Massa Carrara. Tematiche gay: bufera sull’incontro

  

di MANUELA D’ANGELO MASSA DOVEVA trattarsi di un incontro sulle diversità, un momento di formazione e informazione per rendere l’ambiente scuola il più possibile accogliente e rispettoso di ogni tipo di differenze, comprese quelle di orientamento sessuale e identità di genere. Ma qualcosa non ha funzionato ed è scoppiata la polemica tra l’associazione Mondo Arcobaleno LGBT e il preside del Liceo Classico “Rossi” Luigi Bianchi, mentre in aula Magna si svolgevano le conferenze del vescovo e di don Ciotti. Una mattinata movimentata: «Che sia chiaro inizia Bianchi : mai permetterò che la mia scuola passi per discriminante. Io ho il dovere di tutelare i miei ragazzi e di vigilare su quanto apprendono a prescindere dagli orientamenti sessuali dei relatori. Qui si tratta di legalità». Erano stati gli studenti a chiedere al preside di organizzare un incontro con una associazione della rete giovani Arcigay, che prevedeva la visione del film “Milk” con Sean Pean e un dibattito sui diritti civili. Alla porta del Rossi, però, ha bussato Mondo Arcobaleno LGBT: «A me sconosciuti spiega Bianchi e privi di curricula e statuto dell’associazione. Forse non tutti sanno che nella scuola non può entrare chiunque. Ho chiesto a questi signori delle referenze. Ma me le hanno negate. Non c e le avevano. Mi vogliono far passare per intransigente, ma le referenze le ho chieste anche ai professori universitari e ai giudici che negli anni sono stati relatori nella mia scuola». ALLA FINE l’incontro non si è svolto: il film non è stato proiettato e l’associazione ha lasciato l’istituto molto amareggiata. La versione di Mondo Arcobaleno è la seguente: «Alcuni nostri rappresentanti si sono recati all’istituto, come da programma, ed è stato imbarazzante cogliere lo stupore dei docenti presenti sulla tematica trattata e la non conoscenza dell’associazione stessa, che da tempo risultava in un progetto consegnato e approvato dall’istituto. Ci siamo trovati di fronte ad un inutile eccesso di zelo con richieste di statuto, qualifiche professionali dei volontari e presenza di un docente che potesse garantire una tutela culturale sugli argomenti trattati, limitando l’accesso ad un solo membro dell’associazione. Ci duole continua l’associazione aver trovato un atteggiamento di chiusura da parte di personale scolastico che dovrebbe essere preparato ad accogliere e valorizzare tutte le differenze e le minoranze della società». «Mi aspettavo un polverone del genere conclude Bianchi ; io ho cercato di mediare, concedendo a questi signori, nonostante la mancanza di referenze, di partecipare con un solo loro membro al dibattito assieme ad un docente, cosa per altro normale. Ogni insegnante ha il dovere di rimanere con la sua classe e di vigilare. Questi signori non hanno accettato le mie condizioni. Ribadisco, io faccio il preside e qualunque siano le tendenze sessuali di chi entra nella mia scuola chiedo rispetto delle regole, delle istituzioni e della legalità».


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