Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Gianluca Spitalieri che denuncia un episodio di aggressione verbale contro un gruppo di omosessuali avvenuto a Bergamo proprio nella Giornata mondiale contro l’omofobia che si è celebrata giovedì 17 maggio.
“Può accadere un pomeriggio, mentre fai due chiacchiere tranquillamente con degli amici in un locale centralissimo di Bergamo, di incappare in una di quelle solite discussioni con qualche vicino di tavolo e magari trovare fuori luogo battute o ragionamenti, talvolta per nulla condivisibili. Può accadere anche di discutere animatamente di politica o dei massimi sistemi, soprattutto se hai bevuto qualche prosecco in più.
Accade però che un cappellino colorato, delle scarpe rosa e dello smalto alle unghie permettano a un gruppetto di due uomini e una ragazza di sfogare tutta la loro rabbia e aggressività contro una transessuale che festeggiava assieme a dirigenti nazionali, soci e simpatizzanti di Arcigay la Giornata Mondiale contro l’Omofobia e la Transfobia.
Succede a Bergamo, il 17 maggio e in Piazza Pontida, dopo aver partecipato alla presentazione del libro di Maura Chiulli “Out. La discriminazione degli omosessuali”, presso la Biblioteca Tiraboschi, iniziativa promossa dal Tavolo contro l’Omofobia, che vede il Comune di Bergamo pienamente coinvolto e interlocutore diretto delle associazioni lgbt bergamasche.
Storie di ordinaria amministrazione in un Paese che ancora non gode di alcuna legislazione in materia di omofobia e transfobia.
Storia di ordinaria discriminazione in pieno centro e in pieno giorno in una delle città con il più alto numero di iscritti in Arcigay. Questa volta nessuna percossa e nessuno sputo soltanto l’odioso repertorio di insulti, allusioni sessuali, riferimenti ad animali e a pratiche erotiche.
Una squallida sceneggiatura recitata malamente da attori miseri e frustrati. Per quanto nodale, la politica dell’eguaglianza serve a poco se priva della politica dell’umanità, cioè di un legame con il rispetto nei confronti dei propri concittadini.
Oggi per fortuna un certo numero di fattori sociali comincia a modificare questa politica del disgusto e le tante iniziative locali e nazionali danno un segnale in questa direzione. Ma non bastano. Occorre subito una legge antidiscriminazione capace di arrestare culturalmente episodi come quello descritto.
C’è un sogno ricorrente nelle notti del Lager descritte da Primo Levi: quello di ritornare a casa, dare sfogo ad una vera e propria febbre di raccontare, ma rendersi conto, con pena infinita, di non essere ascoltati e di non essere creduti. Il mio augurio è che quelle notti per tante lesbiche, omosessuali e transessuali possano invece trascorrere serenamente senza la paura di doversi svegliare una mattina e temere di essere aggrediti perché differenti per orientamento sessuale”.
Gianluca Spitalieri
Consigliere nazionale di Arcigay
membro del direttivo provinciale di Arcigay Cives di Bergamo
membro del tavolo permanente contro l’omofobia presso il Comune di Bergamo
Docente di italiano e storia presso il Liceo Artistico Statale di Bergamo
(Fonte: http://www.bergamonews.it/opinioni/aggressione-omofoba-pieno-giorno-nel-cuore-di-bergamo-160540)