I prof di Bologna: il bullismo anti-gay è un problema

  
Omosessualità e scuola

Omosessualità e scuola

Le testimonianze di ex studenti ed insegnanti delle scuole di Bologna contraddicono chi, come il consigliere provinciale di Forza Italia, Giovanni Leporati, liquida come irrilevante il bullismo anti-gay nelle scuole e si scaglia contro “Educare al rispetto”, il corso di formazione per docenti, iniziato oggi in città, che vorrebbe contribuire ad arginare il fenomeno.

“Nella mia scuola, bagni e corridoi sono pieni di scritte offensive verso studenti omosessuali o percepiti come tali” racconta Tommaso, 19 anni, ex studente del liceo classico Minghetti. “A scuola ‘gay’, ‘frocio’ e ‘finocchio’ erano l’offesa peggiore tra i ragazzi”, rincara Valentina, 20 anni, ex studentessa del liceo scientifico Fermi. Nora invece, 24 anni, ricorda di come si sentì derisa, ai tempi in cui frequentava l’Istituto d’arte, quando scoprì che la prof alla quale aveva confidato la propria omosessualità ne parlava con altri docenti in sala insegnanti.

Ma anche tra gli insegnanti c’è chi ritiene che il problema esista e non debba essere sottovalutato. Luciano Zueneli, vicepreside dell’Istituto tecnico Mattei di San Lazzaro di Savena, Zeno De Cesare e Renzo Ricchi, insegnanti rispettivamente di Lettere e di Storia e filosofia al Minghetti, e Maurizio Betti, che insegna Informatica all’Istituto professionale Aldrovandi-Rubbiani, concordano nel sostenere che “fenomeni di violenza verbale, psicologica e fisica verso studenti gay e lesbiche o presunti tali sono purtroppo all’ordine del giorno nelle scuole bolognesi. È per questo che le scuole in cui insegniamo hanno deciso di appoggiare percorsi educativi promossi da Arcigay con gli studenti e che interventi di formazione verso gli insegnanti sono opportuni e necessari”.

“In alcuni casi — aggiunge Matteo Martelli, responsabile del progetto Scuola del comitato Arcigay ‘Il Cassero’ di Bolognasono le stesse scuole che ci chiedono di intervenire in alcune classi per gestire situazioni di violenza verso alunni e alunne”.

Secondo Raffaele Lelleri, sociologo che sta elaborando i dati emersi da un questionario sul bullismo anti-gay sottoposto a centinaia di studenti tra Bologna e Modena, “quello che emerge, al momento, è che gli studenti avvertono più degli insegnanti gli atteggiamenti di disprezzo ed umiliazione contro i coetanei omosessuali o percepiti come tali. Questo probabilmente anche perché gli episodi avvengono più di frequente nei tempi morti, nei bagni, negli spazi e nei momenti ricreativi, che durante le lezioni”.

“Secondo alcuni non si dovrebbe mai parlare di omosessualità a scuola — commenta Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay e docente del liceo scientifico CopernicoNon se ne dovrebbe parlare nemmeno di fronte a violenze e atteggiamenti persecutori verso i ragazzi. Questo è il tabù che si cela dietro gli attacchi di questi giorni contro ‘Educare al rispetto’, progetto di formazione già autorizzato anni fa dall’allora ministro dell’Istruzione Letizia Moratti.

Il corso proseguirà lunedì 12 e 19 febbraio, sempre alle 15, presso il dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Ateneo, via Filippo Re 6 a Bologna.


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