Riccardo Gottardi e Fabio Saccà
Fine Agosto; per molti questi sono i giorni del ritiro dalle vacanze, molti cominciano a raccogliere le proprie forze per riprendere a lavorare e molti hanno già vedono le vacanze come un ricordo che si sta sbiadendo alla luce delle giornate di lavoro.
In questi giorni però ancora due persone si aggirano per una Sicilia che non ne vuol sapere di ricominciare a lavorare, in cerca di spiagge assolate e di un po’ di relax: Riccardo Gottardi, Segretario Nazionale Arcigay, e Fabio Saccà, coordinatore nazionale della rete ArcigayGiovani.
Gentilissimi, tra una granita ed una visita alle bellezze di Catania hanno trovato il tempo per un’interessante discussione sul futuro prossimo di Arcigay.
In un’Italia piena di giovani che, ora più che mai cercano la loro strada, questi ultimi anni sono stati segnati da due grandi eventi, tappe importanti della crescita sociale di questo Paese: il Pride di Roma nel 2000 e l’ultimo, sempre a Roma del 2007 che ha contato un milione di presenze.
Proprio quet’ultimo anno è stato un susseguirsi di eventi all’insegna della sobrietà e richiesta dei diritti fondamentali della vita umana. Anni fondamentali per una società che è già cambiata e che vuole essere riconosciuta in quanto tale.
“Sono stati sette anni di crescita totale, dal momento in cui è avvenuto il Pride di Roma del 2000 io ero appena ‘uscito dall’armadio’ e sono arrivato in Arcigay cercando risposte per me, per capirmi. Ho messo in moto un gruppo giovani nella mia città, nato come esperienza di aggregazione e così ho cominciato a partecipare al sogno comune che chiamiamo Arcigay”
Queste le parole di Fabio Saccà che parla di come è cominciata la sua esperienza in Arcigay.
“I giovani – continua Fabio — hanno bisogni diversi dalle persone più mature, per questo è indispensabile un punto di riferimento. C’era un gruppo giovani ma non era organizzato, a Padova per esempio è stato costituito, altrove è stato creato per necessità”.
Interviene Riccardo Gottardi: “importanti sono stati, negli ultimi anni, gli esempi che ci sono venuti dall’estero”
E ancora Fabio “anni fa non c’era nessun tipo di supporto, solo iniziative sporadiche, oggi c’è una rete di 19 promotori: la situazione è in crescita, oggi vi sono servizi di accoglienza per i giovani, incontro e relazione tra coetanei, esperienze formative su temi importanti politici e sociali per lo sviluppo della persona e della comunità”.
Tra i temi di crescita e cambiamento si inserisce anche il cambio di presidenza, “dieci anni fa c’era una situazione di crescita e sofferenza; il cambio di presidenza è stato un sintomo della crescita e del cambiamento. — commenta Riccardo – Arcigay è l’associazione più forte e autorevole tra le associazioni LGBT in ambito nazionale.
“È forte perché diffusa in tutto il territorio, perché è in rete, perché democratica: è una grande associazione nazionale, ha una visione completa e voglia di mettere assieme le varie e variegate realtà locali, frutto di un processo condiviso.
“Forse la sua debolezza sta proprio nella sua forza, ovvero nella ricchezza di diversità delle varie realtà in città completamente diverse e nelle diverse visioni dell’associazionismo locale; realtà che forse è difficile coordinare, ma che creano, nella propria diversità e coloritura , la loro maggiore forza."
“C’è sempre un crescente bisogno di volontari, – continua – anche di persone che si occupino a tempo pieno dell’associazione; un volontario può riuscire a mediare sul lavoro, sulla laurea, sullo studio e il volontariato e tutte queste esperienze non sono sprecate soprattutto dal punto di vista della crescita personale. In Arcigay ho imparato tantissimo anche a gestire la vita privata, ho imparato ad ascoltare, a relazionarmi nel lavoro e nella società”.
Ma naturalmente un’associazione come Arcigay si prefigge tanti e nuovi obiettivi per il nuovo anno che si prospetta sempre pieno di lavoro e iniziative e Riccardo Gottardi ne menziona alcune come la “distribuzione gratuita di preservativi, entro gennaio verranno istallati gli appositi distributori; far partire una grande campagna di pressione sul governo; ci sono proposte come lo sciopero fiscale che consiste nel rifiutare il pagamento di un’unica tassa che dovrebbe garantirci diritti che invece ci sono negati; rifiutare di essere merce per garantire un numero di voti poiché se non siamo cittadini come tutti gli altri decidiamo di non votare come tutti gli altri. Cosa importante sarà, rafforzare la struttura di Arcigay; questa associazione si propone come sindacato e come tale si adopera affinché sia un punto di riferimento per tutta la popolazione LGBT”.
Importante anche il ruolo di ArcigayGiovani che si ripropone di “rilanciare i gruppi giovani attraverso attività di visibilità poiché ancora in molte città non si conosce l’esistenza dei gruppi giovani; – continua Fabio — si propone anche una partnership con le associazioni studentesche per realizzare nuovi eventi nelle scuole e momenti di formazione e aggiornamento costante dei volontari”.
La discussione si anima quando si parla di gay ed elezioni, a questo proposito, dice Riccardo: “siamo una grande forza politica e sociale, siamo molto più visibili e numerosi di molti partiti politici; abbiamo surclassato tutte le parrocchie che hanno partecipato al Family Day, siamo riusciti a riempire piazza San Giovanni con un milione di persone. I gay — continua — sono stufi di essere cittadini di serie B, di essere considerati scomodi, continuando ad essere sfruttati per le proposte commerciali e per le elezioni. Siamo disponibili a dare il voto a chi ci da dei fatti; il centrosinistra non è stato capace di muovere le cose.
Per quanto riguarda le elezioni ed eventuali partiti politici, tutte le opzioni sono aperte, anche quella di creare un nuovo partito fortissimo, la storia recente ci ha insegnato che bastano pochissimi voti per fare l’ago della bilancia. Sicuramente romperemo le scatole!”
Con questi propositi bisogna fare in conti col fatto che “siamo una generazione di persone sfiduciate — interviene Fabio – e questa è una condizione che accomuna tutti i giovani, ma diversamente dai partiti politici, vediamo che in Arcigay i giovani possono avere spazi di autonomia e di crescita. Chi ha idee e voglia di fare, qui ha solo da rimboccarsi le maniche per realizzare nuovi progetti”.
Importante è il rapporto non solo con la popolazione LGBT ma anche con tutti; molto spesso però non tutti i soci tesserati sanno cosa sia realmente Arcigay e tra le proposte per i prossimi mesi figura un nuovo librettino da dare a tutti i soci al momento del tesseramento. Un punto fondamentale è comunicare alle persone di essere un’associazione affidabile, trasparente e all’altezza degli obiettivi che si pone. Nei confronti della popolazione omofoba, l’obiettivo è combattere ogni tipo di omofobia: Esigere! Prima necessità sono consapevolezza e fierezza."
La discussione si è conclusa già a serata inoltrata, e cosa c’è di meglio di un saluto ai siciliani e ai giovani catanesi? Conclude Fabio Saccà“ abbiamo conosciuto una realtà d’accoglienza e di forte esperienza, invitiamo i siciliani a metterci alla prova e conoscere Arcigay e trasmettere il vostro calore vulcanico all’interno del nostro colorato movimento”. E infine Riccardo Gottardi: “non siete voti o tessere, ma energia per il cambiamento”.