Ci mancava D’Alema che, affascinato dalla fede, coglie l’occasione di un dibattito di fronte agli studenti di in una scuola superiore, per insultare gay e lesbiche italiane.
Purtroppo al peggio non vi è mai limite e D’Alema, unendosi al coro delle gerarchie cattoliche, con le sue affermazioni ne è la prova provata. Il Ministro degli Esteri si è detto non favorevole al matrimonio tra omosessuali: “Perché matrimonio tra un uomo ed una donna è il fondamento della famiglia per la Costituzione e per la maggioranza degli italiani è pure un sacramento. Il matrimonio tra omosessuali offenderebbe il sentimento religioso di tanta gente”. Ratzingher non l’avrebbe saputo dire meglio.
E’ evidente che D’Alema non conosce neppure bene la Costituzione su cui ha giurato che non parla affatto di generi all’articolo 29 ma di famiglia società naturale fondata sul matrimonio. Forse le sue frequentazioni vaticane, tra una manifestazione dell’Opus Dei e qualche a convegno ecclesiastico, lo hanno indotto a dar ragione ai suoi amici di partito Binetti e Bobba. D’Alema non è dunque che l’ultimo degli appartenenti alla corrente del PD che sono i Teodem. Cosi dal socialismo europeo si fa un bel salto della quaglia e si sposano le tesi disgustose, omofobe razziste del peggior clericalismo di destra. D’Alema per la stessa logica stringente del matrimonio tra omosessuali offende i cattolici non si affatto preoccupato di offendere con le sue affermazioni milioni di persone omosessuali che quotidianamente vengono impunemente aggrediti, violentati, emarginati.
Ma ha altresì offeso la storia del nostro paese e le conquiste sociali e civili grazie alle battaglie del movimento delle donne, delle forze laiche della sinistra. Se nel passato si fossero seguiti i suoi ragionamenti in Italia conquiste come il divorzio e l’aborto non sarebbero mai state ottenute, appunto perché avrebbero offeso il sentimento religioso di tanta gente.
Cardinal D’Alema, non pago delle sue assurde esternazioni, dispone anche che: “Due persone dello stesso sesso possono vivere uniti senza bisogno di simulare un matrimonio, lo stato però deve riconoscere loro diritti civili e sociali. Mi accontenterei di fare una legge”. Bene! Al chierico D’Alema chiediamo di spiegare perché il suo partito non si sia davvero impegnato su questo fronte. Spieghi perché tutti i progetti di legge presentati si sono arenati in Parlamento e per favore ci eviti le sue indicazioni su come dobbiamo vivere. E’ per colpa sua, e di tutta la classe politica che la pensa come lui, se i cittadini omosessuali non hanno alcuna tutela e nessun riconoscimento giuridico per le loro relazioni affettive.
A D’Alema ricordiamo, visto che consiglia sempre di guardare all’Europa, di studiare. Nel vecchio continente ben 21 paesi su 27 hanno riconosciuto diritti e doveri alle coppie doveri e 11 di questi sono istituti matrimoniali o equipollenti.
In sintesi, per concludere, l’unica risposta possibile alle parole pronunciate da D’Alema è questa è : Vergogna!
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay