Lettera di una mamma a Roberto Bolle

  

Gentile Signor Roberto,

sono Rita de Santis, presidente Agedo e mamma di un ragazzo gay, le scrivo in merito al fuoco di dichiarazioni riguardo alla sua presunta omosessulità: non credo che l’Arcigay abbia strumentalizzato le sue dichiarazioni a quel giornale francese, non ne avrebbe avuto motivo, visto che nelle file dei nostri ragazzi vi sono artisti di altrettanto spessore e fama.

Ma non è questo il motivo per cui tento di farle arrivare il messaggio attraverso un comunicato stampa, bensì il fatto che veramente non è molto importante che lei sia gay o meno, non si giudicano le persone per un orientamento sessuale, come sta facendo continuamente il vaticano; qualsiasi orientamento lei abbia, è importante solo per lei e per la sua felicità. Per noi è importante la sua arte che ci regala continuamente emozioni.

Lei resti quello che è e sia felice perché quello della felicità è un nostro sacrosanto diritto.

Mi scusi, la saluto e le auguro un anno splendido.

Rita De Santis, Presidente nazionale AGEDO
[email protected]
www.agedo.org

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Da BresciaOggi del 30.01.09 di Milena Moneta


GHEDI. Rita De Santis è presidente nazionale dell’Agedo che rappresenta i genitori di figli gay
L’ex maestra dà voce all’omosessualità

Da più di un anno macina chilometri in giro per l’Italia in qualità di Presidente nazionale Agedo (associazione genitori di omosessuali), ma continua a risiedere a Ghedi Rita De Santis se non altro per ragioni sentimentali: qui ci sono le adorate Sofia, nipotina di due anni e Giada bis nipotina di tre anni.

Inoltre ha organizzato in città la settimana prossima con il patrocinio della Provincia un intervento culturale. Il 4 febbraio verrà proiettato al cinema Eden di Brescia il documentario di Claudio Cipelletti «2 volte genitori». Realizzato per Agedo grazie al progetto Daphne, sostenuto dalla commissione europea e in collaborazione con l’Università del Piemonte orientale il film affronta il delicato momento in cui una famiglia scopre l’omosessualità di un figlio e mostra come si cambia di fronte all’accettazione di orientamenti sessuali diversi. Grazie all’interessamento di Paola Concia il film sarà probabilmente proiettato anche alla Camera.

Nata a Termoli (Campobasso) nel 1938, laureata in Filosofia morale e specializzata in Filosofia delle scienze, Rita è approdata a Ghedi nel 1979 come maestra elementare, accompagnata da cinque splendidi figli. L’impegno familiare e scolastico non hanno impedito a lei vulcanica, di occuparsi di animazione culturale e di tenersi sempre aggiornata sui ritrovati tecnologici. L’attività culturale l’ha sposata a tempo pieno con la pensione pubblicando fra l’altro il romanzo «Il nuoro» con prefazione di Adele Faccio (ora in ristampa), raccolte di poesie, saggi di critica letteraria e filosofica.

Una sua novella è entrata nella raccolta «Principesse azzurre crescono», edita da Mondadori. Per un paio di anni ha anche insegnato storia della letteratura italiana del Novecento nelle università americane. Nel 1994 si è avvicinata all’Agedo che allora era un’associazione di auto aiuto e di ascolto e che ora è diventata promotrice di progetti nazionali e internazionali e si batte per i diritti civili degli omosessuali.

«Sono cittadini come gli altri con gli stessi doveri e dunque devono godere degli stessi diritti – sostiene De Santis – purtroppo viviamo un momento delicato a causa della chiusura della Chiesa che anziché accogliere ecumenicamente tutti, discrimina i nostri figli, cui nega perfino il privilegio della vocazione». Rita De Santis ha riaperto la campagna di tesseramento cercando di coinvolgere anche i simpatizzanti; su Facebook ha un proprio sito: www.agedo.org.


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