di GABRIELE ISMAN
Ha appena dodici anni, ma non vuole dimenticare, e cresce ancora. Il Giorno della Memoria – dal 2000 il 27 gennaio a ricordare l’ingresso dell’Armata rossa ad Auschwitz – nella sua corsa perde testimoni: negli ultimi dodici mesi sono morti Rubino Salmoni e Ida Marcheria, sopravvissuti ai campi di sterminio. Ma il lavoro per salvare il ricordo dell’orrore della Shoah prosegue, come domenica scorsa quando al Pitigliani si sono ritrovate tre generazioni, con i nipoti – molti non ancora maggiorenni – a leggere i racconti dei nonni.
Quest’anno sarà ricordato anche il martirio degli omosessuali perseguitati dal nazifascismo: 100 mila gli arrestati tra il 1933 e il 1945, e 15 mila di loro furono mandati nei lager. Il sessanta per cento morì nel primo anno nei campi. S’intitola “Omocausto” la mostra che s’inaugura domani alle 15 in via Benedetto Croce 50 nei locali dell’ufficio demografico del municipio XI con il patrocinio dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane a cura di Gay Center, Arcigay Roma, Arcilesbica Roma e con l’adesione della Comunità ebraica. Un’ora dopoa Villa Mirafiori, la presentazione del libro Se Auschwitz è nulla.
Contro il negazionismo di Donatella Ester Di Cesare. Alle 17 – ma occorre l’invito – si aprirà al Vittoriano “I ghetti nazisti”, la mostra a cura di Marcello Pezzetti e Bruno Vespa con l’Alto patronato del Quirinale. Alle 18 la fiaccolata degli stermini dimenticati, come l’hanno chiamata gli organizzatori, riferendosia rom, sinti, omosessuali e disabili. Con l’Opera nomadi, l’Avi e il Circolo Mario Mieli, con partenza da piazza dell’Esquilino, sfilerà anche il sindaco Alemanno. Alle 19 al Pitigliani “Se non ora quando?”, maratona dei poeti per il Giorno della Memoria. Alle 20 al liceo scientifico Isacco Newton in viale Manzoni “Mai dimenticherò. Tra memoria e responsabilità” è l’iniziativa organizzata dall’Unione dei giovani ebrei d’Italia.
Ma è alle 20.30 l’appuntamento forse più tradizionale del Giorno della Memoria, anticipato al giovedì per evitare di infrangersi contro il riposo dello shabat: i reduci dai lager nazisti, incontrano gli studenti. Tra gli altri, saranno presenti il rabbino capo Riccardo Di Segni, il vice premier d’Israele Silvan Shalom e il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici.
Venerdì alle 9.30, all’Archivio centrale di Stato, la presentazione del portale dello Usc Shoah Foundation for visual History and Education con le interviste in italiano, oltre alla proiezione del filmato “Nata due volte” su Settimia Spizzichino, l’unica romana tornata dai lager nazisti. A lei e ai suoi luoghi di Roma, come ogni anno, è dedicata la pedalata di domenica organizzata dal municipio XI e patrocinata dalla Provincia con l’adesione di cinque ex circoscrizioni: I, III, V, IX e X.
Quattro le partenze previste alle 9: in via del Badile, in piazza Caduti della Montagnola, a Villa Lazzaroni e al parco XXVII aprile al Quadraro. Tra i punti dove arriveranno i cicloamatori, il mausoleo delle Fosse Ardeatine, il museo storico della Liberazione di via Tasso e, per la prima volta, la Gay street. Per tutti l’arrivo è a largo 16 ottobre 1943. «Il sindaco ci ha fatto attendere fino al 5 gennaio per i fondi. Nel corso delle iniziative di venerdì 27 gennaio- spiega Carla Di Veroli, assessore del municipio XI e nipote di Settimia Spizzichino – ribadiremo che Roma non vuole una strada intitolataa Giorgio Almirante. Sarebbe un’offesa alla Memoria”.