Gay e baci vietati, Gobbo: questione di decoro

  

Bacio vietato? Questione di «decoro urbano». E non solo per i gay. Commentando la pubblicità Ikea sulla coppia gay che si tiene per mano, il sindaco Gian Paolo Gobbo è andato giù dritto. Il giorno dopo, chiarisce: non una crociata contro i baci ma solo un invito alla sobrietà. Alla trasmissione radiofonica La Zanzara di Radio 24, il sindaco Gianpaolo Gobbo aveva detto, l’altra sera: «Io multerei due uomini che si baciano in un parco pubblico della mia città. E’ una questione di decoro». Aggiungendo: «Multerei anche un uomo e una donna che si baciano in un giardino pubblico, sempre per questioni di decoro».
Travolto dalle scontate reazioni indignate, Gobbo chiarisce e precisa: «I media vogliono sollevare il polverone. Ma io ho detto e ripeto che dipende sempre dal contesto, del luogo e la circostanza in cui ti trovi. E’ una questione di estetica, di pubblica decenza. Non amo le provocazioni né le ostentazioni. Un bacio sulle labbra tra due fidanzatini? Dipende da come si baciano: il bacetto sulla bocca è una cosa. Se tieni duro un quarto d’ora per far vedere che sei più bravo degli altri credo che non vada bene. Del resto, in un tempo in cui ai ragazzi basta aprire un computer o la televisione per vedere di tutto e di più, credo che alcune regole vadano messe. Una certa estetica ci vuole. Multe? Il mio è un ragionamento generale, non ci sono normé né ordinanze».
Le parole del giorno dopo non arginano le reazioni. «Sono parole a dir poco vergognose – commenta Alessandro Zan, responsabile regionale dell’Arcigay -. Chi ricopre un incarico pubblico dovrebbe sempre misurare le parole. Così rischia di innescare una spirale di violenza omofoba. Un bacio è un gesto di tenerezza e di amore. Le istituzioni dovrebbe incoraggiarlo, non condannarlo. Se poi a Gobbo dà fastidio un bacio tra gay, dico che a me danno fastidio le camicie verdi che ostentano: ma non per questo intendo impedire la loro espressione». […]


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