Una vendoliana anti-Bindi riapre il caso nozze nel Pd

  

La Torre: meno stupita che si sposi Nichi, di lei
Tra battute infelici e riso coi vermi, il clima per l’arrivo di Rosy Bindi alla Festa dell’Unità il 17 settembre torna a scaldarsi. Il Cassero, che ha montato nello stand al Parco Nord un’installazione con vermi vivi per criticare le resistenze sulle unioni omosessuali, conferma l’intenzione di «una contestazione pacifica» contro Bindi. Finita ora nel mirino di Sel con una battuta della capogruppo in Comune Cathy La Torre. «Mi stupirei se fosse stata Rosy Bindi a dire mi voglio sposare», scrive la consigliera su Internet. Mandando in tilt il Pd. Diviso tra la segreteria bolognese, che parla di «battuta infelice», e la deputata lgbt Paola Concia, secondo cui La Torre «non ha detto nulla di offensivo, ha fatto solo una constatazione». Arriva su Facebook, come commento a un’intervista a Nichi Vendola, la stoccata della capogruppo Amelia-Sel contro la presidente del Pd. «Ma perché l’affermazione di Nichi Vendola che chiede il diritto di sposare chi ama desta tanto scalpore? scrive Le Torre fosse stata Rosi Bindi a dire mi voglio sposare avrei capito tanto stupore!». Seguono una lista di commenti e «mi piace». Anche se c’è chi, memore delle battute di Silvio Berlusconi su Bindi («è più bella che intelligente»), non apprezza la sortita della vendoliana: «Spero di aver capito male la battuta». Il capogruppo del Pd Sergio Lo Giudice, che con La Torre condivide l’attivismo lgbt e il fastidio per le posizioni della presidente Democratica, fa spallucce: «Non credo volesse insultare nessuno». In via Rivani però tira un’aria diversa. L’Arcigay, che sta preparando una contestazione in vista dell’arrivo di Bindi al Parco Nord, ha allestito nel suo stand alla Festa dell’Unità una mostra sui ritardi italiani in fatto di legislazione omosex. Con tanto di simbolica cassetta di riso con i vermi (vivi). «Vorremmo che venisse a vederla Rosy Bindi», dicono dal Cassero. Il clima, insomma, è già abbastanza caldo. E così il Pd preferisce parlare chiaro agli alleati di Sel. Quella di Cathy La Torre è «una battuta infelice. Un concetto espresso talmente male da essere poco commentabile», avverte Marco Macciantelli, responsabile per i rapporti con la coalizione. «È sempre buona cosa evitare di parlare delle persone, meglio concentrarsi sulle idee aggiunge ne acquisterà la qualità della politica e del dibattito pubblico». Dopo che le sue dichiarazioni fanno il giro del web, La Torre torna sulla «presunta gaffe» per una precisazione. «Bindi ha annunciato di aver rinunciato alla propria vita sentimentale e sessuale, il mio stupore sarebbe nello scoprire che ha cambiato idea», spiega, puntando il dito contro la «malizia» di chi non l’ha capito. Resta intatto il fastidio verso la presidente del Pd. «È irragionevole che chi ha rinunciato alla vita matrimoniale osteggi il riconoscimento chiesto da milioni di italiano», insiste La Torre, pronta a confrontarsi alla Festa dell’Unità con la presidente del Pd: «Se mi facessero intervenire, ma non credo lo permetteranno». Francesco Rosano [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA


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