Il reality delle nostre vite

  

Va ora in onda l’omofobia! Così, in un comunicato, la nostra associazione denunciava due giorni fa le frasi pregne di ignoranza e disprezzo della concorrente Federica Rosatelli, entrata il giorno prima nella casa del Grande Fratello 9, reality show di Canale 5.

Il reality raccoglie un gruppo di persone che provengono dalla gente comune, che fino al giorno prima non avevano mai incontrato una telecamera. Improvvisamente la trasmissione TV li rende protagonisti, spiandoli 24 ore al giorno e rendendo pubbliche le loro affermazioni e le loro conversazioni.

Nel caso in questione, un’altra concorrente, Siria De Fazio, aveva appena raccontato agli altri di essere lesbica. E così si è scatenato il dibattito, che ha fatto sì che Federica si lasciasse andare nelle seguenti dichiarazioni: "Se il mondo fosse pieno di froci sarebbe una tragedia, non si può parlare di normalità"; "La normalità è un uomo che va a letto con una donna, lo ha deciso Dio"; "Preferisco un figlio cresciuto da un padre e una madre, che da due lesbiche o da due froci".

E’ davvero difficile rendersi conto di come la cultura del pregiudizio e della paura della diversità, esplicitata attraverso espressioni omofobiche come queste, possa influire sulle nostre esistenze e colpire la dignità di migliaia di persone omosessuali.

Purtroppo sono decine i casi di esponenti politici, personaggi pubblici, star TV di ogni calibro che si sentono autorizzati – più o meno coscientemente – ad esprimere giudizi e affermazioni offensive nei confronti delle persone gay e lesbiche e del loro orientamento sessuale, senza ricordare che l’omosessualità e una variabile naturale dell’identità.

Basta pronunciarle queste offese, non serve farlo con intenzione o consapevolezza. Per questo pubblichiamo la lettera di Marco M., che ci fa piacere ricevere. E’ il migliore amico – gay – di Federica Rosatelli, ci chiede scusa e ci spiega che Federica non è omofoba.

Il problema è che quelle frasi ormai sono state dette davanti a milioni di telespettatori e colpiscono ciecamente, senza badare ai sentimenti e alle emozioni più delicate delle persone.

Per questo pubblichiamo la lettera di Marco V., che racconta una storia vera, che ci dimostra come possa essere doloroso un percorso di accettazione e quanta importanza abbiano nelle nostre vite i personaggi e le affermazioni pubbliche che i media ci propongono quotidianamente, talvolta amplificando in maniera terribile tutto l’odio e l’omofobia di una piccola frase.

Per tutto questo ribadiamo la nostra richiesta agli autori del Grande Fratello di intervenire con una sanzione nei confronti della concorrente e di farle fare pubbliche scuse in diretta, come è già accaduto con altre offese in precedenti edizioni.

***

LA LETTERA DI MARCO M., MIGLIORE AMICO DI FEDERICA

Gent.le uff. stampa Arcigay,

desidero parlare della concorrente del Grande Fratello 9 Federica Rosatelli in quanto sono il suo migliore amico gay che tanto ha proclamato di avere tra un insulto e l’altro alla categoria… frequentando Federica da quando siamo bambini posso assicurare che il suo è solo un modo superficiale e provocatorio di parlare.

Federica è da sempre legata e circondata da gay, ha lavorato in passato anche in qualche locale gay di Roma e non è assolutamente omofoba!

Sono d’ accordo con tutta la comunità che i suoi discorsi possono essere offensivi e che dovrebbe chiedere scusa soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo dove le discussioni sulle differenze di etnia, di sesso  o di religione dovrebbero essere trattate in modo totalmente diverso ma posso assicurare a tutti che il suo modo di dire "froci" non vuole essere un insulto ma semmai un errato modo di sentirsi talmente integrata nella comunita GLBT da poter utilizzare termini che magari fra di noi a volte utilizziamo senza sentirci in colpa per questo.

Con questo messaggio chiedo scusa a tutti da parte sua per chiunque si ritenesse offeso dalle sue parole ma, posso garantire che sono altre le persone che odiano o non accettano i gay, lo dice uno che vive la sua omosessualità vicino a lei da anni, ha conosciuto e frequentato i miei ragazzi e da sempre instaura facilmente rapporti proprio con gay e lesbiche….guardate effettivamente con chi parla e si relaziona dentro la casa del GF (…) e vi renderete conto che quelle frasi così offensive e superficiali sono state solo… parole.

Se volete, giudicatela per questo modo di non avere filtri e di essere sempre sopra le righe, di amare il bianco o il nero e mai il grigio ma, a gran voce ripeto che Federica è sempre stata una mia grande e vera amica e io se non si fosse capito… sono GAY!!!

Marco M.

***

LA LETTERA DI MARCO V., UN TELESPETTATORE

L’ultima volta è stata quattro mesi fa, la prima sei anni fa. Sono Marco, ho 21 anni e sono gay. La prima volta ho pianto molto prima di provarci. Ero solo a casa, i miei erano ancora a lavoro, mio fratello era al campo sportivo ad allenarsi e io ero solo, sul letto. Un pensiero fisso, martellante e una sola voglia. Era giunto il momento pensavo.

Gli occhi fissi verso un puntino nero sul soffitto e milioni di immagini che scorrevano freneticamente, le immagini delle persone a cui volevo bene. E pensavo: "chissà se mi capiranno? Chissà se capiranno quello che sto per fare?". E intanto continuavo a piangere attraversato da un mix di rabbia e di paura, ma anche di liberazione. Vado in cucina, prendo un bicchiere e corro in bagno. Apro la bottiglia, piango e verso. L’acido mi avrebbe purificato. Volevo morire, sparire, urlare, chiudere gli occhi. Per sempre. Ma sono stato codardo.

Mio padre mi picchiava, mi odia. E’ passato ormai un po’ di tempo e mi odia, mi odia tanto. Sono la sua delusione più grande. Mi schiaffeggiava, mi sbatteva la testa al muro e mi urlava: "dimostramelo, dimostrami che non sei un frocio". In paese si era sparsa la voce, d’altronde io non avevo mai avuto una fidanzatina, non giocavo a pallone e avevo confessato alla mia compagna di banco, la mia migliore amica fino a qual momento, che mi ero preso una cotta per il prof di educazione fisica. Lei era l’unica alla quale pensavo di poter confessare la mia attrazione verso i maschi, perché era l’unica della quale mi fidavo. Ma evidentemente mi sbagliavo. Io vivevo in provincia e ricordo quel periodo come il più difficile della mia vita. Non ricordo una sola cosa positiva, neppure mia madre. Lei mi ama lo stesso al contrario di lui. Ma non capisce. Pensa che sia malato e ancora peggio pensa che io possa guarire da questa "malattia". E per un periodo l’ho pensato anch’io.

Mi ero già trasferito in città da mia zia, avevo cambiato liceo e avevo iniziato a frequentare molto di più la chiesa. Mi sono sempre sentito un peccatore, e nella mia testa, da quando vivevo in città, lo ero a tutti gli effetti. Già perché è qui in città che sono passato dall’attrazione al letto. Al gruppo di preghiera mi sono invaghito di un ragazzo. Lui mi ha fatto capire e io ci sono stato. Ero felice e appagato in quell’istante, ma subito dopo il senso di colpa ha cominciato a logorarmi giorno dopo giorno, sempre di più. Ho chiesto aiuto al parroco, ho confidato nella fede e non sono stato accolto anzi, sono stato allontanato dal gruppo e mi sono sentito una merda con la "M" maiuscola.

Mi picchiavo da solo in quel periodo, mi strappavo i capelli, mi punivo. E ancora una volta la mia unica volontà era di morte. Questa volta però non ero spinto dalla rabbia ma da un senso di rassegnazione totale. "Perché continuare a vivere? In fondo non sono normale. Sono un errore. Sono sbagliato. Non mi merito di esistere. Devo morire!". Ero deciso. La finestra era aperta, la porta era chiusa a chiave e il mio cervello pulsava, pulsava e voleva esplodere. Ero gelido nello sguardo e nell’animo. Otto piani mi separavano dalla fine. Prima però volevo salutare per l’ultima volta la foto di mia madre. L’ho presa in mano e un dolore lacerante al cuore ha preceduto un pianto infinito.

Col tempo ho riflettuto molto, mi sono analizzato, mi sono documentato, ho capito. Sono passato dalla consapevolezza di avere dei gusti sessuali non comuni ai più, alla convinzione di non essere un errore della natura. Non ho più alcuna difficoltà ad accettare me stesso, ad ammettere che come tutti gli esseri umani sono in grado di amare e di essere amato. Sono un ragazzo come tanti e mi merito di vivere una vita felice, senza più l’ansia di sentirmi un mostro, senza più la paura di sentirmi rifiutato, allontanato, emarginato, maltrattato. Sono pronto a combattere, contro l’ignoranza, la prepotenza, la cattiveria. Lo sono ancora di più oggi a quattro mesi dalla mia ultima volta. Non c’è più nessun collega di lavoro che possa destabilizzarmi, non c’è più nessun familiare che possa farmi soffrire, non c’è più nessuna dottrina che possa farmi desiderare la morte, ma c’è solo la forza di guardare avanti a testa alta spinto dall’unico motore della mia vita che è l’amore, l’amore che provo per me stesso e soprattutto per il mio compagno, la luce che aspettavo da sempre, l’unico che mi abbia fatto capire il valore della mia esistenza su questa terra.

Questa mia testimonianza è frutto della volontà di combattere contro chi vuole negare a qualsiasi essere umano la dignità di vivere un’esistenza felice a prescindere dalla propria identità sessuale.

Questa mia testimonianza è per dire basta a chi permette che la mentalità omofoba possa continuare ad esistere  e mietere vittime e a chi l’alimenta.

Per dire basta a chi dovrebbe controllare che i media non diffondano la cultura dell’odio verso i gay e non lo fa.

E’ scandaloso che una rete televisiva come Canale 5 non prenda dei provvedimenti contro le dichiarazioni di una concorrente del Grande Fratello, tale Federica Rosatelli, che in tv si fa portatrice dell’opinione omofoba.

E’ scandaloso che gli autori e la produzione del programma non si rendano conto che c’è gente di ogni età, dai bambini agli adulti, che ogni giorno vengono umiliati, discriminati, odiati e maltrattati ingiustamente  da chi come Federica Rosatelli pensa e dice "…se il mondo fosse pieno di froci sarebbe una tragedia, non si può parlare di normalità…".

Spero che la testimonianza del mio dramma faccia riflettere e spero che chi abbia la facoltà di essere opinion leader si unisca alla mia battaglia personale e faccia sentire la propria
voce.

Grazie. Marco


  •