Il comune di Sydney, che raccoglie i quartieri centrali della metropoli australiana, ha dichiarato ‘zone libere da omofobia’ il quartiere gay’ lungo la Oxford Street, teatro ogni anno del più grande Mardi Gras gay e lesbico al mondo, e altre due aree riconosciute come distretti gay, lesbici, bisessuali e transessuali’. La decisione, raggiunta con 5 voti a 4, prevede che i locali possano perdere la licenza di operare fino a tardi se i clienti commettono abusi o violenze omofobiche. Negozi e locali sono incoraggiati a dichiararsi liberi da omofobia con
cartelli o adesivi.
Il sindaco, signora Clover Moore, che è anche parlamentare indipendente nell’elettorato che comprende Oxford Street, ed è molto popolare fra la comunità gay, si e’ impegnata a collaborare con la polizia, con gli esercizi commerciali, le organizzazioni per i diritti dei LGBT e la comunità dei residenti, per definire i dettagli del piano. "Gli insulti omofobici sono spesso precursori della violenza. Mentre tutte le aree sono tecnicamente zone libere da omofobia, questa strategia riconosce l’importanza della comunità LGBT nella nostra citta", ha dichiarato Moore, sottolineando che il provvedimento è in risposta a lettere di gay che hanno subito insulti e violenze. I media gay riportano spesso notizie di abusi lungo Oxford Street, e la comunità collabora con la polizia da vari anni per ridurre tali episodi.
La decisione è stata accolta però con qualche scetticismo da alcuni dei consiglieri comunali e dei frequentatori della zona. Molti la vedono come un’arma a doppio taglio, che rischia di attrarre ancora più malintenzionati nelle zone gay, e insistono nel chiedere piu’ presenza di polizia e di telecamere a circuito chiuso. ‘Se dei giovani vengono da altri quartieri per bere alcool e aggredire i gay, non si fermeranno per qualche adesivo sulle vetrine’, ha detto il consigliere comunale Shayne Mallard, conservatore, anch’egli gay.