro interno. Credo che non sfugga a nessuno l’importanza che il sindacato riveste nell’affrontare e risolvere queste problematiche, importanza che già si è dimostrata con l’esperienza del Delegato sociale — una apertura che l’ufficio Nuovi Diritti si propone, con questo corso, di consolidare ed affinare.

Il protocollo d’intesa regionale tra CGIL, Arcigay, Arcilesbica e MIT, che si è concretizzato proprio con la nascita dell’ufficio Nuovi Diritti, propone come obiettivi lo sviluppo di azioni di sensibilizzazione interna attraverso la produzione e distribuzione di materiale informativo, dibattiti e seminari con il supporto delle associazioni di settore e per mezzo degli Uffici CGIL territoriali. Una delle funzioni dell’ufficio Nuovi Diritti, sta proprio nell’attivare processi formativi dedicati a chi svolge attività sindacale e volti a identificare e rimuovere elementi di pregiudizio e di discriminazione, sviluppare attività di accoglienza con operatori qualificati, in grado di accompagnare le persone GLBT, di seguire e assistere sul piano sindacale le rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici GLBT; tutelare le persone sieropositive.

Si tratta di un forte impegno per la CGIL, di un progetto di ampio respiro, che trova nel contesto europeo un importante sostegno per vari motivi, non ultimo il fatto che è in grado di produrre riflessioni di interesse in questo campo, agevolando lo scambio di idee e di pratiche tra Paesi a più consolidata esperienza nella lotta alle discriminazioni e Paesi relativamente nuovi in questo settore; perché finanzia e ha finanziato progetti specifici in questo campo che fanno maturare le professionalità e le opportunità; perché ha tratteggiato un quadro di riferimento normativo di interesse.

Le direttive europee 43/2000 e 78/2000 vanno infatti in questa direzione. Purtroppo sono state di recente recepite impropriamente dal precedente Governo e, quel che è peggio, sono ancora sconosciute ai più: è necessario cominciare ad utilizzarle, anche e soprattutto sul posto di lavoro. Tali Direttive costituiscono un nuovo strumento di lavoro utilizzabile in questo campo, soprattutto dai sindacalisti — specie, nel nostro caso, la Direttiva 2000/78/CE, che stabilisce standard minimi per il rispetto della parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, sia nel settore pubblico che in quello privato, e mira a definire un quadro generale per la lotta alle discriminazioni fondate sulla religione o le convinzioni personali, gli handicap, l’età o l’orientamento sessuale.
Il corso che proponiamo, ha sicuramente una valenza propedeutica all’applicazione di tali Direttive, che, infatti, senza un’adeguata professionalizzazione degli operatori che dovrebbero applicarle, rischiano di rimanere solo sulla carta. È invece assolutamente strategico cominciare a produrre sia casistica che giurisprudenza. Uno dei principali problemi che attualmente incontra la lotta alle discriminazioni in Italia, è la sottorappresentazione del fenomeno da parte di funzionari e delegati che tendono a non accorgersi o che trovano “normale” quanto avviene, e delle stesse vittime che si auto-incolpano, rischiano di isolarsi, spesso non sanno a chi rivolgersi con fiducia. La funzione della CGIL, e scopo di questo corso, sta proprio nel consapevolizzare sui diritti, riconoscere le discriminazioni e sapersi attivare per prevenirle e trattarle.

Il corso che qui si propone raccoglie queste sfide e queste risorse, declinandole all’interno di un percorso di formazione-informazione-sensibilizzazione volto a migliorare le conoscenze, le competenze e le abilità dei partecipanti.

– Il corso fa proprie una serie di esperienze, nazionali ed europee, già esistenti in questo ambito e propone una serie di contenuti di varia afferenza: scienze umane e psicosociali, dottrine dell’organizzazione, normativa, progettazione sociale.
– Saranno disponibili materiali di studio e di approfondimento.
– Il corso ha un valore sperimentale, nel senso che si intende verificare l’efficacia di un modello, da applicare poi, opportunamente revisionato — se necessario, in altri luoghi e tempi, demandandolo pure ai soggetti territoriali.
– Il corso può infine servire alla stessa CGIL — in quanto organizzazione — per verificare il proprio stato dell’arte interno e migliore le proprie procedure/consuetudini/ regole/convenzioni/iter — magari impliciti, silenziosi, inconsapevoli. Nessuna organizzazione può dirsi immune in assoluto dalla discriminazione.

PROGRAMMA

Contenuti

1. Conoscere i principi-base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere
– Presentazione del corso e collocazione dell’iniziativa all’interno delle strategie della CGIL e dei gruppi GLBT.
– Aspettative iniziali e conoscenza reciproca dei frequentanti.
– Le rappresentazioni sociali dell’omosessualità; stereotipi e pregiudizi. Definizione di orientamento sessuale. L’omosessualità nella storia delle scienze della salute mentale: breve excursus. La formazione dell’identità omosessuale.

2. Conoscere i diritti previdenziali e tutela sindacale e legale di base per le persone GLBT nei luoghi di lavoro
– Presentazione dei diritti previdenziali cui possono accedere le persone GLBT e le persone HIV positive.
– La tutela dei diritti sul posto di lavoro
– Discussione di casi di discriminazione in merito a slittamento di carriera e selezione del personale; casi “di difficile soluzione” (esempio: aiutare una persona GLBT che vuole restare anonima…).

3. Prendere coscienza delle forme di discriminazione esistenti all’interno del proprio ambiente di lavoro; intraprendere percorsi di miglioramento
– Concetto di discriminazione diretta e indiretta, istituzionale. I temi del disagio e che dell’agio, il mobbing, le molestie
– Cenni sull’approccio cosiddetto “orizzontale” e sui principali contenuti delle Direttive europee 43/2000 e 78/2000.
– Analisi della propria organizzazione; questioni di rilievo in fatto di promozione delle pari opportunità in ambiente lavorativo.
– Come motivare al cambiamento; prime ipotesi di un progetto di miglioramento per il proprio contesto lavorativo.

4. Conoscere le dinamiche di base della discriminazione sulla base dell’identità di genere, con particolare riferimento per il mondo del lavoro; sapersi attivare per contrastarle e trattarle
– L’identità di genere: rappresentazioni sociali, stereotipi e pregiudizi. Definizione di identità di genere, transessualismo, ecc. La formazione dell’identità di genere.
– Cosa significa discriminare sulla base dell’identità di genere; strategie psicosociali utilizzate dalle persone transessuali per evitare o fronteggiare la discriminazione; l’approccio di genere (uomini e donne diversamente discriminati… ).
– Discussione di casi di discriminazione in merito a slittamento di carriera e/o selezione del personale; casi “di difficile soluzione”.

Calendario e docenti

Primo incontro
“I principi-base”
Venerdì 24 novembre
dalle h 14 alle h 18 (4 ore)
Margherita Graglia
(Consultorio per gay e lesbiche di Reggio Emilia)
Introduce i lavori Fausto Viviani
(Ufficio di coordinamento Nuovi diritti Cgil Emilia Romagna)

Secondo incontro
“Aspetti legali e previdenziali”
Sabato 25 novembre
dalle h 9 alle h 13 (4 ore)
Gianna Nuvoli
(Uff. Legale)
Adelmo Mattioli
(INCA CGIL ER)

Terzo incontro
“Discriminazione all’interno del proprio ambiente di lavoro"
Venerdì 15 dicembre
dalle h 14 alle h 18 (4 ore)
Marina Pirazzi
(Cospe)

Quarto incontro
“Identità di genere”
Sabato 16 dicembre
dalle h 9 alle h 13 (4 ore)
Porpora Marcasciano
MIT


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