Sosteniamo la rivoluzione di libertà all’ONU

  

Sarà letta domani, giovedì 18 dicembre, a partire dalle 16 ora italiana, davanti all’assemblea dell’ONU la dichiarazione a favore della depenalizzazione universale dell’omosessualità, proposta dal governo francese, presidente di turno dell’Unione Europea, e già sostenuta e firmata da 63 paesi.

Si tratta di un primo grande passo a livello mondiale per affermare che l’omosessualità è una condizione naturale del comportamento umano e per condannare tutti quei paesi che imprigionano, condannano o uccidono le persone gay e lesbiche. Purtroppo nel mondo sono ancora 93 le nazioni che puniscono legalmente l’omosessualità. In 7 di questi gay e lesbiche sono puniti con la pena di morte.

“È una prima vera e propria rivoluzione globale, che vede uniti molti paesi dei 5 continenti.” – dichiara da New York Renato Sabbadini, dirigente di Arcigay e co-segretario di ILGA World, rete di associazioni LGBT mondiale – “I 27 paesi UE sono tutti tra i firmatari della dichiarazione e per la prima volta sono al nostro fianco grandi paesi dell’America Latina come Cuba, Brasile ed Argentina, cinque paesi africani, o nazioni asiatiche quale il Nepal. Da notizie informali sappiamo che domani la dichiarazione sarà letta proprio dall’Argentina”.

”In queste ultime ore la nostra azione è concentrata sul coinvolgere più nazioni possibili nel sostegno di questa importante frontiera di libertà. Si tratta di una base importante per poter in futuro presentare una risoluzione che possa essere votata all’ONU dalla maggioranza dei paesi del mondo. Per questo lavoro di rete siamo orgogliosi di sapere che l’italia sta avendo un ruolo fondamentale della costruzione di relazioni internazionali che possano affermare i diritti alla tutela delle persone LGBT in tutto il mondo”.

”Arcigay ha contribuito fortemente in queste settimane a sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso le decine di manifestazioni in tutte le città sulle violenze perpetrate dalle legislazioni di diversi paesi verso vittime omosessuali innocenti“ – dichiara Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay – “Abbiamo rigettato i tentativi del vaticano di affossare questa dichiarazione e di rendersi complice di quei regimi che torturano e uccidono gay e lesbiche”.

“In pochi giorni su Facebook abbiamo raggiunto oltre 40.000 sostegni alla nostra causa. Entro domain sarebbe importante superare quota 50.000 per questa causa che fa bene alle nostre ragioni, se continuerà a diffondersi a macchia d’olio sulla più grande community in Italia e nel mondo.”

Stop Vatican Attack – Support Homosexuality Decriminalization
http://apps.facebook.com/causes/167395

https://www.arcigay.it/sostieni-depenalizzazione

Ecco l’elenco completo dei 63 attuali firmatari:
Capo Verde
Repubblica Centrafricana
Gabon
Mauritius
Sao Tome and Principe
Cipro
Giappone
Nepal
Timor-Est
Albania
Armenia
Bosnia Erzegovina
Bulgaria
Croazia
Repubblica Ceca
Estonia
Georgia
Ungheria
Lettonia
Lituania
Montenegro
Polonia
Romania
Serbia
Slovacchia
Slovenia
Macedonia
Argentina
Bolivia
Brasile
Cile
Cuba
Ecuador
Messico
Nicaragua
Uruguay
Venezuela
Andorra
Australia
Austria
Belgio
Canada
Danimarca
Finlandia
Francia
Germania
Grecia
Islanda
Irlanda
Israele
Italia
Liechtenstein
Lussemburgo
Malta
Paesi Bassi
Nuova Zelanda
Norvegia
Portogallo
San Marino
Spagna
Svezia
Svizzera
Regno Unito


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