L’articolo di repubblica.it del 20 dicembre 2006
ROMA – Due coppie gay – quattro bambole simil-Barbie – nel presepe di Montecitorio. Che costringono Bertinotti ad una dura presa di distanza: "Una provocazione inutile e dannosa". Le hanno piazzate due deputati della Rosa nel Pugno, proprio accanto ai pastorelli e alla mangiatoia: una coppia di lesbiche con un cartello al collo su cui si legge "Anche in italia il matrimonio gay come nella Spagna di Zapatero". E poi ‘è la coppia di omosessuali, anche loro con un cartello al collo, con su scritto "Pacs Now". Le statuine sono comparse oggi sollevando le prevedibili polemiche, ma questo era ‘obiettivo degli animatori della provocazione, Bruno Mellano e Donatella Poretti. "Ci auguriamo – spiegano – che il Parlamento approvi al più presto una legge per il riconoscimento delle unioni civili. ‘ ingiusto che milioni di cittadini non possano vedere riconosciuti i loro diritti, come ormai avviene in quasi tutti i Paesi del’Unione europea".
Per prime, reagiscono le deputate di Forza Italia, seguìte da An, Lega e altri. "Un attacco inaccettabile alle istituzioni e al simbolo religioso" commentano Isabella Bertolini, Patrizia Paoletti, Gabriella Carlucci, Simonetta Licastro Scardino, fondatrici del’associazione "Valori e libertà". "Crediamo che sia dovere del capogruppo della Rosa nel pugno stigmatizzare, con una presa di posizione ufficiale, il grave e sconcertante episodio". Un "atto gravissimo di cui chiediamo spiegazioni alla maggioranza e ‘immediata convocazione di un ufficio di presidenza che prenda le distanze": così Antonio Mazzocchi, segretario di presidenza di Montecitorio e membro del’esecutivo di An. Che chiede a Fausto Bertinotti provvedimenti che ristabiliscano "la dignità propria della Camera dei deputati".
Rincara la dose la leghista Carolina Lussana: "I signori della Rosa nel pugno sanno agire solo per provocazioni. Dopo la marijuana di Caruso, il presepe gay, un gesto irrispettoso della nostra tradizione e della nostra cultura cattolica". Sulla stessa linea Paolo Grimoldi, coordinatore federale del Movimento giovani padani: i parlamentari della Rosa nel pugno "scherzino con i fanti ma lascino in pace i santi. E suggerisce: "Perché non inventano un presepe tutto loro, con le statuine di Pannella, Bonino, Cicciolina, Toni Negri, Sergio ‘Elia. Un museo del’orrore. Le statuine degli omosessuali, visti i loro gusti – conclude, con uno scivolone di stile – le mettano da altre parti".
"Un vero e proprio sfregio al credo religioso seguìto dalla maggioranza degli italiani": così definisce ‘iniziativa dei deputati della Rosa nel pugno Luca Volontè, capogruppo Udc alla Camera. "Non credo – osserva ‘esponente centrista – che lo stesso Bertinotti, quando affermava di gradire il presepe, intendesse quello con Barbie e Ken. Bisogna intervenire duramente perché, a maggior ragione in sedi istituzionali, non si riverifichino episodi di questa gravità".
Critiche anche dalla maggioranza. Silvana Mura, del’Italia dei valori, spiega che ‘iniziativa "è fuori luogo per due motivi: perché il presepe è un simbolo importante della religione cattolica e come tale va rispettato, e perché iniziative simili rischiano di tradursi in clamorosi autogol. Un tema importante come quello sulle unioni civili deve essere discusso nelle sedi politiche appropriate, i bliz non fanno che fornire argomenti a chi si oppone a una regolamentazione legislativa delle unioni di fatto e rendono più difficile un confronto sereno".
Dopo le proteste e le polemiche, arrivala dura presa di posizione del presidente del’Assemblea di Montecitorio. "Sono per il riconoscimento dei diritti di tutti – dice Fausto Bertinotti -, ma non ‘è nessuna ragione per provocare una discussione dannosa sul’uno e sul’altro tema, entrambi nobili e che attraverso scorciatoie sgradevoli sono messi ‘uno in conflitto con ‘altro". "Francamente eviterei di gonfiare una polemica che tocca il presepe inutilmente".
Il comunicato dei deputati della Rosa nel Pugno Poretti e Mellano
NEL PRESEPIO DI MONTECITORIO ANCHE DUE COPPIE GAY
Dichiarazione dei deputati della Rosa nel Pugno Donatella Poretti e Bruno Mellano che hanno accompagnato le due coppie gay al presepio
"Oggi mentre ci recavamo in aula per le votazioni sulla Finanziaria, abbiamo accompagnato due coppie gay vicino ai pastorelli del presepio allestito da alcuni giorni vicino al Transatlantico.
Le prima coppia è composta da due lesbiche con al collo un cartello con su scritto:’Anche in Italia il matrimonio gay come nella Spagna di Zapater’; la seconda coppia è composta da due omosessuali con al collo un cartello con su scritto:’Pacs Now’.
I due deputati hanno inoltre dichiarato "Ci auguriamo che il Parlamento approvi al pi’ presto una legge per il riconoscimento delle unioni civili così come richiesto dalle coppie gay del presepio di Montecitorio. ‘ ingiusto che milioni di cittadini non possano vedere riconosciuti i loro diritti come ormai avviene in quasi tutti i paesi del’Unione Europea".
‘articolo di repubblica.it del 29 dicembre 2006
Presepe gay a Montecitorio. Mellano si scusa con Bertinotti
Il deputato della Rosa nel Pugno scrive una lettera al presidente della Camera esprimendo dispiacere. "Ma la mia battaglia per le coppie di fatto continua"
Coppia gay nel presepe della Camera
ROMA – "Caro Presidente, Le scrivo oggi dopo aver ricevuto il suo richiamo formale con il quale deplorava vivamente ‘episodio che ha riguardato me e la collega Poretti". Inizia così la lettera che Bruno Mellano, deputato della Rosa nel Pugno ha inviato al presidente della Camera Fausto Bertinotti, in cui porge le sue scuse per aver inserito al’interno del presepe di Montecitorio due coppie di bambolotti gay. Per richiamare ‘attenzione sui Pacs e i matrimoni omosessuali.
"In seguito alla mia richiesta di scuse – scrive ancora – pronunciata ieri durante una riunione del comitato nazionale del mio partito, e rivolta a tutti coloro, credenti e non, che si sono sentiti offesi nella loro religiosità e nel loro credo, presento anche a Lei, Presidente di tutti i deputati, la mia richiesta di scuse per il gesto inscenato, ritenuto da alcuni blasfemo e sacrilego".
"Questo ovviamente – precisa il deputato della Rnp- non significa sconfessare la battaglia politica che quel giorno intendevamo portare al’attenzione delle istituzioni e dei cittadini: ovvero la necessità che il Parlamento legiferi al più presto estendendo diritti e doveri anche alle cosiddette’coppie di fatt’. Quanto accaduto a seguito del mio gesto, mi creda, è stato per me fonte di sincero dispiacere".