Ai firmatari e alle firmatarie di
Diversi ma non divisi. Appello per un Pride Nazionale unitario
Al Comitato del Torino Pride 2006
Care amiche e cari amici,
Comitato Bologna Pride
vi ringraziamo per l’iniziativa che avete preso, orientata ad evitare che nel 2007 si abbiano due Pride nazionali: uno a Roma e uno a Bologna. Riteniamo che questo sarebbe un errore, tanto più oggi quando il tema del riconoscimento di alcuni parziali diritti alle persone omosessuali assume un ruolo centrale nel dibattito politico, culturale, sociale del nostro paese.
La vostra preoccupazione è anche la nostra: alcune settimane fa “Il Cassero” ha avanzato una proposta di mediazione – una manifestazione nazionale unitaria a Roma in primavera, un Pride nazionale a Bologna – che però è stata giudicata insufficiente da una parte del movimento e, in particolare, dal Circolo Mario Mieli, il quale conclude il suo documento scrivendo “noi non pretendiamo nessuna esclusiva, l’abbondanza non è mai stato un problema”.
Anche il Comitato Bologna Pride non pretende esclusive, ma vediamo il rischio che l’abbondanza si trasformi in debolezza.
Per questo raccogliamo il vostro invito.
Ci siederemo il 14 Gennaio 2007 al tavolo a cui invitate le associazioni del movimento, ma specialmente quelle di Bologna e di Roma.
Ci siederemo con questa disponibilità: per noi organizzare il Pride nel 2007 o nel 2008 non è questione di vita o di morte. Certo ci farebbe piacere farlo nel 2007, ma, poiché le intenzioni del Comitato Bologna Pride non sono celebrative, bensì politiche, non ci sentiamo vincolati da una data.
Fondamentale è che i due Pride (del 2007 e del 2008 e quelli a venire) siano 'esito di una ritrovata unità del movimento LGBTQ italiano su obiettivi condivisi. Siamo convinti che il popolo LGBTQ italiano chieda 'unità del movimento. A questa domanda è un nostro dovere dare risposta. È la nostra ragione del fare politica.
Fondamentale è che ogni anno il Pride sia migliore di quello precedente: più forte, più partecipato, più sentito, più vissuto.
Fondamentale è che dopo la riunione di gennaio un solo Pride Nazionale lo si organizzi sul serio. Tutto il movimento è in estremo ritardo e chiunque sarà chiamato a dare la piazza e le energie deve avere il tempo e le forze per farlo nel migliore dei modi e con il sostegno di tutti e di tutte.
Abbiamo davanti una grande sfida. Facciamola nostra.
Un forte abbraccio a tutte e a tutti dal
Comitato Bologna Pride
Il Comitato Bologna Pride è composta da:
Agedo — Bologna, Arcigay Emilia-Romagna — Coordinamento regionale, Arcigay “Il Cassero”, Arcigay, Arcilesbica Bologna, Arcilesbica Ferrara, Arcilesbica, Bologna Gay Volley, CarniScelte, Circolo di Cultura Omosessuale Dario Bellezza, Crisalide Azione Trans, Gruppo Pesce Bologna, Narciso e Boccadoro — Gruppo Gay Credenti, Movimento Identità Transessuale, SexyShock.
Al movimento GLBTQ
APPELLO PER UN PRIDE UNITARIO
DIVERSI MA NON DIVISI
Il movimento GLBTQ unisce in sé moltissime diversità, e la sua ragione di essere primaria è proprio la visibilità e la legittimità di tutte le variazioni della sessualità umana, del'identità umana. Siamo per 'autodeterminazione nelle nostre relazioni primarie, seguiamo i nostri sentimenti di amore e manifestiamo pubblicamente il modo in cui sentiamo profondamente di essere. Il Pride è la manifestazione in cui tutt* insieme esprimiamo la gioia di essere diversi e non più la vergogna che ci isolava.
Anche ques'anno vogliamo manifestare uniti, in un unico Pride nazionale festeggiando insieme la ribellione di Stonewall, quando "i froci hanno perso quello sguardo ferito".
Gli Stati generali del movimento GLBTQ, nel mese di ottobre, sono purtroppo finiti invece senza che le diverse associazioni del movimento raggiungessero un accordo sul luogo del Pride nazionale del 2007.
Sappiamo che la spaccatura è avvenuta tra i fautori di Bologna e quelli di Roma.
Il rischio presente è che in Italia non si tenga nessun Pride realmente nazionale ma due piccoli Pride locali, testimonianza della frammentazione e dello scarso impatto politico di un movimento diviso. Nel 1997 questo accadde con la proposta contemporanea di Venezia e di Roma, e i piccoli numeri richiamati dall’uno e dall’altro.
A Torino nel 2006 tutte le diversità hanno lavorato insieme, arrivando all’ottimo risultato di creare spazi in cui tutti sono riusciti ad esprimere i propri diversi messaggi, e una grandissima manifestazione nazionale accolta festosamente dalla città.
Perché nel 2007 le diverse identità del movimento non dovrebbero riuscire di nuovo a lavorare insieme? Perché non accordarsi per fare un Pride comune, nel 2007 in una città e nel 2008 nell’altra?
Il rischio del fallimento di entrambe le piazze è troppo grande: noi firmatari lanciamo un appello perché venga convocata una nuova riunione nazionale, con l’obiettivo di scegliere una città per il 2007 e l’altra per il 2008 e l’impegno di lavorare insieme per entrambe le scadenze — a costo di estrarre a sorte la città che ospiterà per prima il prossimo Pride, in modo che non si interpreti l’una o l’altra scelta come la “sconfitta” o la “vittoria” di uno schieramento sull’altro.
I firmatari di questo appello invitano calorosamente i partecipanti agli Stati generali, e tutt* altr* interessat* a incontrarsi nuovamente e lavorare insieme, per evitare la prossima grossa sconfitta del movimento GLBTQ a livello nazionale.
Proponiamo concretamente una nuova riunione da tenere domenica 14 gennaio, ospitata da Milano, per passare insieme il testimone alle città che si succederanno nel 2007 e 2008.
Saverio Aversa
Matteo B. Bianchi
Stefano Bolognini
Claudio Cipelletti
Comitato Pride Nazionale del 2006 a Torino
Felix Cossolo
Giovanni Dall’Orto
Eleonora Dal'Ovo
Daniela Danna
Tommaso Giartosio
Francesco Gnerre
Alessandro Golinelli
Valerio Governi
Margherita Graglia
Mary Nicotra
Paolo Pedote
Andrea Pini
Emiliano Placchi
Paolo Rigliano
Gianni Rossi Barilli
Veruska Sabucco
Luca Trappolin