Il Comitato Provinciale Arcigay Antinoo di Napoli esprime viva soddisfazione per l’approvazione della delibera che ha istituito ieri il registro delle unioni civili nella Municipalità Vomero/Arenella.
Un plauso particolare va al consigliere Gallo (radicale) e a quello socialista che ha votato con la maggioranza di centro sinistra. Sotto la guida del Presidente dellaMunicipalità Coppeto, la mag-gioranza, è risultata finalmente unita, anche l’udeur non ha fatto ostruzionismo.
Non possiamo non apprezzare il tentativo di dare risposte alle istanze delle coppie omosessuali e non, il voto unanime (nessun voto contrario) del Consiglio della Municipalità è un segnale politico forte dato alla città e alla amministrazione Comunale.
“E’ giunto il momento di tirare fuori dal cassetto la delibera che prevede il riconoscimento della “famiglia anagrafica affettiva” che presentammo lo scorso anno con Cecchi Paone, il Presidente del Consiglio Comunale Leonardo Impegno ed il Capogruppo al Comune di Rifondazione Comunista Raffele Carotenuto, frutto del lavoro di una ampia rete di associazioni laiche -afferma Salvatore Simioli presidente dell’Arcigay di Napoli- l’amministrazione Comunale non può occuparsi solo di spazzatura, ma deve tornare a dare risposte politiche alle istanze dei cittadini, da troppi anni il rico-noscimento delle coppie di fatto è stato colpevolmente accantonato, se non attivamente ostacolato, non ci sono più alibi: dalla Municipalità del Vomero, da quella istituzione territoriale più vicina ai cittadini, parte un segnale chiaro firmato da una coalizione trasversale che include tutto il centro sinistra ma anche parte dell’opposizione”.
Oggi i cittadini del Vomero hanno un diritto in più degli altri cittadini Napoletani, l’Arcigay di Napoli sollecita, quindi, l’amministrazione del Comune diNapoli ad attivarsi affinché tutte le coppie napoletane, abbiano pari opportunità e pari diritti, senza discriminazione alcuna.In ogni caso, ad ottobre, istituiremo il "Registro Autogestito" dei matrimoni omosessuali, assumendoci così la responsabilità di fare ciò che la politica napoletana (ed italiana) ci ha, per ora, negato.