I due sfidanti di questa sera, hanno dimostrato la rilevanza dei temi Lgbt (lesbici, gay, bisessuali e trans) in questa lunga campagna elettorale dedicandovi attenzione l’ultima settimana precedente il primo turno (Bersani affidando alle pagine di “A” il racconto di una cena a casa di una coppia di donne, Renzi pubblicando proprio nel rush finale un documento a cura dei suoi sostenitori Lgbt).
Anni di promesse mancate, anagrammi (Pacs, Dico, Cus, Didore) e di citazione di modelli stranieri ci hanno insegnato però che il diavolo si nasconde nei dettagli.
Le dichiarazioni programmatiche dei 2 candidati sono brevi e generiche, in particolare su alcuni punti: non sappiamo ad oggi in che modo ritengano di contrastare omofobia e transfobia (noi chiediamo l’estensione della legge Mancino ma vorremmo conoscere nel merito proposte chiare dalla politica).
Rileviamo inoltre nelle persone trans il “grande escluso” dei programmi presentati quando questo paese riserva a loro tristi record di esclusione sociale.
I candidati poi, rispetto al riconoscimento delle nostre famiglie citano genericamente dei modelli; vorremmo sentir dire quali diritti secondo loro ci spettano e cosa ritengono di negarci, in modo che le loro posizioni siano chiare anche ai “non addetti ai lavori”.
Confidiamo nel servizio pubblico e facciamo appello alla giornalista Monica Maggioni affinché questa sera sia occasione per chiarire cosa devono aspettarsi dal centrosinistra, al di fuori di dichiarazioni di principio, cittadine e cittadini lgbt italiani in termini di diritti e tutele.
Valerio Barbini, Responsabile segreteria Arcigay per Uguaglianza; Diritti LGBT; Matrimonio