“Il Giornale” perde un’altra occasione per fare giornalismo

  

“Ancora una volta dobbiamo assistere ad un becero giornalismo da quattro soldi che, agitando spauracchi sociali triti e ritriti, vorrebbe costringere le persone omosessuali al silenzio e all’isolamento. La cosa che stupisce e rattrista è che ormai certa gente non si ferma di fronte a nulla, e pur di far mostra della propria intolleranza vorrebbe che agli adolescenti GLBT* venisse negata la possibilità di avere un confronto sereno con la realtà che li riguarda.” Commenta così Paolo Ferigo, Presidente del Comitato Provinciale Arcigay Milano.

Nell’edizione del 9 febbraio, il quotidiano milanese ha pubblicato un articolo che prende di mira la cartolina informativa che viene distribuita nelle scuole e che riporta, tra le altre cose, il numero del Telefono Amico del Comitato Provinciale. I capi d’imputazione sono un presunto “Test per sapere se sei gay” e l’istigazione al sospetto. La prova è una frase che afferma (riportando i dati forniti dall’OMS) che una persona su dieci è omosessuale.

Stefano Zurlo, che ha firmato l’articolo, e chi ne ha autorizzato la pubblicazione vaneggiano chiedendo come controparte negli incontri che la Sezione Scuola tiene negli Istituti milanesi e della provincia dal 1994, un medico, anche laico, che possa “obiettare che la condizione omosessuale non sia naturale”. Forse bisognerebbe ricordare al quotidiano che l’OMS, l’APA e tutte le maggiori associazioni mediche hanno derubricato l’omosessualità dalla lista delle malattie da decenni e che un qualsiasi medico che dicesse un’assurdità simile potrebbe essere radiato dall’albo professionale.

“E’ evidente che il sedicente giornalista sia affetto da ignoranza cronica. L’ignoranza, al pari dell’omosessualità, non è una malattia, ma al contrario dell’omosessualità, può essere “curata”. Basterebbe documentarsi, leggere, e informarsi. Peraltro, si eviterebbero anche brutte figure,” aggiunge Paolo Ferigo.

“Quello che fanno i volontari della Sezione Scuola è andare sopperire alle mancanze del sistema scolastico, che troppo spesso si dimentica o fa finta di dimenticare che tra i banchi di scuola siedono anche alunni e alunne ai quali non è fornito nessun tipo di supporto e attenzione. Articoli simili sono semplicemente vergognosi, ma purtroppo temiamo che gente come Stefano Zurlo non conoscano né questo né altri sentimenti,” conclude il Presidente del Comitato Provinciale Arcigay Milano.

La sezione Scuola del Comitato Provinciale Arcigay Milano collabora con ArciLesbica e Crisalide AzioneTrans per portare nelle scuole e nelle associazioni giovanili le tematiche del’omosessualità, del transessualismo e dell’affettività, come occasione di dibattito e crescita. Attraverso il racconto delle proprie esperienze, cerca di stimolare il confronto e sensibilizzare gli e le adolescenti alla cultura delle diversità. La Sezione Scuola inoltre organizza corsi di formazione per insegnanti e formatori.


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