Arcigay. Fare i nomi dei gay è brutalità gratuita ed intollerabile.

  

“Per Arcigay, l’outing, e cioè la pratica di fare i nomi di omosessuali o lesbiche che per diverse ragioni hanno scelto di vivere segretamente il loro orientamento sessuale, è una pratica di estrema violenza, del tutto estranea alla nostra storia, cultura e orizzonte politico. Arcigay si dissocia quindi da iniziative di quel genere e condanna con la massima severità perché gratuite, violente ed inutili”, così Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay.

Patanè rivolge parole molto dure a chi, in questi giorni, “si è fatto promotore e attore di un gesto così violento e vigliacco”.

“In particolare”, spiega il presidente di Arcigay “l’annuncio del supporto di soggetti anonimi, di profili segreti, di siti registrati all’estero che potrebbero fare i nomi di omosessuali italiani renderebbe il gesto privo di identità e responsabilità. L’uso, nel movimento gay, di strumenti alla macchina del fango, gli stessi che hanno inquinato la convivenza nel nostro Paese, è conferma della degenerazione politica di parte dello stesso. E’ una parte distinta e distante da Arcigay che esaurisce la sua battaglia politica in operazioni di marketing propagandistico di pessimo gusto e superficiale presenzialismo sulla stampa”.

“L’outing è inutile e rischia di produrre solo falsità sulla scia del più becero pettegolezzo. Arcigay difende la libertà e il diritto: il diritto di essere se stessi nei modi, luoghi e tempi in cui ognuno liberamente ritenga. Abbiamo da sempre rispettato questo principio che è nostro valore fondamentale, tutelando la privacy dei nostri soci con rigore, rispetto e lealtà. Nessuna eccezione è pensabile”, conclude Patanè.


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