Cara "Liberazione", come prima cosa, a nome mio e a nome del Comitato Pride Catania 2008, ringrazio il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, il capo gabinetto Nicotra, il geom. Pennisi per aver rispettato i diritti di tutt*.
Il Pride è legato ai fatti di Stonewall del 29 giugno 1969. Da allora ad oggi molte cose sono cambiate nel mondo. Quello fu il giorno in cui a New York le persone transessuali e omosessuali si ribellarono alle vessazioni e ai soprusi della polizia locale. Quel momento segnò lo spartiacque tra discriminazione e lotta per l’emancipazione e il diritto di resistenza di ciò che sarebbe stato il movimento Lgbt in tutto il mondo.
La disattenzione del governo attuale, la sua ignavia riguardo alla questione delle unioni civili, le recenti vicende politiche e il successo delle destre omofobiche, transfobiche e xenofobe ci proiettano in una situazione preoccupante e grave per il nostro destino e il nostro diritto all’autodeterminazione da cui dipende la nostra felicità.
Le aggressioni transomofobiche sono considerevolmente aumentate negli ultimi tempi, certi partiti si sentono autorizzati ad offenderci ed attaccarci richiamandosi a questioni di opportunità politica, ideologica e religiosa.
Il nostro Pride non solo è necessario, ma pure doveroso, in quanto elemento di crescita civile per la città e per la società tutta. Portatore di libertà e conoscenza. Che cosa si è fatto per salvaguardare i nostri diritti, le nostre proposte di legge? In che modo lo Stato ha risposto alle insensate accuse e all’atteggiamento ostile delle gerarchie vaticane, alle quali tutte le forze politiche sembrano sottomettersi?
Ho sempre avuto la convinzione che i diritti delle persone Lgbt siano stati strumentalizzati nelle campagne elettorali per adescare consensi, serviti su un piatto d’argento, conditi di altisonanti valori morali, ma puntualmente negati e vilipesi. Su quel piatto non c’è proprio nulla! Sinistra e destra hanno dimostrato ampiamente di privilegiare vecchi e obsoleti statuti morali, legati a un concetto di famiglia ormai in evidente crisi.
Il mondo Lgbt di Catania anche quest’anno è sempre più saldamente unito nella lotta, in un Pride che vede realizzato un progetto comune di Arcigay, Open Mind e Pegaso.
La "Città del Sole" avrà, ancora un evento rappresentativo delle grandi forze reali Lgbt presenti nel territorio a cui si unirà la Sicilia tutta e le varie rappresentanze della penisola. Nulla ci fa paura, uniti vinceremo. L’unione ci dà forza. Veri e autentici, pronti a sfidare chi ci calpesta e umilia, chi vorrebbe arrotarci o impedire di amarci.
Vogliamo vivere da gay. Morire da gay. Guai a chi ci nega la felicità: essa deve essere prerogativa di tutt* gli esseri umani.
Riccardo Di Salvo
presidente Arcigay Catania