Stefania è stata uccisa in una calda notte di fine luglio, nella propria abitazione romana. Aveva 35 anni, un sorriso che non l’abbandonava mai e una gran gioia di vivere. Chi 'ha uccisa barbaramente, ha spezzato tutto questo.
Stefania la ricordiamo come una persona aperta, disponibile, capace di confrontarsi con le insidie impostele da una società poco incline, ancora oggi, alla tutela delle differenze di genere.
Ma ad ucciderla, non sono state solo la furia e la bestialità di qualcuno..
Anche la latitanza dello Stato in materia legislativa continua a fare la sua parte in episodi di tali gravità: uno Stato ed un Governo hanno il dovere di favorire e tutelare le "pari opportunità fra generi", in particolar modo delle minoranze, per le quali la Corte di Giustizia Europea già si è espressa da quasi dieci anni. Invece niente!.
Ed è ammirevole che oggi, il Presidente della Camera, Fausto Bertinotti, annunci di impegnarsi affinchè la Commissione Giustizia della Camera licenzi al più presto il pacchetto antiviolenza.
É importante per tutti e per tutte noi che questa legge venga finalmente varata!
Che si parli di questo, si lasci perdere i titoli dei giornali, volti più ad etichettare e sensazionalizzare, volti più a scavare nei particolari legati alla persona che al vero problema del perchè si viene uccise…
Riflettiamo su questo ed anche sul fatto che mai leggerete “è morto un eterosessuale…”
Stefania è stata uccisa fisicamente da un uomo o da più, non uccidiamola una seconda volta solo per cercare un titolo sensazionale.
Usiamo il buon senso, il rispetto verso la sua famiglia che in questo momento hanno bisogno di tutta la comprensione della comunità, nella quale stefania è cresciuta e vissuta per buona parte della sua vita.
Personalmente voglio ricordarti quando eri piccola e ti agitavi a scuola come ogni tuo compagno di classe, fra i quali mio fratello e tanti altri..
Voglio ricordarti ragazza, quando ti vedevo passare per le vie del nostro quartiere, sempre sorridente, fiera e a testa alta.
Continua ad esserlo ovunque tu sia.
Stefania Bondoni, Orbetello
2 agosto 2007