“I gay? Degenerati come i pedofili” Bufera per la gaffe sul manuale dei Cc

  

Polemiche istituzionali sul volume destinato al concorso per allievi carabinieri, nel quale l’omosessualità era inserita tra le “degenerazioni sessuale”. L’Arma spiega e rettifica: “Un errore materiale nella revisione del testo. Correggeremo subito”

ROMA – Una mostruosità. Uno scandalo. Una gaffe da barzelletta. Sono le reazioni dei rappresentanti istituzionali alla definizione degli omoessuali come “degenerati” contenuta in un testo del concorso per allievi carabinieri. Le polemiche sono state talmente decise che l’Arma è intervenuta subito per scusarsi e rettificare: “E’ stato un errore materiale. Correggeremo subito”.

Il testo – utilizzato per un concorso nazionale tenutosi a Padova lo scorso 25 giugno – affermava che essere gay è una patologia sessuale come l’esibizionismo, il feticismo, il sadismo, il masochismo, l’incestuosità, la necrofilia e la zoofilia. Un’assimiliazione che ha fatto infuriare buona parte del panorama politico, con le dovute sfumature di pensiero.

La deputata del Pd Anna Paola Concia, che ha definito la vicenda “scandalosa”, questa mattina si è infatti presentata come prima firmataria di un’interpellanza urgente ai ministri della Difesa e delle Pari opportunità, insieme ai colleghi del Pd Fiano, Calipari, Adinolfi, Touadì, Sarubbi, Pollastrini, Cuperlo, Argentin, Meta, Gozi, Mattesini, Corsini, Gatti e Codurelli. “Nell’interpellanza – spiega la Concia – si chiede ai due ministri come un fatto di tale gravità sia potuto accadere, di indicare con chiarezza le responsabilità della compilazione del manuale e infine quali iniziative urgenti intendano intraprendere per cancellare tale mostruosità”.

Per Emanuele Fiano, presidente Forum Sicurezza e Difesa del Pd, “le frasi omofobe riportate nel manuale sono inaccettabili e vergognose: chiederemo l’immediato ritiro di quel testo che non fa onore al lavoro di rispetto e tutela che l’Arma svolge da sempre nel nostro Paese”.

Quasi subitanea la reazione del Comando generale dei carabinieri, che ha precisato che il riferimento all’omosessualità come condizione compresa tra le degenerazioni sessuali “costituisce un errore materiale nella revisione del testo che trae origine da un modulo risalente nel tempo e superato. Abbiamo immediatamente disposto la formale abrogazione del modulo e la conseguente correzione della pubblicazione”.

“L’Arma dei Carabinieri – ha sottolineato ancora il Comando – è in prima linea nella difesa di tutti diritti, come testimoniano concretamente sia le quotidiane attività sul territorio per garantire i cittadini da ogni forma di discriminazione e di violenza, sia i programmi di insegnamento per tutto il personale, ove trovano ampio risalto i diritti umani e la loro assoluta tutela”. Il Comandante generale dell’Arma, Leonardo Gallitelli, ha anche precisato di aver già “avuto modo di chiarire l’increscioso equivoco con l’onorevole Paola Concia nel corso di una conversazione telefonica”.

La pronta correzione del manuale ha raccolto l’entusiasmo immediato dell’Arcigay: “Esprimiamo apprezzamento – ha detto Paolo Patanè, presidente nazionale dell’associazione – per la precisazione dell’arma dei carabinieri che ammette che si è trattato di un “increscioso equivoco” e un “errore materiale. Tutto ciò ci sorprende in positivo: sia la prontezza dell’intervento che il rispetto per gay e lesbiche che emerge dalle parole del comandante generale Gallitelli. L’auspicio è l’intensificazione di queste buone pratiche, soprattutto a livello locale”.

Che la definizione riportata nel manuale rappresenti un’offesa anche per la stessa Arma dei Carabinieri lo pensa anche la deputata di Fli, Flavia Perina, secondo la quale “i carabinieri italiani, che sono un’arma seria, non meritano un manuale da barzelletta. Tutta la mia solidarietà ai nostri militari che dovrebbero essere tutelati da chi, con una frase, ne ha reso grottesca l’immagine”.

Più duro il responsabile per i diritti civili e l’associazionismo dell’Italia dei valori, Franco Grillini, secondo cui è inaccettabile che, “nonostante la meritoria istituzione dell’osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, presieduto dal capo della polizia in collaborazione con i vertici dell’arma dei carabinieri, si continuino a registrare fatti inquietanti contro le persone omosessuali”.

Grillini ha anche ricordato le esternazioni di ieri del generale Gasparri, fratello del capogruppo Pdl al senato, “secondo il quale – ha detto – è meglio che un omosessuale non faccia il carabiniere e anche nel caso lo facesse sarebbe meglio che non lo dicesse apertamente. Sappiamo che nelle pieghe della burocrazia, dei manuali e delle classificazioni, sopravvive e resiste quell’omofobia contro la quale, da tempo, l’Idv combatte con coerenza nella società e in Parlamento. Proprio per questo motivo, riteniamo che il Ministro della Difesa debba intervenire per ritirare immediatamente quel manuale e riprendere il generale Gasparri, le cui dichiarazioni non sono degne del ruolo che ricopre”.


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