Famiglia anagrafica, la sfida di Arcigay Salerno

  

Domani a Spazio Donna la presentazione del nuovo direttivo. Sannino lascia il timone a Voza

Il loro orgoglio, fatto sfilare per le vie della città lo scorso 26 maggio con la parata arcobaleno che ha chiuso la prima edizione del Salerno Campania Pride, è più che vivo nei loro occhi. Tant’è che i membri del comitato cittadino Arcigay “Marcella Di Folco”, dopo essersi ripresi dalle fatiche del grande evento primaverile – che aveva come obiettivo primario quello di aprire in città una nuova stagione all’insegna dei diritti – si sono presto rimessi al lavoro e a inizio settembre, in assemblea, hanno eletto il nuovo direttivo provinciale, che domani mattina, alle ore 11, verrà presentato nei locali di Spazio Donna, in piazza Vittorio Veneto. Ad Antonello Sannino, il giovane ingegnere napoletano che per due anni ha guidato il movimento Lgbt a Salerno, si è avvicendata alla presidenza del comitato provinciale Ottavia Voza, architetto transessuale di origini capaccesi. Il suo insediamento ufficiale, non a caso, cade in occasione del secondo anniversario della morte di Marcella Di Folco, transessuale che negli anni Settanta e Ottanta fu uno dei più grandi protagonisti della storia del movimento Lgbt, aggiungendo, appunto, quella “t” finale all’acronimo che rappresenta le diverse identità sessuali possibili e fondando il Mit, movimento italiano transessuali. L’attuale presidente del movimento, Porpora Martusciano, ha salutato con gioia e soddisfazione l’elezione di Ottavia Voza a presidente del comitato provinciale Arcigay di Salerno definendola «un importante riconoscimento e tributo alla realtà transessuale». Obiettivo primario del nuovo direttivo provinciale sarà quello di creare molteplici e frequenti occasioni di confronto con l’intera comunità salernitana, sulla scia di quanto affermato dal sindaco De Luca che, in occasione del Pride di maggio, aveva auspicato che la città diventasse «piattaforma permanente di diritti». La priorità di Voza e del nuovo direttivo sarà lavorare affinchè anche a Salerno ci sia un registro delle unioni civili e il riconoscimento della famiglia anagrafica perché «quando si parla di diritti – afferma il neo presidente – non si può parlare di diritti esclusivi altrimenti non si è più credibili». Una sfida, quella che il movimento si prepara ad affrontare, consapevole del fatto che, nonostante l’abbraccio entusiasta della città al Pride di maggio, le resistenze e gli ostacoli da superare sono ancora particolarmente ardui e numerosi. Fiorella Loffredo


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