Coppie di fatto, i radicali lanciano la raccolta di firme

  

IL REGISTRO DELIBERA SIMILE A QUELLA DELLA D’AMICO. «SARÀ IL NOSTRO BENVENUTO AL PAPA»
MILANO UNA DELIBERA di iniziativa popolare per chiedere al Comune di istituire il registro delle unioni civili. L’associazione radicale «Certi diritti» lancia una raccolta di firme ne servono 5 mila per mettere ai voti il provvedimento che la maggioranza non è ancora riuscita a presentare in Consiglio comunale per le divisioni nel centrosinistra: un registro che faccia accedere ai servizi comunali le coppie di fatto eterosessuali e omosessuali. «Basta discriminazioni», sottolineano Yuri Guaiana e Leonardo Monaco, rappresentanti di «Certi diritti», appoggiati dal radicale Marco Cappato. Alla raccolta di firme hanno aderito una serie di vip, dall’attore Moni Ovadia alla docente Eva Cantarella. Ha firmato la delibera anche un gruppo di consiglieri comunali di centrosinistra, tra cui Marilisa D’Amico (Pd) e Anita Sonego (Sinistra per Pisapia). Sì, proprio le consigliere che nei giorni scorsi avevano polemizzato sull’iter del registro delle coppie di fatto. La Sonego aveva accusato la D’Amico di «fuga in avanti». Il motivo? La consigliera del Pd aveva preparato una delibera sul registro e si era detta pronta a depositarla in aula. Maggioranza divisa e provvedimento congelato. Fino alla delibera di iniziativa popolare. Un testo praticamente identico a quella preparato dalla D’Amico, in particolare nei settori su cui il registro dovrebbe intervenire: casa; sanità; giovani, genitori e anziani; sport; formazione; diritti e partecipazione; mobilità. Tant’è. «Certi diritti» ha tre mesi per raccogliere le 5 mila firme. Ma conta di farlo in tempi più stretti. «Prima della visita del Papa a giugno a Milano? Non lo escludiamo», afferma Guaiana. E Marco Mori (Arcigay) sottolinea: «Le 5 mila firme saranno il nostro segnale di benvenuto al Papa». M.Min.


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