Un pomeriggio mediterraneo. L’aria è infuocata. La “città del sole” è un fibrillare di gioia: via Etnea un fiume variopinto. Si respira aria di libertà. Cinquemila persone sfilano fiere, festanti. Orgogliose tra gli applausi della gente e gli occhi puri di bambini e bambine.
L’Etna incazzato fa da sfondo…ci osserva. La città è nostra.
Stonewall è ormai lontano. Da allora, molte cose sono cambiate nel mondo. Quello fu il giorno in cui a New York, le persone transessuali e omosessuali si ribellarono alle vessazioni e ai soprusi della polizia locale.
Da lì è nato il Pride.
La disattenzione del governo italiano attuale, la sua ignavia riguardo alla questione delle unioni civili, le recenti vicende politiche e il successo delle destre omofobiche, transfobiche e xenofobe ci proiettano in una situazione preoccupante e grave per il nostro destino e il nostro diritto all’autodeterminazione da cui dipende felicità di ciascun*. Le aggressioni transomofobiche sono considerevolmente aumentate negli ultimi tempi, certi partiti si sentono autorizzati ad offenderci ed attaccarci richiamandosi a questioni di opportunità politica, ideologica e religiosa.
Ecco perché il nostro Pride, il pride di Catania, è necessario, doveroso, in quanto elemento di crescita civile per la città e per la società tutta. Portatore di libertà e conoscenza, contro ogni sessualità imposta.
Appartenenza, Autodeterminazione, Laicità, ma anche antifascismo, antisessimo, antirazzismo. Non sobri, ma veri.
Che cosa si è fatto per salvaguardare i nostri diritti, le nostre proposte di legge? In che modo lo Stato ha risposto alle insensate accuse e all’atteggiamento ostile delle gerarchie vaticane, alle quali tutte le forze politiche sono sottomesse? Ho sempre avuto la convinzione che i diritti delle persone LGBT siano stati strumentalizzati nelle campagne elettorali per adescare consensi, serviti su un piatto d’argento, conditi di altisonanti valori morali, ma puntualmente negati e vilipesi. Su quel piatto non c’è proprio nulla! Sinistra e destra hanno dimostrato ampiamente di privilegiare vecchi e obsoleti statuti morali, legati a un concetto di famiglia ormai in evidente crisi. Il mondo LGBT di Catania, più che mai saldamente unito nella lotta, manifesta questo malessere in un Pride che vede realizzato un progetto comune di Arcigay, Open Mind e Pegasos. La mia città, ancora una volta, ha un evento rappresentativo delle grandi forze reali LGBT presenti nel territorio a cui si unita la Sicilia tutta, le varie rappresentanze lgbt della penisola. I comitati Arcigay.
Nulla ci fa paura, uniti vinceremo. L’unione ci dà forza. Pronti a sfidare chi ci calpesta e umilia, chi vorrebbe arrotarci o impedirci di amare.
Vogliamo vivere da gay. Morire da gay.
Guai a chi, attraverso l’odio, la violenza, la discriminazione provoca in noi paura per spingerci nell’invisibilità. Guai a chi tenta di imbavagliarci.
Guai a chi ci nega il diritto di essere felici.
Riccardo Di Salvo
presidente Arcigay Catania
Il video su Youtube delle foto di Arcigay Catania al CataniaPride2008