di Maura Chiulli, responsabile cultura Arcigay
La violenza contro le donne giovani ed adulte è una violazione dei diritti umani e le Nazioni Unite istituiscono questa giornata per ricordare un’emergenza sociale troppo spesso sottovalutata.
Una donna ogni tre nel mondo subisce maltrattamenti nel suo ambiente familiare, situazione che colpisce, in maggiore o minore misura, tutti i paesi senza eccezione, secondo dati del Fondo delle Nazioni Unite per la Donna (UNIFEM).
Nel 2009 solamente in Italia sono stati denunciati oltre un milione di casi di violenza su donne, di ogni età, provenienza e religione. La violenza subita dalle donne, sia fisica, sessuale o psicologica, è un dramma quotidiano che tocca quindi anche le nostre realtà. Secondo i dati dell’Istat, sono 6,743 milioni le donne che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica e sessuale, tre milioni quelle che hanno subito aggressioni durante una relazione o dopo averla troncata. Si tratta di violenze domestiche soprattutto a danno di mogli e fidanzate: 8 donne su 10 malmenate, ustionate o minacciate con armi hanno subito le aggressioni in casa. Un milione di donne hanno subito uno stupro o un tentato stupro. A ottenere con la forza rapporti sessuali è il partner il 70% delle volte.
Le conseguenze della violenza basata sul genere sono di vasta portata e oltre a danneggiare la vita psicologica e l’esistenza reale delle donne che la subiscono, infettano la società, minacciano la produttività, riducono il capitale umano e ostacolano la crescita economica e in un momento di crisi globale, come quello che viviamo, non possiamo sottovalutare tali ripercussioni. Non possiamo dimenticare il danno indiretto provocato sui bambini che hanno assistito alla violenza contro le loro madri, come evidenziato dai risultati della ricerca europea Daphne III.
Il 25 novembre è la Giornata che vuole ricordarci di denunciare, di opporci alla violenza sulle donne, di cessare di esserne complici, restando in silenzio. La violenza di genere solo da pochi anni è diventato tema di dibattito pubblico, mancano politiche in contrasto alla violenza, ricerche, progetti di sensibilizzazione e di formazione. A partire dagli anni settanta il movimento delle donne e il femminismo in occidente hanno iniziato a mobilitarsi contro la violenza di genere sia per quanto riguarda lo stupro che per quanto riguarda il maltrattamento e la violenza domestica. Donne per le donne, dunque.
E’ il momento di pretendere Istituzioni al fianco delle donne, azioni culturali pervasive che contrastino la violenza di genere e che spronino alla denuncia, come momento decisivo per il cambiamento. Arcigay è al fianco delle sue socie e di tutte le donne, per la promozione di una cultura che non isoli la violenza nelle sue forme manifeste da quella che passa e si perpetua invisibile attraverso la cultura maschile dominante, che non perpetui la visione obsoleta delle donne come sesso debole da tutelare, che non identifichi le donne nel loro corpo. Arcigay auspica che il tema torni al centro di tutte le agende politiche e sostiene campagne di acculturamento e sensibilizzazione in ogni contesto del vivere associato.