Pian del Bruscolo. Arriva Luxuria, è bagarre

  

Alle 21 presenta il suo libro «Eldorado»
PESARO QUESTA SERA alle 21 Vladimir Luxuria presenta il suo romanzo “Eldorado”. E’ bastato solo l’annuncio perché si scatenasse la prevedibile polemica, anche perché a patrocinare la serata (nei locali del Centro per l’impiego in via Luca della Robbia 4) c’è la Provincia, oltre all’Arcigay “Agorà” Pesaro. Siamo ben lontani da episodi di scontro fisico che si verificano in altre parti d’Italia, ma le avvisaglie hanno comunque scaldato gli animi. IL ROMANZO di Luxuria, edito da Bompiani, attirerà sicuramente l’attenzione di molte persone, per adesso attira come detto polemiche, accese da Forza Nuova, la quale in un comunicato inviato ai media ieri lancia subito reprimende contro la Provincia. «Apprendiamo che l’assessorato alla cultura della provincia di Pesaro e Urbino patrocinerà la presentazione di un romanzo scritto dal signor Vladimiro Guadagno, alias Luxuria, ennesima opera di fantasia che riprende lo stucchevole filone del vittimismo omosessuale. Se per molti aspetti la cosa non stupisce dovrebbe quanto meno far riflettere sulla impressionante faziosità di questa amministrazione provinciale, che a dispetto di un ruolo istituzionale super partes continua a nutrire forti simpatie verso i gruppi di potere della dissoluzione e della devianza. Come possa il libro di un personaggio creato dal gossip scandalistico essere culturalmente interessante rimane un mistero. A meno che la cosa non si interpreti come pura sudditanza di Davide Rossi nei confronti delle minoritarie quanto potenti lobby gay». DAVIDE Ditommaso ricorda che per Forza Nuova, l’unica cultura è quella della tradizione «romana e cristiana». La replica di Valerio Mezzolani, presidente di Arcigay Agorà è arrivata in serata: «Ditommaso fa confusione fra il concetto di “personaggio” e quello di “persona”, là dove Vladimir Luxuria appartiene alla seconda categoria, che a Ditommaso piaccia o meno, la dice lunga sulla cultura e l’educazione di quest’ultimo. Inoltre, la condanna di un libro non per il suo contenuto ma per il lavoro che fa chi lo ha scritto, là dove il contenuto parla peraltro di pesecuzioni naziste, la dice lunga sui “princìpi” che animano le persone che esprimono tale condanna.Mi chiedo se Ditommaso abbia avuto l’accortezza di leggerlo il romanzo, altrimenti non saprebbe nemmeno di quel che sta parlando, il che rafforzerebbe la considerazione che sulle tematiche LGBT conclude Valerio Mezzolani si ragiona e si parla troppo a sproposito e senza conoscere».


  •