Monsignor Betori come il nazista Dottor Mengele

  
Joseph Ratzinger a 16 anni in uniforme nazista

Joseph Ratzinger a 16 anni in uniforme nazista

“Monsignor Betori dà voce ai peggiori istinti razzisti e omofobi della gerarchia reazionaria cattolica italiana. Le verità antropologiche a cui fa riferimento, quando parla delle unioni omosessuali, sono le stesse su cui poggiavano le determinazioni ideologiche del nazionalsocialismo. Il tristemente famoso dottor Mengele sperimentava proprio sugli omosessuali le sue torture per provare appunto, come ci ricorda Betori, ‘la perdita di ogni rilevanza alla mascolinità e alla femminilità della persona umana’”.

Allarmata la replica del segretario nazionale di Arcigay, Aurelio Mancuso, alle parole usate oggi dal segretario generale della Cei contro le unioni omosessuali.

“Chiediamo alle istituzioni repubblicane, innanzi tutto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano — continua Mancuso – di respingere questo ulteriore indegno attacco alla integrità e alla dignità delle persone omosessuali".

“Con le dichiarazioni odierne di Giuseppe Betori, la Cei ha oltrepassato il segno: qui non si tratta più di una discussione di merito su una proposta di legge, ma della continua volontà di discriminare e offendere milioni di cittadini italiani. Per fortuna ‘Italia, a differenza del Vaticano, è uno stato democratico nato dalla Resistenza, che ha sconfitto il nazifascismo, orrore della storia a cui sembra che una parte della gerarchia cattolica voglia riferirsi, rispolverando le idee nefaste della purezza della razza, del patologismo omosessuale, della difesa dei normali contro i diversi. Queste teorie hanno massacrato milioni di ebrei, di omosessuali e di persone appartenenti a varie minoranze."

In Italia ‘è bisogno di una legge sulle unioni civili che tuteli le persone e renda la società più giusta; allo stesso tempo è necessario che si approvino urgentemente norme che condannino ogni tipo di discriminazione per ragioni di razza, di orientamento sessuale e di identità di genere."

“Il 10 marzo a Roma chiederemo a tutti i laici ‘Italia, credenti e non, di opporsi a questa nuova crociata contro i diritti e le libertà delle persone”.


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