Napolitano: la politica sia responsabile e vari la riforme. Fornero: non è un bel Primo maggio

  

Tradizionale cerimonia al Quirinale in occasione del primo maggio, Festa dei lavoratori, con il conferimento delle Stelle al merito del lavoro ai nuovi maestri del lavoro del Lazio. Nel Salone dei corazzieri del Quirinale, assieme al presidente Giorgio Napolitano in mattinata si sono riuniti anche il premier Mario Monti, i ministri Fornero, Passera e Cancellieri. I sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil invece hanno svolto la loro manifestazione unitaria a Rieti. Cortei di lavoratori si sono svolti in tutta Italia. Ecco la cronaca della giornata.

Bonanni: tagliare le tasse a lavoro dipendente e pensioni
La Cisl chiede al governo di tagliare le tasse sul lavoro dipendente e pensioni perchè questa è la via maestra della ripresa economica. «Non si vedono tagli alle spese e non si vedono tagli alle tasse – ha detto il segretario generale Cisl, Raffaele Bonanni a margine della manifestazione a Rieti per il Primo Maggio – è inutile girarsi intorno, nessun governo al mondo per rilanciare l’economia carica di tasse i cittadini. Non c’è ripresa se non si interviene sui punti focali di quello che fa ricchezza». La Cisl, oltre a chiede al governo di tagliare le tasse sul lavoro dipendente e sui redditi da pensione, chiede di sterilizzare le tasse sulla benzina, il credito di imposta per chi investe e una lotta senza quartiere all’evasione fiscale. Secondo Bonanni bisogna inoltre vendere i beni di Stato che ammonterebbero a 500 miliardi.

Cgil: detassare la tredicesima e riforma strutturale nel 2013
La Cgil chiede al Governo di tagliare le tasse sul lavoro e di cominciare detassando la tredicesima già quest’anno. «Abbiamo bisogno – ha detto la leader della Cgil, Susanna Camusso – di una risposta sui redditi dei lavoratori e dei pensionati. Ci detassi la tredicesima e nel 2013 si faccia una riforma strutturale». La Cgil chiede al Governo di «cambiare spartito» perché in questo modo non si vede la differenza, «non vediamo la differenza tra questo esecutivo e quello precedente». Lo ha detto il segretario generale della Cgil parlando dal palco della manifestazione del primo maggio a Rieti. «Possiamo dire che se non si cambia sparito – ha detto – non vediamo la differenza tra il prima e il dopo. Sul mercato del lavoro non ci hanno convinto, sugli ammortizzatori sociali, nè sui licenziamenti facili». Infine, la richiesta al governo di «cambiare la politica di rigore e recessione per fare una politica di crescita».

Napolitano: regole bilancio tengano conto spese per crescita
«Il Governo italiano si sta seriamente muovendo» affinchè nel prossimo Consiglio europeo «le regole fissate a salvaguardia di politiche di bilancio rigorose, innanzitutto sotto il profilo del rapporto deficit-prodotto lordo, si aprano ad una considerazione positiva della spesa degli Stati per gli investimenti di ben definita urgenza ed efficacia ai fini della crescita e dell’occupazione». Lo ha rivelato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano oggi al Quirinale.

«I lavoratori suicidi ci addolorano»
I dati economici negativi dell’Italia rispecchiano «drammatiche difficoltà di famiglie ed intese» e fanno emergere «realtà che nessuno può sottovalutare o considerare con distacco». Lo ha rilevato il presidente Giorgio Napolitano in un lungo discorso al Quirinale dedicato ai temi del lavoro. «Anche i casi estremi del lavoratore sull’orlo della disoccupazione o dell’imprenditore sull’orlo del fallimento che si tolgono la vita non possono – ha spiegato – non addolorarci e scuoterci». Suicidi ma anche morti bianche: nella giornata dellla festa del lavoro un operaio romeno, Vasile Copil, di 51 anni, che stava lavorando in un cantiere a Rocca di Cambio (L’Aquila) ha perso la vita cadendo da un’impalcatura al terzo piano.

Fornero auspica rapida approvazione riforma del lavoro
Il Governo «non può che auspicare la rapida approvazione» della riforma del mercato del lavoro in discussione al Parlamento. Lo ha detto il ministro del lavoro Elsa Fornero nel corso delle celebrazioni per il Primo Maggio al Quirinale. Il ministro ha ricordato che la riforma si muove nella direzione di favorire un mercato del lavoro «inclusivo e dinamico».

Napolitano: basta arroccarsi su conquiste del passato
Basta «arroccarsi su conquiste del passato, si devono »riformulare le proprie ragioni«. Lo ha affermato Giorgio Napolitano nel suo discorso al Quirinale in occasione della festa del primo maggio aggiungendo che ogni »posizione difensiva o nostalgica è perdente« con una Europa che rischierebbe di scivolare ai margini della storia».

Il ministro del Lavoro: non è un bel primo maggio
«Non è un bel primo maggio sia per l’assenza di lavoro che è un grandissimo problema, ma anche per gli incidenti sul lavoro, gli ultimi due accaduti ieri», ha detto il ministro del lavoro, Elsa Fornero intervistata durante la trasmissione radiofonica Radio Anch’io. «Non è un bel primo maggio, dobbiamo riflettere sulle ragioni di questa crisi, dobbiamo soprattutto agire».

Fornero: le modifiche all’art. 18 daranno dinamismo al mercato
«Aver modificato l’articolo 18 in maniera importante, senza per altro ripudiarlo, permetterà di dare all’economia quel dinamismo di cui oggi soffre la mancanza». Lo ha detto il ministro del lavoro, Elsa Fornero a Radio Anch’io spiegando che «permetterà anche di spostare l’occupazione da quello che oggi è un precariato diffuso a una forma di contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, proprio perchè meno flessibile».

Fassino fischiato a Torino
Dalla festa del primo maggio, dove è stato fischiato, prima durante il corteo, poi dal palco del comizio, il sindaco di Torino Piero Fassino ha rilanciato il valore della politica e delle «difficile scelte che oggi bisogna fare», tendendo conto che «il nostro obiettivo è mettere al centro della politica il lavoro per ridare fiducia e dignità alle persone e alle famiglie».
«Il fischio non è mai stato un argomento di discussione.
Questo sono gli stessi fischi che impedirono a Bonanni di parlare, come i bulloni a Trentin, da parte di chi non ha mai capito come ci si batta per difendere veramente i lavoratori che invece è l’impegno mio e del Comune», ha detto Fassino dal palco davanti ad un pubblico, 20.000 persone secondo Cgil, Cisl e Uil, diviso tra chi applaudiva e chi, la minoranza, fischiava.

Arcigay: lo stato tuteli i più deboli
«Il lavoro ha smesso di essere quello strumento essenziale per il conseguimento di una vita libera e dignitosa che connota il diritto all’esistenza che la Costituzione riconosce ad ogni donna e ad ogni uomo.
La politica e i tecnici non possono continuare ad ignorarlo ancora, senza uscire definitivamente dai principi della nostra Carta fondamentale. Senza uno sforzo serissimo per il diritto al lavoro, questa è un’altra Italia, con un’altra Costituzione e con altri principi di convivenza civile», ha detto Paolo Patanè presidente dell’Arcigay chiedendo al Governo di «coinvolgere e ascoltare anche le associazioni di persone transessuali, lesbiche e gay per risolvere gli enormi spazi di iniquità che il diverso orientamento sessuale o di identità di genere deve affrontare nei luoghi di lavoro».

A Rieti manifestazione unitaria dei sindacati, fischi al sindaco
I lavoratori in piazza a Rieti per la manifestazione di Cgil, Cisl e Uil del primo maggio hanno contestato con fischi il sindaco di Rieti che portava un breve saluto dal palco. Il sindaco, Giuseppe Emili, che termina il suo mandato la prossima settimana ha parlato di contestazione «incivile». «State mancando di rispetto non solo a me ma a questa città – ha detto – la madre degli scemi è sempre incinta».

I vescovi: il lavoro che manca emergenza sociale
«Il Primo Maggio nacque come festa per celebrare una conquista sindacale: arginare il troppo lavoro, lo sfruttamento. La giornata lavorativa doveva fermarsi ad otto ore. Oggi rischia di celebrare il contrario: il lavoro che manca». È quanto si legge in un editoriale, firmato da Nicola Salvagnin, pubblicato dal Sir, l’agenzia dei vescovi italiani, preoccupati sia dei giovani sia dei lavoratori più anziani. «Un paio di milioni di giovani italiani non solo sono disoccupati – scrive il Sir – ma hanno pure perso ogni speranza: non cercano più un posto, non studiano, non si specializzano.
Per chi invece ha più di 50 anni, «le continue riforme delle pensioni, l’ultima in particolare, hanno spostato l’asticella dell’età pensionabile di un buon decennio. Peccato però che le aziende mal tollerino di pagare stipendi a chi ha meno freschezza di un giovane, meno elasticità e soprattutto una busta paga nel tempo cresciuta molto più di quanto si paghi un apprendista o uno stagista. E perdere il lavoro a 57 anni, oggidì è semplicemente una tragedia: nessuno ti vuole».

Buon 1 maggio lavoratore suicidato. Striscioni choc di CasaPound
«Buon 1 maggio, lavoratore suicidato». Questo il testo dello striscione apparso nei pressi del cimitero di Lecce, così come è avvenuto davanti ad altri cimiteri in Italia. La provocazione è di ‘Blu’, Blocco lavoratori unitario, sindacato nato in seno a CasaPound Italia, che ha già compiuto negli ultimi mesi due azioni contro i licenziamenti avviati dall’azienda di autotrasporto trentina Arcese e dalle Officine meccaniche ferroviarie del Salento e un «blitz coordinato» in una cinquantina di città italiane contro la riforma del lavoro e la modifica dell’articolo 18. «Ci sono sindacati che non festeggiano», si legge nei volantini che stanno facendo il giro del web: l’immagine rappresentata – rendono noto in un comunicato gli organizzatori della iniziativa – è quella di un operaio impiccato che pende da un grande ‘1’. A lato la scritta: «Forse non ti interessa più, ma a Roma oggi c’è un gran concerto. Buon 1 maggio, lavoratore suicidato».

Bersani contestato da centri sociali: lavoro e vergogna
Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani è stato contestato da una quindicina di ragazzi dei centri sociali mentre era all’interno della casa del popolo a Piana degli Albanesi. I manifestanti hanno urlato «lavoro, lavoro» e «vergogna, vergogna», durante l’intervento del leader del partito democratico. «Siamo in recessione dobbiamo dare un occhio alle piccole imprese che perdono liquidità e lo Stato deve fare la prima mossa ora, penso che questa settimana si possa trovare una soluzione». ha detto Bersani

1 maggio 2012


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