Mario Venuti, Silvia Mezzanotte, Antonella Lo Coco e L’Aura porteranno la loro musica in piazza Maggiore il 9 giugno a sostegno del Bologna Pride 2012, La grande mobilitazione della comunità Lgbt (lesbica, gay, bisex, transessuale) che quest’anno diventa anche una macchina di solidarietà a sostegno delle popolazioni emiliane colpite dal terremoto, mettendo in campo il cartellone di iniziative “Bologna Pride per l’Emilia”: dai mercatini di parmigiano reggiano e prodotti agricoli dei territori martoriati dal sisma, all’asta dei biglietti per i concerti italiani di Madonna e delle opere d’arte donate da alcuni giovani creativi, dai carri allegorici lasciati in garage e conseguenti risparmi versati in donazione, ai gazebo di volontari per raccogliere donazioni in piazza, al party di finanziamento conclusivo, il più grande dell’Emilia Romagna (7000 partecipanti nel 2008) il cui utile sarà devoluto ai terremotati.
Tra gli ospiti della giornata conclusiva del Pride nazionale 2012 anche Ivan Zamùdio, papà di Daniel, il
24enne cileno torturato e ucciso lo scorso marzo a Santiago da un gruppo di neo-nazisti, la cui tragica fine dopo 24 giorni di agonia ha dapprima commosso il mondo e poi costretto il parlamento cileno ad approvare a tempo record una legge contro la violenza anti-gay, come quella già in vigore in molti paesi europei ma ancora assente in Italia, causa opposizione dei partiti di centro-destra.
“La tremenda morte del nostro Daniel – ha detto Zamùdio – ha sbloccato un’attesa che durava da anni per una legge contro le violenze omofobiche. Nel grande dolore della perdita di un figlio quella legge è stata per noi l’unico sollievo e ci ha fatto sentire che Daniel non era morto invano. So che l’Italia, incredibilmente, è ancora priva di una legge del genere. Per questo ho sentito l’urgenza di accettare l’invito a portarvi la mia testimonianza sabato a Bologna dal palco del Pride”. Grazie ad Amnesty International, poi, giungeranno al Pride alcuni leader del movimento Lgbt internazionale : si tratta di Sevval Kilic, esponente della Istanbul LGBTT Solidarity Association della Turchia, di Altin Hazizaj, del Pink Embassy con sede in Albania, e di Olga Lenkova, Communications manager dell’associazione Lgbt Coming Out di San Pietroburgo, recentemente teatro di violenze di piazza contro attivisti gay e di una legge autoritaria che censura ogni discorso pubblico sulla dignità della persone omosessuali.
Rivisto all’ultimo minuto il percorso del corteo. Che rinuncia ai carri allegorici ma guadagna la musica di numerose bande folkloristiche della tradizione emiliana, guidate dalla Banda Roncati. Se la partenza da piazza di Porta Saragozza (sede storica del circolo Arcigay “Il Cassero”) e l’arrivo in piazza Maggiore restano invariati, più centrali, rispetto alla proposta originaria, le vie attraversate dai manifestanti: Frassinago, Sant’Isaia, piazza Malpighi, Marconi, dei Mille, Indipendenza e Rizzoli.
A partire dalle 14,30 il concentramento a Porta Saragozza, a due passi dal monumento in ricordo delle vittime omosessuali del nazi-fascismo, e davanti al Cassero che esattamente trent’anni fa fu la prima sede concessa da una pubblica amministrazione italiana ad un’associazione Lgbt. Il corteo si muoverà dopo circa un’ora. Alla testa, come previsto, le Famiglie arcobaleno (associazione genitori omosessuali), che faranno a meno del loro trenino per devolvere i soldi dell’affitto ai terremotati e rimedieranno con più consueti passeggini. Il palco di piazza Maggiore inizierà ad animarsi alle 18 con Vladimir Luxuria, tradizionale anfitriona dei pride bolognesi, e con le esibizioni degli ospiti musicali. Dopo l’arrivo del corteo inizieranno gli interventi dei portavoce delle associazioni Lgbt e degli amministratori: tra questi anche un saluto del sindaco Virginio Merola. Lo stesso Ivan Zamùdio prenderà la parola accanto ai rappresentanti dell’associazione italiana dei papà e delle mamme con figli omosessuali, Agedo, che l’ha invitato in Italia.
“L’Italia è un deserto dal punto di vista del riconoscimento dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali: per loro la parità è un traguardo ancora lontano da raggiungere” dice Emiliano Zaino, presidente del Comitato Bologna Pride 2012. “La piattaforma rivendicativa di questa mobilitazione nazionale all’ombra delle Due Torri – prosegue – indica perciò senza incertezza la vastità di questo deserto, chiedendo a gran voce e subito tutte le azioni istituzionali necessarie a colmarlo. Norme contro le discriminazioni, dalla sicurezza sociale all’assistenza sanitaria al lavoro, all’istruzione ai beni e servizi disponibili al pubblico, compresi gli alloggi. Chiediamo l’emanazione di una legge che punisca i crimini d’odio motivati da omofobia, lesbofobia e transfobia, l’estensione del matrimonio civile alle coppie omosessuali, norme che garantiscano l’adozione di minori anche da parte delle persone singole e delle coppie dello stesso sesso, une legge che permetta di riattribuire anagraficamente l’identità di genere senza il vincolo dell’intervento chirurgico”.
Entro le 21 la manifestazione in piazza Maggiore dovrebbe concludersi, e l’appuntamento successivo è al Party di finanziamento al Parco Nord (via Stalingrado 83), che quest’anno cercherà non solo di coprire le spese del Pride, ma anche di raccogliere fondi per i terremotati. Stando alle cifre dell’edizione del 2008, si tratta della più grande festa di fund-raising della regione. Una maratona notturna di musica e intrattenimento con decine di dj e artisti in grado di richiamare migliaia di persone. Tra gli altri saranno presenti Immanuel Casto, Hard Ton, Ellen Allien, Janina Stars, Minerva Lowenthal e Eleonora Magnifico. Per tutta la notte sarà garantito un servizio taxi multiplo con parcheggio direttamente al Parco Nord (ingresso 15 euro, prevendite al Cassero, via Don Minzoni 18, tel. 051 649 4416).
Il Bologna Pride sarà trasmesso in diretta dalla radio in streaming Deegay.it. Per i possessori di Ipad e Iphone è inoltre disponibile gratuitamente su ITunes la app “Bologna Pride” che fornisce in tempo reale tutte le informazioni sulla manifestazione e sugli eventi che la precedono, oltre a consigliare itinerari cittadini e a segnalare i luoghi di ritrovo lgbt friendly.
Con la manifestazione del 9 giugno giunge a conclusione il cartellone di iniziative satellite inaugurato lo scorso 11 aprile e che ha offerto oltre 60 eventi, tra convegni, conferenze, proiezioni di film, presentazioni di libri e incontri sportivi. A programmazione ancora in corso, ed escludendo gli affollatissimi party, si stimano in circa 4mila le persone finora raggiunte da questa offerta, a Bologna, nell’hinterland e nelle altre province della regione.
Il Comitato Bologna Pride 2012 raccoglie le associazioni impegnate ad organizzare il pride nazionale del 9 giugno a Bologna. Ne fanno parte Arcigay, Arcilesbica, Movimento identità transessuale (Mit), Famiglie arcobaleno (genitori omosessuali), Agedo (genitori di persone omosessuali).
Perché il Pride?
Si celebra ogni anno in ricordo della ribellione del 28 giugno 1969 della comunità Lgbt che ruotava attorno ad un piccolo bar di Manhattan, lo Stonewall Inn, contro l’ennesimo episodio di soprusi e prepotenze da parte delle polizia cittadina. L’inconsueta rivolta di strada innescò un dibattito pubblico sui diritti delle persone omosessuali e la comunità gay e lesbica di diverse città americane ne trasse nuova consapevolezza e spirito d’iniziativa. L’episodio è considerato l’inizio del movimento di liberazione gay contemporaneo e viene ricordato ogni anno in un numero crescente di paesi del mondo. Per la comunità Lgbt è un’occasione di festa e di ritrovo ma, in paesi come l’Italia ancora arretrati sul piano della parità di diritti, diventa anche occasione per rivendicazioni politiche, come quelle per il diritto a sposarsi o per una legge contro la discriminazioni o la violenza omofobica.
Tutti gli eventi aggiornati del Bologna Pride 2012 sul sito: www.bolognapride.it.
Gruppo Facebook “Bologna Pride 2012”.