ROma, 20 mar – “Marco Coppola, presidente di Arcigay Verbania e membro della segreteria nazionale Arcigay, è stato aggredito e picchiato, sabato 17 marzo 2012, in una discoteca eterosessuale di Luino dove era andato con altre sette persone a ballare. Il motivo dell’aggressione? Stava ballando abbracciato al suo ragazzo (ed è bello notare che se i gay se ne vanno in posti solo per gay, si ‘ghettizzano’, se invece vanno in posti non gay, ‘provocano’ e ‘ostentano’ — come dire che non devono avere il diritto di andare da nessuna parte!). Marco racconta i fatti e commenta spiegando perché l’assenza di una legge contro l’omofobia in Italia produce paradossi come quello per cui se lui avesse aggredito chiamandolo ‘sporco marocchino’ il suo aggressore, che è nordafricano, sarebbe stato punibile in base alla legge Mancino sui crimini d’odio, mentre il fatto che costui abbia aggredito Marco chiamandolo ‘frocio’, per lo Stato italiano è una questione privata fra lui e Marco. Per le persone eterosessuali è impensabile l’idea d’essere aggredite per strada e mandate al pronto soccorso unicamente perché camminavano abbracciate al proprio fidanzato o alla propria moglie, invece questa cosa avviene continuamente quando si è gay o lesbiche. Tanto che molti eterosessuali non riescono neppure a credere che possa succedere. Ma negare la realtà è solo uno dei modi, il più subdolo, per fare in modo che tutto continui così, senza mai cambiare”.
Omofobia. Vittime di leggi inadeguate
This article was written on Wednesday March 21st, 2012.
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