Da Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno e Agedo 2.000 volantini per dire che la Costituzione non vieta le nozze omo
BOLOGNA – Il titolo è abbastanza semplice da interpretare. «Le bugie di Rosy Bindi in tema di unioni omosessuali». Un messaggio che è stato stampato su duemila volantini distribuiti alla Festa dell’unità in occasione dell’intervento della presidente democratica alla Festa. Per Arcigay l’esponente democratica protagonista di un vivace dibattito con Nichi Vendola pochi giorni fa «mente» perché «dice che il matrimonio gay è vietato dalla nostra Carta costituzionale e che proprio la Corte costituzionale ha di recente ribadito questa lettura».
RISO E PAILLETTES – La presidente del Pd è stata accolta da alcuni attivisti con un lancio di riso e paillettes al grido di «viva gli sposi». Immediata la risposta ironica della Bindi, protetta dal servizio d’ordine: «Mi avete dato l’ebbrezza del matrimonio a me che non mi sono sposata…». La contestazione è proseguita, nella sala dibattiti, con l’esibizione di striscioni di associazioni per i diritti gay. «Invito tutti ad approfittarne – ha concluso la Bindi rivolgendosi ai fotografi subito dopo il lancio contro di lei di riso e paillettes – perchè così luccicante non mi vedrete più…».
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I PUNTI – L’attacco firmato da Arcigay Il Cassero, Arcilesbica Bologna, Famiglie Arcobaleno, Agedo si articola in otto punti. Tutte argomentazioni che confermano, secondo l’Arcigay, che la Costituzione non impedisce la possibilità del matrimonio omosessuale. «Se l’onorevole Bindi – spiega l’associazione -(giunta alla sua sesta legislatura in Parlamento, per cui non più candidabile secondo lo statuto del Pd, che ferma il limite a tre) vuole tirare in ballo la Costituzione, parta leggendo bene l’art. 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge”». Per il matrimonio tra persone dello stesso sesso, conclude il volantino, «non è necessario cambiare la Costituzione, la verità è che basterebbe applicarla».