8 marzo. Arcigay: centralità del ruolo delle donne lesbiche

  
Foto Eugene Zelenko - Wikicommons

“Ogni donna è in profondità una potenziale femminista

e lo è per un motivo: nella memoria collettiva, nell’immaginario

collettivo oramai esiste una donna

che non ha più paura di desiderare”

Manuela Fraire

Una Giornata simbolica per ricordare conquiste politiche, sociali e culturali delle donne, ma anche discriminazioni e violenze che ancora esistono. Il nostro Paese ha compiuto negli ultimi anni un lungo passaggio all’indietro su temi come parità, diritti, uguaglianza, laicità.

Il movimento “se non ora quando?” ha dimostrato che le donne sono stanche di subire modelli svilenti e retrivi. La mobilitazione di milioni di donne ha reso evidente la necessità progressista di un Paese immobile e culturalmente arretrato, in cui l’aumento della disoccupazione e il restringimento dei servizi sociali pesano soprattutto sulle donne. Pari opportunità, rimozione di discriminazioni, abbattimento di stereotipi e pregiudizi, piena occupazione per le donne, sono le rivendicazioni di una società civile, che gli uomini e le donne, insieme, devono gridare con forza.

Arcigay avrà da rinnovare la sua azione e la sua riflessione sul ruolo, oggi centrale, delle donne lesbiche e bisessuali all’interno dell’associazione, per facilitare il raggiungimento di quell’uguaglianza sostanziale e non solo formale, soprattutto nei territori difficili, in cui la cultura machista e maschilista determina una sudditanza o, peggio, un’esclusione della donna da qualunque riflessione extra- famiglia e auspica un’Italia delle donne, nuova, libera, laica.

Maura Chiulli, responsabile cultura Arcigay

8 Marzo La festa dell’autodeterminazione 

8 Marzo, giorno in cui si festeggiano le rivendicazione di un genere per secoli posto in condizione di disagio, diritti negati e sottomesso a costumi e tradizioni dure a perdere il loro posto nelle nostre culture. Una giornata che trova spazi differenti in diverse culture con risultati diversi dovuti a percorsi sociali più o meno sensibili ai diritti fondamentali dell’essere umano. Nonostante tutto i passi per affermare a pieno l’autodeterminazione del proprio “essere donna” sono lontani dalla piena e libera espressione di se fin quando parole come donna, femminile, uomo, maschio rimarranno radicati a stereotipi che ancora non riescono a lasciare la forma stretta, di pregiudizio e sono alla base di atteggiamenti e comportamenti discriminatori carichi di ignoranza.

Per questo una riflessione su giorni come l’8 Marzo è doverosa e importante ancor più se viene posto l’accento su quanto sia importante lavorare perchè i pregiudizi sul genere vengano scardinati, sgretolati nei vizi e nelle forme radicati in ogni aspetto del nostro vivere affermando l’importanza e la necessità dell’autodeterminazione di se stessi/e, del proprio genere, della propria sessualità liberi da costrizioni sociali discriminanti. Liberi di poter vivere appieno se stessi/e.

E’ qui che Arcigay pone il suo impegno perchè la persona possa rivendicare il proprio diritto a vivere se stessi/e e il proprio diritto di essere felice perchè il benessere delle persone non è un utopia ed è un bene quanto più importante in un momento di crisi globale. Un pensiero in particolare a tutte quelle persone che per affermare se stesse ogni giorno superano a testa alta le ingiustrizie del nostro retaggio cultulare bigotto, a quelle persone che stanno trovando dentro di se la spintra per emergere, a tutte quelle persone che vogliono una parità per l’inserimento in un mondo del lavoro sempre più difficile, alle donne, agli uomini, alle ed ai trans e queer.

In questa giornata lanciamo una proposta per chiunque condivida questi sentimenti di rispetto per i generi e di autodeterminazione di portare con se un rametto di mimosa come segno di rispetto di una sfida che si rinnova e che viene portata avanti con sempre più energia.

Daiana Leporatti coordinatrice rete “Politiche di Genere”


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