Sabina Guzzanti chieda scusa

  

Esprimiamo indignazione e stupore per le affermazioni svolte ieri durante la manifestazione di Piazza Navona da parte di Sabina Guzzanti.

Sono evidenti la strumentalità e la violenza delle accuse lanciate al Pride nazionale di Bologna ed in particolare all’Arcigay. Sabina Guzzanti non sa che il Pride nazionale di Bologna è stato deciso due anni fa e, che il Pride di Roma era locale, quindi, non vi è alcun collegamento tra la negazione di Piazza San Giovanni e il fatto che il Pride nazionale si sia tenuto a Bologna. L’artista non sa, o fa finta di non sapere, che il percorso del Pride nazionale di Bologna è stato concordato con l’amministrazione, che la manifestazione è partita dalle Due Torri in pieno centro storico e che Cofferati ha ricevuto ufficialmente i portavoce del Pride la mattina in Comune. La manifestazione si è inoltre conclusa in centro, in una piazza tre volte più grande di Piazza Maggiore, che mai avrebbe potuto contenere una folla immensa.

La Guzzanti offende un intero movimento quando prende a pretesto uno dei manifesti del Pride di Bologna, quello di Italo naziskin che ama il suo compagno, se non comprende la provocazione, ovvero che purtroppo esistono giovani fascisti che pur essendo omosessuali negano se stessi e magari organizzano ronde contro i gay e le lesbiche.

Respingiamo alla mittente l’insinuazione che il Pride nazionale di Bologna non fosse antifascista, e la informiamo che per la prima volta nella storia dei Pride italiani, l’Anpi nazionale ha aderito inviando un lungo e commovente messaggio di sostegno!

Ci rattrista e c’inquieta che un’artista che è sempre stata vicina alle nostre battaglie lanci strali contro un’associazione, Arcigay, che tutti i giorni è impegnata a combattere contro l’omofobia violenta alimentata dalle gerarchie cattoliche, da una politica assente e infingarda, da un ambiente intellettuale che si emoziona solo ascoltando se stesso.

Ogni giorno la nostra gente è uccisa, violentata, aggredita, discriminata proprio ad opera di squadracce neo fasciste e neo naziste e, quale intellettuale di sinistra ha mai versato una lacrima? Quanti intellettuali hanno mai partecipato a nostre manifestazioni negli ultimi anni? Quale cantante, attore, scrittore, e cosi via ha mai generosamente messo la sua faccia e il suo impegno a sostegno delle battaglie del movimento lgbt? Pochissimi e sempre le/gli stessi.

E’ incredibile che siamo oggetto di una campagna denigratoria portata avanti da quelle élite intellettuali che in Europa sono sempre state a fianco del nostro movimento e che in Italia, a parte alcune splendide eccezioni, preferiscono starsene alla lontana.

Speriamo che Sabina Guzzanti abbia l’onestà intellettuale di informarsi meglio, e di provare quella giusta vergogna che gli permetta di chiedere scusa ad un Pride nazionale partecipato da oltre 200mila persone e ad un’associazione, che da quasi 25 anni, in splendida solitudine, senza alcun aiuto di partiti ed intellettuali di sinistra, conduce una battaglia culturale, sociale e politica, che va ben oltre uno sporadico e consolatorio girotondo.

Aurelio Mancuso, Presidente nazionale Arcigay

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COMUNICATO STAMPA COMITATO BOLOGNAPRIDE

NO CAV DAY – Gli organizzatori del Pride ‘Sul Pride molte falsità, Sabina Guzzanti non divenga il nuovo profeta della malainformazione’

Gli organizzatori del Pride nazionale precisano e smentiscono alcune affermazioni errate pronunciate sulla manifestazione da Sabina Guzzanti ieri da Piazza Navona

È con estremo rammarico che siamo costretti a fare delle precisazioni e delle smentite a quanto dichiarato ieri sul palco romano del "No Cav Day" da Sabina Guzzanti rispetto al Pride di Bologna.

Non è vero che, visto che era stata negata Piazza San Giovanni a Roma, e che per questo si è deciso di spostare il Pride a Bologna.
Il Pride di Roma si è svolto il 7 giugno proprio nella piazza da cui ieri parlava la Guzzanti, un pride bello e molto partecipato, ricco di contenuti politici e di rivendicazioni sociali come si fa a Roma tutti gli anni, ma evidentemente la Guzzanti non se n’è accorta. Un Pride che ha riempito Piazza Navona dopo che Piazza San Giovanni era stata negata dalla nuova giunta di destra, un fatto grave e antidemocratico. Gli organizzatori del Pride di Roma hanno però condotto una trattativa serrata – dice bene Guzzanti – a quel diniego si risponde con durezza e i nostri compagni romani lo hanno fatto. A nulla è valso, ma il pride di Piazza Navona è stato un successo.

In tutto ciò nulla c’entra il Pride di Bologna, manifestazione nazionale la cui locazione è stata annunciata un anno e mezzo fa, e che il 28 giugno sotto le torri ha portato 200.000 persone.

Sorprendono anche le critiche su ‘Italo’ uno dei tanti personaggi della campagna BolognaPride proprio perché provengono da una comica, che dovrebbe dunque conoscere molto bene i meccanismi di ridicolizzazione che passano attraverso il ribaltamento dello stereotipo.
Italo per noi è il gay di estrema destra che non riesce a risolvere la contraddizione di militare in un’area politica che i gay li massacra e di essere allo stesso tempo innamorato di un suo camerata; Italo dunque picchia i ‘froci’ proprio perché ‘frocio’.
‘Italo’ è un affondo a quell’ideologia machista che animerebbe le tante balde ‘teste rasate’, una presa in giro pesante perché ribalta lo stereotipi del ‘virilissimo’ fascista.

Sabina Guzzanti è riuscita ad equivocare tutto questo, sostenendo erroneamente che c’erano bandierine di Italo sul palco, ma sopratutto affermando che l’uso di Italo era direttamente collegato alla volontà del Pride di non prendere posizioni antifasciste.
Affermazione incredibile e offensiva per la storia politica di ognuno di noi e per il modo e il senso che abbiamo voluto dare anche a questo Pride, che per la prima volta nella storia dei Pride italiani ha avuto l’adesione dell’ANPI.

"Ci saremmo aspettati un po’ più di attenzione prima di fare affermazioni di questa portata, sarebbe bastato che Sabina Guzzanti si fosse informata un po’ meglio. La credibilità per chi fa satira è la cosa più importante di tutte: il pubblico deve sapere che quello che sente è fondato su notizie vere, avvallate, controllate, ricontrollate, super-controllate. Proprio per tale ragione la satira è la forma di comicità più difficile, se la verità delle affermazioni nascoste dalla maschera viene meno l’intero castello si scioglie come sabbia sotto un’onda. "

Comitato Bologna Pride 2008


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