W l’Islanda

  

Mentre esce sugli schermi italiani "Milk", a raccontare il primo consigliere comunale gay della storia statunitense, dal gelo dell’Islanda in crisi arriva una notizia rivoluzionaria. Pare ormai scontata la nomina a primo ministro di Johanna Sigurdardottir, prima donna a ricoprire l’incarico, ma soprattutto la prima premier dichiaratamente omosessuale al mondo. La socialdemocratica dovrebbe prendere il timone del governo di coalizione con i Verdi per traghettare il paese, sconvolto dalla crisi economica, fino alle elezioni anticipate, che potrebbero essere già in maggio.

Solo che la signora Sigurdardottir, 66 anni, ministro uscente degli Affari sociali, con il sostegno dei colleghi potrebbe anche farsi riconfermare dal popolo. L’unico ostacolo è che i Verdi-Sinistra, al momento, sono parecchio avanti ai socialdemocratici. Ma lei in compenso è la politica più popolare del paese, con un bel 73% di gradimento (sondaggio Gallup in dicembre) e l’unico ministro che dal dicembre 2007 è cresciuta in popolarità invece di crollare.

L’Islanda ha avuto già un presidente donna (Vigdis Finnbogadottir, mamma single, vinse nel 1980), ma al contrario della Finlandia e della Norvegia, mai un primo ministro. Però con gli altri paesi scandinavi condivide una legge per la partnership civile esattamente ricalcata su quella della Danimarca. Sigurdardottir ha un ex marito e due figli grandi; nel 2002 si è unita civilmente alla compagna, la giornalista e scrittrice Jonina Leosdottir. La questione non è né nascosta né pubblicizzata e le sue vicende sentimentali, in verità, sembrano interessare ben poco agli islandesi.

"Johanna è una politica esperta, tutta l’Islanda la rispetta e la ama" commenta la ministra dell’Ambiente, Thurunn Sveinbjarnardottir. Per molti islandesi, è l’unica che "si preoccupa della gente comune", anche in virtù della sua storia ampiamente dedicata a difendere i diritti sociali e le opportunità delle minoranze. "Se qualcuno può rinnovare la fiducia nel sistema politico è lei" commenta ad esempio il 27enne traduttore Eyvindur Karlsson parlando alla Associated Press. "La gente la rispetta perché non ha mai avuto paura di scontrarsi anche col suo partito".

Sigurdardottir non ha una famiglia famosa alle spalle né diplomi stranieri come molti politici islandesi, bensì un passato di hostess della Loftleidir Airlines – oggi Icelandair – negli anni Sessanta, quando cominciò a fare attività sindacale. Fu eletta in parlamento, l’Althingi, nel 1978. Era stata ministro degli Affari sociali già dal 1987 al 1994.

Indipendente lo è di certo: nel 1995 aveva lasciato il partito socialdemocratico per fondare una sua formazione, dopo aver perso la corsa per la leadership. "Verrà il mio momento" predisse nel discorso della sconfitta. Sembra davvero giunto: in attesa che sia il popolo a decidere. "L’Islanda – chiosa Grillini – potrebbe essere il paese da
cui imparare!"


  •