Pavia. Comune patrocina Arcigay

  

PAVIA Finisce bene il braccio di ferro durato dieci giorni tra la giunta, lo sportello Anti discriminazioni dell’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Pavia e Arcigay sul patrocinio negato, e ora concesso, alla Festa delle diversità sostenuta dall’Ufficio nazionale anti discriminazioni e dalla provincia. Dieci associazioni e le comunità Lgbt (Lesbiche, gay, bisex, trans), disabili, stranieri, donne, uomini di ogni età, razza e religione saranno in piazza alle 15 per il terzo anno di fila per dire che basta un po’ di rispetto e tolleranza per vivere fianco a fianco. In giro sono già affissi i volantini – pagati da Arcigay – con il programma della festa e il logo del Comune listato a lutto perché, come era stato scritto dall’assessore Cristina Niutta alle associazioni dello sportello, il patrocinio ad Arcigay il Comune non lo avrebbe concesso a causa delle posizioni espresse da uno dei soci – Giuseppe Polizzi – sul suo personale profilo Facebook sull’Udc nazionale, accusata di omofobia, e altri commenti sul centrodestra e i gay. Il Comune aveva consigliato che la richiesta fosse presentata da qualche altra associazione, ma era scattata la rivolta. Ora il Comune ci ripensa: «Il Comune di Pavia, nella seduta di giunta del 29 maggio, ha concesso il patrocinio all’iniziativa “Festa delle diversità” che vedrà la partecipazione di numerose associazioni aderenti allo Sportello antidiscriminazioni con lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza affinché cresca la consapevolezza e la volontà di contrastare tutte le forme di discriminazione. È stata riconosciuta la conformità del programma allo spirito e agli obiettivi portati avanti attraverso lo Sportello». «Siamo soddisfatti. Ringraziamo la comunità gay pavese, la società civile, le associazioni che si occupano di diversità che in questi giorni hanno fatto sentire la loro voce e la loro vicinanza all’associazione e al sottoscritto – dichiara Giuseppe Polizzi, socio fondatore di Arcigay Pavia – Ora è il tempo di lavorare per far si che cose simili non accadano di nuovo».


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